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LA SICUREZZA E' UN DIRITTO, L'IDENTITA' E' PARTE DI NOI STESSI E DELLA NOSTRA TERRA
Queste le mie proposte presentate, in questi 5 anni, in Regione!
 
 
1) Patto per la Sicurezza

In Regione ho avanzato più di una volta proposte per rendere il nostro territorio più sicuro di fronte all’illegalità, tra cui, ad esempio, la richiesta di far sottoscrivere anche a Rimini e Provincia il “Patto per la Sicurezza” cioè, “la richiesta di avere più uomini, più mezzi e più controlli nella Provincia di Rimini”, che purtroppo non si è concretizzato per l’inadempienza della Regione e degli Enti Istituzionali preposti.

Un accordo che avrebbe permesso di:
1) avere un organico adeguato delle Forze dell’Ordine sia durante l’inverno che durante l’estate;
2) definire le risorse finanziarie necessarie per stroncare una volta per tutte l’abusivismo commerciale nel Comune di Rimini, che continua a imperversare nella nostra spiaggia da 10 anni;
3) installare le telecamere nelle zone critiche delle città;
4) istituire un numero verde, per dare segnalare depositi di merce contraffatta o locazioni irregolari. 

2) Lotta all’abusivismo commerciale

Per contrastare questo fenomeno, oltre ad aver chiesto il Patto per la Sicurezza, ho promosso campagne informative (con volantini e video), con lo scopo di dissuadere chi compra merce dai venditori abusivi, in quanto è vietato dalla legge, si rischiano pesanti sanzioni (fino a 10 mila euro e la denuncia penale), si favorisce l’evasione fiscale, e si danneggia fortemente il lavoro, la nostra economia e l’immagine del nostro turismo.

Ho invitato la Regione a sostenere gli Enti Locali che sottoscrivono convenzioni con gli Istituti di Vigilanza a supporto della Polizia Municipale e delle Forze dell’Ordine, così come è previsto dalla Legge Regionale, che la stessa Regione però evita di applicare, non adottando i criteri attuativi.
Una proposta che se fosse accolta dal Comune di Rimini permetterebbe di presidiare la spiaggia, il lungomare e i viali della marina, bloccando sul nascere l’attività dei venditori abusivi.

3) No ai ghetti extracomunitari

Per evitare la formazione di ghetti extracomunitari e salvaguardare la nostra identità ho presentato in Regione una Proposta di Legge di modifica alla Legge Bersani sul commercio, respinta dalla maggioranza di centro sinistra, che prevedeva:
1) la facoltà ai Sindaci di chiudere o trasferire in altre zone del territorio comunale gli esercizi commerciali, la cui elevata concentrazione possa creare problemi di degrado e di insicurezza nei cittadini;
2) l’obbligo di conoscenza della lingua italiana per gli stranieri residenti in Italia, che desiderano aprire e gestire un esercizio commerciale, prevedendo la chiusura dell’attività per chi è privo del suddetto requisito.


 
 
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