La riqualificazione di Piazza Malatesta deve avvenire nel rispetto della storia della città.

 17.7.2020

Sono in corso i lavori del 2° lotto -IV Stralcio Museo Fellini “Riqualificazione Piazza Malatesta”con la spesa di 3.000.000 di euro , oltre ai 4 stralci realizzati o in corso di ultimazione per 9.000.000 di euro, che ammontano complessivamente a 12.000.000 di euro.

Nel suddetto lotto lavori, Hera sta eseguendo il rifacimento dei sotto servizi, mentre la pavimentazione sovrastante della Piazza è di competenza del Comune.

In base alle norme del PSC (Piano Strutturale Comunale), le nuove superfici, gli arredi, e più in generale il disegno della Piazza devono    tenere in considerazione le risultanze delle indagini archeologiche.

La Piazza Malatesta ha un forte valore storico, architettonico ed archeologico e per questo è soggetta ai seguenti vincoli:

Il vincolo di inedificabilità assoluta del 14 Marzo 2015, è finalizzato ad assicurare la prospettiva del Castello Malatestiano;

Il Vincolo Archeologico del 29 Ottobre 1991 è finalizzato a garantire la tutela del sottosuolo delle aree incidenti sul tracciato delle mura tardo imperiali e sull’area occupata dell’antico “fossato” difensivo del Castello.

Gli interventi da realizzare, anche in superficie, devono essere compatibili con i rinvenimenti archeologici.

I sondaggi conoscitivi, svolti negli ultimi 30 anni, hanno evidenziato presenze archeologiche diffuse mediamente a solo mezzo metro dalla superficie della Piazza.

Nell’area tra il Castello e il Teatro, corrispondente al “fossato”, gli scavi avevano già riscontrato nel 1988 e nel 1992 il muro di “controscarpa” o “antemurale” (la prima linea di mura difensive del Castello) e uno dei “ battiponte” ( del Ponte Levatoio) ad una quota di appena 20 centimetri sotto il piano della Piazza.  

Gli scavi in corso in questa area stanno facendo emergere, in questi giorni, proprio la parte del sistema difensivo “antemurale” del Castello Malatestiano,  a ridosso del “fossato” e della “falsa braga”( la cinta muraria  della Corte a Mare).   

Per questo, ieri sera con l’interrogazione consigliare, ho chiesto, alla luce di queste importanti testimonianze archeologiche, da valorizzare,  di rivedere radicalmente l’attuazione del progetto esecutivo approvato, che prevede:

1)    La realizzazione, ridicola, di una fontana calpestabile  in forma di piazza allagabile lungo il perimetro del “fossato” con una profondità di 5 cm. e con vaporizzatori per creare “suggestioni oniriche” felliniane:

2)    La localizzazione dei vani tecnici della fontana ad una profondità di 4 m., sotto la fontana, addirittura, nell’area tutelata e inedificabile  del “fossato”;

3)    Che venga “spianata la schiena d’asino” che si frappone tra il Castello e il Teatro, dovuta alle presenze archeologiche fino alla superficie, in spregio al vincolo archeologico.

4)    Come possano i suddetti interventi, essere compatibili con le testimonianze storiche e archeologiche di Castel Sismondo, (progettato da Filippo Brunelleschi), rispettare i vincoli di tutela, e avere il parere favorevole della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio dell’Emilia Romagna per le province di Ravenna, Forli-Cesena e Rimini.

Sostengo da anni in Consiglio Comunale, che invece dei suddetti fantasiosi interventi, a cominciare dal “giardinetto” realizzato  davanti al Castello  con i muretti di cemento armato  che evocano le mura della “falsa braga”, era più naturale, semplice e molto meno costoso, riscoprire  il “fossato” tutto attorno al Castello, liberarlo dagli interramenti, per fare riemergere il Castello originario di 5-6 metri e ritrovarlo imponente anche nel confronto con il Teatro ricostruito.

Abbiamo perso una occasione storica.               

 
 

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