L’intitolazione “Piazzetta Sferisterio” non maschera uno scempio storico e urbanistico.

 21.2.2020

La Commissione Consigliare, mercoledi scorso, ha espresso parere favorevole all’intitolazione “Piazzetta Sferisterio”, proposta dalla Commissione Consultiva Toponomastica.

Ho proposto all’Assessore Montini di indicare nella targa le  date di costruzione dello Sferisterio (1816) e della sua demolizione (1962) e di ricordare la storia di questo antico impianto sportivo della città.

Lo Sferisterio fu realizzato nel 1816 per il gioco del pallone con il bracciale, con la spesa di 1.418 scudi, grazie principalmente alle donazioni dei  cittadini.

La sua immagine era costituita dalla “grande Mura di ribattuta laterale”, alta 14 metri per tutta la lunghezza dell’arena  di 90 metri.

Il gioco si svolgeva tra due squadre di 4 giocatori ciascuna e consisteva nel rimandare al volo o dopo il primo balzo il pallone di cuoio nel campo avversario, usando il bracciale formato da un manicotto in legno  adattato alla mano e al polso del giocatore.

Lo Sferisterio, nel dopoguerra fu utilizzato anche per gare di tamburello, feste, spettacoli, comizi.

Nel 1961, l’Amministrazione Comunale di sinistra del Sindaco Ceccaroni approvò la demolizione  dell’intera Mura dello Sferisterio, effettuata nel 1962  con la spesa di lire 2.579.252

Contestualmente, deliberò anche l’alienazione a titolo gratuito all’INAM (Istituto Nazionale Assicurazioni Malattie) della superficie di mq.2.068 per la costruzione di Poliambulatorio-Uffici e all’ONPMI (Opera Nazionale Protezione Maternità Infanzia) della superficie di mq.2.294 per un asilo,  superfici facenti parte del terreno  dello Sferisterio.

Anche la Soprintendenza ai Monumenti di Ravenna espresse parere favorevole alla demolizione della Mura  dello Sferisterio, chiedendo di recuperare le lapidi commemorative dei suoi realizzatori, da installare e all’esterno del costruendo fabbricato, cosa mai avvenuta.

Così è stata distrutta una testimonianza storica della città: l’imponente “Mura” dello Sferisterio è stata sostituita dall’invasivo edificio ex Inam ora AUSL, incompatibile con le Mura del Castello e le Mura a ridosso del Ponte di Tiberio, snaturante la stessa fisionomia e prospettiva della Circonvallazione Occidentale.

Non è un caso isolato, dalla demolizione del Kursaal nel 1948 nel cuore della Marina,  alla città storica, sotto i colpi del piccone è finita, sempre nel 1962 e per rimanere in zona, anche la ottocentesca  Villa Duprè con  il suo bel parco circostante, di fianco a Castel Sismondo, per fare posto al grande condominio addirittura sopra le mura medievali.

Oggi dello storico Sferisterio, causa la politica del “piccone” e della “cementificazione”- delle Amministrazioni Comunali,   resta solo un portale d’ingresso “murato ” e coperto di erbacce.

Una targa,  può ricordare  solo lo scempio compiuto, 60 anni fa!    

                                                      

 
 

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