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Il degrado dell’ex McDonald’s, di cui il Comune è comproprietario, nel cuore del Parco del Mare e di Marina Centro.
28/4/2025
All’angolo di via Beccadelli-Parco del Mare, perdura, dal 2020, il degrado dell’ex McDonald’s, una struttura abbandonata, svuotata all’interno delle sue attrezzature, il cui ingresso è diventato rifugio dei “senza dimora”. L’immobile presenta un’immagine incompatibile con il lungomare Tintori riqualificato, nel cuore di Marina Centro.
Il Comune di Rimini, è comproprietario per 1/3 del suddetto immobile di mq 117 e dell’area adiacente esterna di circa 200 mq, mentre i restanti 2/3 sono di proprietà di una società privata.
Il Comune di Rimini, in base alla risposta alla nostra interrogazione consigliare di giovedi scorso, ha acquisito la concessione proprietaria del bene, il 1/10/2013, dall’Agenzia del Demanio, grazie al D.L. del Federalismo Demaniale e nel 2020 è cessato l’ultimo contratto di locazione.
Già tre anni orsono, con interrogazione consigliare del 09/06/2022, evidenziavo che a seguito della cessata attività di ristorazione, lo stabile gravava in stato di abbandono e degrado, e chiedevo all’Amministrazione Comunale, l’intervento della proprietà per il risanamento e la cura dell’immobile.
Il Comune di Rimini, quale comproprietario dell’immobile, a maggior ragione, avrebbe dovuto responsabilmente prevenire e intervenire per evitare la situazione di abbandono e degrado dell’immobile; conformemente a quanto prescrive il proprio Regolamento di Polizia Locale, per salvaguardare la sicurezza e il decoro nel cuore di Marina Centro e del Parco del Mare.
Teniamo presente, che Il Comune di Rimini, in virtu’ del federalismo demaniale, deve continuare a pagare il canone concessorio demaniale annuo di 18.640 euro, (dal 2013 per 12 anni sono stati pagati 223.680 euro!), anche senza l’utilizzo/locazione del bene.
Per la riqualificazione dell’immobile esistente, il RUE, consente: gli interventi edilizi di manutenzione ordinaria, straordinaria, la ristrutturazione edilizia, e le destinazioni d’uso: commerciale e pubblico esercizio.
Sollecitiamo, pertanto, tali urgenti interventi e auspichiamo quanto prima il raggiungimento di un accordo equilibrato tra l’interesse pubblico del Comune e quello del soggetto privato, per la ristrutturazione dell’immobile, con l’insediamento e avvio di una attività qualificata, per l’immagine turistica della Marina Centro.
Riapertura temporanea e precaria del sottopassaggio del Grattacielo: sia garantita sicurezza e agibilità!
22.4.2025
Dopo la nostra interrogazione consigliare del 19/02/2025, in merito al tardivo completamento dei lavori del sottopassaggio del Grattacielo (in corso da un anno e mezzo), lo scorso venerdì 18 aprile è avvenuta la riapertura provvisoria di tale sottopasso, che era completamente chiuso dal 2 dicembre 2024.
Avevo chiesto la riapertura, per agevolare i collegamenti tra Marina Centro e Centro Storico e ridurre i disagi ai pedoni, cittadini e turisti, costretti ad allungare il percorso di 400 metri sui marciapiedi di via Graziani, viale Rodi, stretti, sconnessi, poco illuminati.
Il sottopasso resterà aperto e fruibile temporaneamente per tutta la stagione estiva; ma chiediamo interventi affinchè venga garantita sicurezza e agibilità del transito.
L’attuale rampa lato mare su via Monfalcone, con i 16 gradini, larghi 3 metri, è dotata di un solo corrimano provvisorio, lato Riccione, invece dei due necessari (uno a destra e uno a sinistra), per consentire il transito in sicurezza e l’agibilità dei pedoni, in particolare degli anziani.
Inoltre è necessario apporre adeguata segnaletica che indichi/limiti l’attuale possibilità di percorrere il sottopasso ai soli pedoni. E’ opportuno infatti prevenire l’utilizzo, da parte di ciclisti e/o famiglie con passeggini, degli scivoli presenti nella rampa lato monte, ma assenti nella rampa lato mare, con conseguente difficoltà di risalita delle scale, con in braccio le biciclette o passeggini, come è avvenuto in questi giorni.
L’attuale riapertura, oltre ad essere temporanea, è quindi anche estremamente precaria, chiediamo urgentemente la messa in sicurezza.
Al termine dell’estate, è prevista nuovamente la chiusura totale del sottopassaggio, con conseguenti nuovi disagi; sollecitiamo quindi l’Amministrazione che si adoperi, perché questa volta vengano rispettate le tempistiche programmate.
Sono ancora da realizzare: lato mare, la rampa pedonale per l’accesso su Viale Rodi e la rampa dedicata al transito delle persone con disabilità e ciclisti; lato monte, la rampa di raccordo con il marciapiede di Piazzale Cesare Battisti; mancano inoltre l’implementazione della infrastruttura sotterranea con cavi telefonici e fibra ottica, oltre alle rifiniture alle pareti e la pavimentazione.
Per l’ultimazione dei lavori e la riapertura del sottopassaggio bisognerà attendere la primavera del 2026, oltre un anno in più rispetto ai 350 giorni inizialmente previsti, prospettati e annunciati dall’Amministrazione Comunale.
L’Amministrazione Comunale respinge le nostre proposte per valorizzare l’Arco d’Augusto!
4/04/2025
L’Amministrazione Comunale ha risposto in modo “liquidatorio” alla mia richiesta di riqualificare e valorizzare l’area storica dell’Arco di Augusto. Tale area risulta infatti trascurata, dopo l’intervento effettuato 25 anni fa, che aveva visto la mera sistemazione a verde delle aree circostanti.
Dinnanzi al monumento, simbolo della città, eretto nel 27 a.C, in onore dell’Imperatore Augusto, l’Amministrazione Comunale dovrebbe avere particolare attenzione ed effettuare i necessari interventi di riqualificazione, in accordo con la competente Soprintendenza.
L’asfalto di Largo Giulio Cesare, antistante l’Arco, deteriorato, “rattoppatto”, datato, che ricopre la strada e i piazzali occupati dai parcheggi, deve essere rimosso e sostituito con una pavimentazione in sintonia (in continuità con le selci e la pietra albarese, esistenti).
L’impianto d’illuminazione dell’Arco di Augusto, di Largo Giulio Cesare, deve essere compatibile con il rispetto dell’area storica monumentale; è necessario sostituire i “pali” installati 25 anni fa, più adatti ad una Circonvallazione che a un’area archeologica-monumentale e armonizzare, uniformare tale illuminazione, che attualmente è di tre tipi diversi (a seconda dei lati dell’Arco).
Ribadiamo la richiesta di trasferire le bancarelle del Mercato Ambulante, collocate nel 2015 dinnanzi all’Arco (a fianco delle Poste), senza rispetto del monumento, consentendo il ripristino del transito pedonale di accesso al Centro Storico e di quello veicolare, interdetto dai “banchi” di vendita nei giorni di mercato.
La riqualificazione dei due piazzali di Largo Giulio Cesare, davanti all’Arco di Augusto, deve essere compiuta con la riorganizzazione razionale ed essenziale della sosta di auto, moto, per ridurre l’intasamento veicolare dei piazzali e ampliare gli spazi di vivibilità urbana.
Naturalmente, deve esser rispettato il divieto di sosta permanente degli autoveicoli, lato Arco d’Augusto.
Chiediamo, come ribadito da 25 anni, lo spostamento dell’antennone della telefonia mobile, posto sopra il palazzo delle Poste, per eliminare il suo deturpante impatto visivo sull’Arco d’Augusto.
Richiesta reiterata, che ancor oggi secondo l’Amministrazione “non ha trovato soluzioni soddisfacenti”, nonostante i Regolamenti Comunali e i Piani annuali approvati a “tutela dei beni di interesse storico, artistico, culturale, ambientale”.
E’ opportuno, inoltre, installare panchine classiche in legno con schienale, adatte al contesto, in sostituzione di quelle esistenti, di tre tipi diversi e scomode.
Rendiamo noto che tutte queste nostre richieste di riqualificazione e valorizzazione dell’area dell’Arco di Augusto, monumento storico, archeologico, simbolo identitario della città, visitato e fotografato dai turisti, purtroppo, non sono state recepite dalla Amministrazione Comunale, a scapito dell’immagine di Rimini.
Rimini, Comune degli sprechi: spesi 400.000 euro per l’affitto di telecamere ZTL spente da 6 anni !
21/03/2025
Il 25 febbraio scorso, il Comune di Rimini ha comunicato, di avere affidato la gestione della video sorveglianza dei 13 varchi della Zona a Traffico Limitato (ZTL), alla società Engine Spa, a seguito di una gara pubblica.
L’appalto, del valore di 260.000 euro, suddiviso in più annualità, fino al 2030, comprende la fornitura, l’installazione, la manutenzione e il noleggio dei sistemi di controllo automatizzato degli accessi veicolari, nelle zone a traffico limitato (ZTL) del Centro Storico e Borgo San Giuliano.
Ricordo che:
-La Giunta Comunale aveva deliberato il 07/08/2018, l’ampliamento della Zona a Traffico Limitato (ZTL) e comunicava la conclusione dell’installazione dei varchi elettronici nel Marzo 2019, ad opera della società di gestione Traffic Tecnology srl, aggiudicataria dell’appalto.
-Il Comune di Rimini chiedeva, il 27/01/2023, al Ministero delle Infrastrutture l’autorizzazione all’installazione dei sistemi di controllo degli accessi alla ZTL del Centro Storico, rilasciata, su interessamento del sottoscritto, il 12 ottobre 2023.
-Successivamente a tale autorizzazione, l’Amministrazione Comunale, rinviava al 2024 l’entrata in funzione della video-sorveglianza della ZTL, dichiarando che ”dovevano essere ancora apportate modifiche ad alcuni varchi e alla cartellonistica”.
Preso atto, di questa interminabile telenovela, che perdura dal 2019, riguardante la mancata entrata in funzione della nuova video sorveglianza ZTL, ho presentato interrogazione, ieri sera, al Sindaco e ritengo opportuno rendere pubblico che:
1) L’Amministrazione non ha fornito ragioni che motivino adeguatamente la mancata entrata in funzione del nuovo sistema di video-sorveglianza di 13 varchi elettronici per l’ampliata ZTL (10 nel Centro Storico e 3 nel Borgo San Giuliano) installata nel marzo 2019 dalla Società Traffic Tecnology srl, sostituita ora dalla società Engine Spa, nella gestione della video sorveglianza (con un costo di 260.000 euro fino al 2030, ripartito annualmente); 2) Le telecamere della video sorveglianza ZTL nei 13 varchi del Centro Storico e Borgo San Giuliano, rimaste spente da 6 anni, hanno comportato una spesa, a perdere, per il Comune di circa 400.000 euro, per il costo di affitto annuo di 53.497 euro l’anno+IVA, corrisposto all’installatore Traffic Tecnology; 3) Ai suddetti costi, per l’affitto delle telecamere spente, sostenuti dal Comune, vanno aggiunti i mancati introiti dalle sanzioni per l’assenza dei video controlli ai varchi della ZTL, con un danno economico complessivo al Comune, meritevole di richiamare l’attenzione della Corte dei Conti; 4) Il mancato funzionamento della video sorveglianza, inoltre, ha consentito agli autoveicoli di violare gli accessi delle Zone a Traffico Limitato (ZTL) (Centro Storico e Borgo San Giuliano), invadendo le vie e piazze a scapito dei residenti, dei pedoni e della qualità ambientale; 5) L’Amministrazione, ancor oggi, non è in grado di affermare quando sarà previsto l’avvio del pre-esercizio e quello effettivo della video sorveglianza ZTL nei 13 varchi del Centro Storico e Borgo San Giuliano; 6) L’unica risposta positiva fornita dall’Amministrazione è la disponibilità di accogliere la nostra reiterata richiesta di ampliare l’orario della ZTL sul varco Corso d’Augusto-Via Ducale (attualmente vigente 20,30-7,30) di almeno 4 ore, durante il giorno, per ridurre il carico di traffico sul Rione Clodio. Anche per tale varco però non è noto sapere quando sarà possibile attivare la telecamera.
Ampliare il Parco Don Tonino Bello con l’acquisizione dell’adiacente area agricola per mitigare l’impatto della nuova Piscina Comunale.
12/03/2025
La costruzione della Nuova Piscina Comunale nel Parco Don Tonino Bello a Viserba, conferma le criticità e lo snaturamento del parco, come da noi sollevato in Consiglio Comunale, fin dall’approvazione del progetto nel Dicembre 2020.
Sottolineiamo che la superficie del verde effettivo del Parco di 26.000 mq, viene ridotta e dimezzata a 13.000 mq, in una zona Peep densamente popolata, usufruita dai residenti, dall’adiacente Scuola d’Infanzia “Acquamarina”, dai bambini, dagli anziani.
Siamo infatti a conoscenza che: la piscina comunale occupa la superficie di 3.730 mq (con l’altezza da 6 a 8 metri), i parcheggi si estendono per 4.770 mq, la vasca di laminazione esistente di 3.500 mq, interrata, in cemento armato, non consente la piantumazione degli alberi, il percorso ciclo-pedonale di 300 metri, il campo da basket e da calcio a 5, l’area fitness di 100 mq, l’area giochi di 350 mq, complessivamente assommano a non meno di 13.000 mq.
Inoltre, per l’accesso alla Nuova Piscina Comunale, da tutta la città, sono previste 700/1.000 auto al giorno, con l’intasamento delle strade circostanti (via Sacramora, via Baroni, via Cenci), e conseguente impatto rilevante sul Parco e sulle abitazioni vicine.
Ricordo che per ovviare a tali criticità, salvaguardare il verde del Parco Don Tonino Bello e la vivibilità del quartiere, avevo personalmente proposto che la realizzazione della nuova Piscina Comunale avvenisse nella vasta area del Polo Sportivo di Rivabella. Un luogo accessibile dall’intera città, con tutti i servizi necessari, a cominciare dai parcheggi e una superficie compatibile per realizzare un progetto di eccellenza, con una vasca olimpionica di 50 metri, per ospitare gare nazionali e internazionali. Purtroppo l’Amministrazione non ha ascoltato la nostra proposta e la città si dovrà accontentare di una nuova piscina, priva di tali caratteristiche.
Preso atto dello snaturamento del Parco Don Tonino Bello, con interrogazione consigliare, chiedo al Sindaco, l’acquisizione dell’adiacente area agricola di 6.000 mq, al fine di mitigare l’impatto della Piscina Comunale, preservare il verde, la fruizione e vivibilità del parco.
Riqualificare e valorizzare l’area storica dell’Arco di Augusto.
06/03/2025
L’Arco di Augusto è monumento tra i più importanti della città, eretto nel 27 a.C., dedicato all’imperatore Augusto, che realizzò le grandi strade d’Italia, tra cui, in particolare, la Via Flaminia, che inizia da Ponte Milvio a Roma e termina proprio all’Arco di Augusto di Rimini.
L’Arco di Augusto non è solo un monumento onorario, ma storicamente tra le principali porte d’ingresso di Rimini.
L’area attorno all’Arco di Augusto, dopo l’intervento di riqualificazione effettuato nel 2000, venticinque anni fa, con la sistemazione a verde delle aree circostanti, risulta, da tempo, sempre più trascurata, a scapito della sua valorizzazione storica.
Per questo, con la presentazione dell’interrogazione consigliare di questa sera, chiedo al Sindaco:
Il rifacimento della pavimentazione di Largo Giulio Cesare, dinnanzi all’Arco, comprendente la strada e i parcheggi, sostituendo l’asfalto deteriorato, con la pietra, utilizzata in Corso d’Augusto.
La realizzazione di un impianto di illuminazione dell’Arco di Augusto e di Largo Giulio Cesare compatibile con l’area storica e monumentale, eliminando gli attuali “pali”, più adatti ad una Circonvallazione.
L’installazione di panchine classiche con schienale di forma uniforme, adatte al contesto, al posto di quelle esistenti, scomode, di tre tipi diversi (a forma concava in legno, a “barchetta” in vetroresina, e in pietra).
Lo spostamento dell’antennone della telefonia mobile, che posto sopra il Palazzo delle Poste, da oltre 25 anni, sovrasta l’Arco di Augusto, deturpando la vista e valorizzazione del monumento.
Il trasferimento delle bancarelle del Mercato ambulante attualmente poste su Corso d’Augusto, che impattano sulla visuale dell’Arco, funzionale anche a migliorare il transito pedonale e veicolare dell’area.
I controlli della Polizia locale sul rispetto del divieto di sosta permanente degli autoveicoli, lungo il marciapiede di Largo Giulio Cesare, dinnanzi all’Arco, che spesso non viene rispettato.
La razionalizzazione dei parcheggi di auto, moto, cicli sui due piazzali davanti all’Arco di Augusto, al fine di porre ordine, all’attuale confuso e intasato assetto.
La vigilanza della Polizia Locale in Largo Giulio Cesare, nelle serate di fine settimana (venerdì, sabato, domenica), per garantire l’ordine pubblico.
Dopo 16 anni l’attesa apertura a mare della Stazione di Rimini.
27/02/2025
Il 19.3.2009 era stata approvata la Mozione inerente “Apertura a mare del sottopasso della Stazione di Rimini sul Piazzale Carso”, proposta dal sottoscritto e votata all’unanimità dal Consiglio Comunale.
Il dispositivo impegnava l’Amministrazione Comunale a “intraprendere le trattative con Rete ferroviaria Italiana (RFI), per prolungare il sottopassaggio della Stazione con l’apertura a mare su Piazzale Carso, che avrebbe consentito agli utenti ferroviari di raggiungere direttamente la Marina Centro e ai cittadini della zona mare di arrivare nel Centro Storico, evitando il sottopasso del Grattacielo”.
Ringraziamo RFI per la realizzazione di questo progetto, che ha comportato la spesa di 6 milioni di euro e che valorizza l’immagine della nostra Stazione.
L’importanza di tale opera è confermata dalle stime di RFI, che prevedono il transito del 30% degli utenti ferroviari, tramite l’apertura a mare.
Tale occasione, ha costretto l’Amministrazione Comunale a dar seguito alla riqualificazione di Piazzale Carso e del Giardino Vittime delle Foibe (più volte richiesta dal sottoscritto e dai residenti), con una spesa di 250.000 euro. Il Giardino si trova da decenni in una situazione di degrado e abbandono con gli alberi, la vegetazione cresciuti spontaneamente e scarsa illuminazione. Ricordo che il Giardino è stato intitolato alle Vittime delle Foibe nel 2004, grazie all’approvazione dell’Ordine del Giorno del sottoscritto, ma ci sono voluti 4 anni, fino al 2008, per l’installazione della targa con la sua denominazione.
Con l’apertura a mare della Stazione, l’area considerata oggi residuale, diventerà strategica per gli utenti in arrivo e partenza dalla Stazione.
Avremo una nuova Porta della Città, un importante collegamento tra il Centro Città e la Marina.
Il progetto prevede all’uscita del sottopasso, incrocio tra Via Monfalcone e Viale Trieste, la concentrazione dei servizi della Stazione: sosta breve, taxi, il deflusso della viabilità su Viale P. Amedeo, con la salvaguardia del verde del Giardino di 4.200 mq.
Considerato che il problema della Sicurezza riguarda molto spesso le Stazioni, abbiamo chiesto rassicurazioni che l’illuminazione e la video sorveglianza siano adeguate e realizzate subito con la riqualificazione del Giardino e del Piazzale.
Ci sono voluti ben 16 anni, finalmente Rimini, capitale balneare del turismo, avrà l’apertura a mare della stazione.
In ritardo i lavori e l’apertura del “sottopassaggio Grattacielo”, con disagi per i cittadini e turisti.
21/02/2025
E’ trascorso un anno dall’inizio lavori di rifacimento delle rampe di accesso, lato mare e monte, al Sottopassaggio pedonale Grattacielo di Viale Prinicipe Amedeo, ad opera di Rete Ferroviaria Italiana (RFI), con costo di 4 milioni di euro.
Un intervento necessario, da noi richiesto in Consiglio Comunale, con ripetute interrogazioni dal 2000 al 2020, fino alla promozione di una petizione popolare, sottoscritta da 2.494 cittadini, per l’urgente riqualificazione funzionale del sottopassaggio, con l’abbattimento delle barriere architettoniche, utilizzato ogni giorno da migliaia di cittadini e turisti, che collega il Centro Storico alla Marina Centro.
Teniamo presente che il 2 Dicembre 2024, per la prosecuzione dei lavori (iniziati a Febbraio 2024), è avvenuta la chiusura totale del sottopasso, con la deviazione obbligata del percorso dei pedoni, per un tratto di circa 400 metri, lungo via Graziani, sottopasso della ferrovia, viale Rodi. La riapertura del sottopassaggio, era stata quindi annunciata, per il 18 Aprile 2025, a completamento dei lavori.
Constatiamo, a tutt’oggi, purtroppo, che i lavori sono in grave ritardo:
• Lato mare, dopo le opere funzionali allo scavo, sono ancora da realizzare: le due rampe di scale per l’accesso pedonale in via Monfalcone, viale Rodi e la rampa dedicata al transito di persone con disabilità e ciclisti;
• Lato monte, non è neppure stata avviata la realizzazione della rampa continua di raccordo con il marciapiede di Piazzale Cesare Battisti, angolo Corso Giovanni XXIII;
• Risulterebbe ultimata l’infrastruttura sotterranea che attraversa il fascio binari, dal lato città al lato mare, ma senza l’inserimento dei sottoservizi, cavi telefonici e fibra ottica.
Con l’interrogazione consigliare di ieri sera, ho chiesto di sollecitare i lavori, per evitare il protrarsi di disagi, per altri mesi, a cittadini e turisti, costretti ad allungare, di circa 400 metri il proprio percorso a piedi, per raggiungere il Centro Storico o la Marina, sui marciapiedi di via Graziani, viale Rodi, stretti, sconnessi, e insicuri per la poca illuminazione nelle ore notturne.
A fronte della nostra richiesta, vista la prossimità della stagione estiva, è stata confermata la riapertura, anche se solo parziale, del sottopassaggio del Grattacielo per il 18 aprile 2025, in assenza delle rifiniture delle pareti, della pavimentazione, dell’adeguamento rampe per l’accesso.
Da evidenziare che l’implementazione dell’infrastruttura sotterranea, con i cavi telefonici e la fibra ottica, è prevista non prima di 6 mesi, per le ragioni operative della società di servizio.
Solo dopo avere completato il suddetto intervento tecnologico sarà possibile realizzare la rampa a mare, per il transito delle persone con disabilità e ciclisti nel sottopassaggio.
Per l’ultimazione dei lavori e la riapertura del sottopassaggio Gratacielo, bisognerà attendere la primavera del 2026, oltre un anno in più rispetto a quanto originariamente annunciato e previsto!
Valorizziamo il Giardino Vittime delle Foibe,con un monumento dedicato a Norma Cossetto, simbolo di quella tragedia.,
06/02/2025
Rete Ferroviaria Italiana (RFI) sta ultimando i lavori di prolungamento del sottopasso della Stazione Centrale di Rimini con il nuovo accesso lato mare, dinnanzi al Giardino Vittime delle Foibe, in Piazzale Carso.
L’Amministrazione Comunale ha la necessità di riqualificare il Giardino Vittime delle Foibe, dal punto di vista ambientale e renderlo fruibile ai residenti ed ai passeggeri in transito da/verso la stazione.
L’area verde di Piazzale Carso è stata intitolata al Giardino Vittime delle Foibe, grazie all’approvazione del Consiglio Comunale, il 25.11.2004, dell’Ordine del Giorno, presentato dal sottoscritto.
La proposta di intitolazione avvenne durante l’approvazione della Legge 30 Marzo 2004 che istituiva il 10 Febbraio, il “Giorno del Ricordo” in memoria delle Vittime delle Foibe e dell’esodo giuliano-dalmata”.
Una data da non dimenticare, il 10/02/1947, in cui un vergognoso trattato, impose all’Italia di cedere alla Yugoslavia, le terre d’Istria, Fiume e parte della Dalmazia, dalle quali esodarono oltre 350.000 italiani.
Era stato naturale pensare a quell’area verde, lato mare della Stazione, denominata Piazzale Carso, contigua idealmente e fisicamente con Viale Trieste, Via Monfalcone, Via Pola, Via Fiume, Viale Nazario Sauro, Medaglia d’Oro, Martire di Capodistria.
Soprattutto, era un dovere della nostra città di Rimini ricordare e onorare le migliaia di Italiani, gettati nelle Foibe, inghiottitoi carsici diventati fosse comuni, deportati, fatti sparire, eliminati, vittime dell’odio politico ed etnico dei partigiani comunisti di Tito, che la storiografia ufficiale ha voluto ignorare o addirittura giustificare.
Purtroppo, l’Amministrazione Comunale ha sempre ignorato, fin dalla intitolazione del 2004, il Giardino Vittime delle Foibe, anche nel Giorno del Ricordo.
Per questo, in occasione della riqualificazione, ho chiesto con una interrogazione consigliare al Sindaco di valorizzare il Giardino Vittime delle Foibe con la realizzazione di un semplice monumento (una roccia dell’Istria) dedicato a Norma Cossetto.
Un simbolo di quella tragedia, la giovane studentessa universitaria, arrestata dai partigiani titini, torturata con ferocia inaudita, violentata ripetutamente e infine gettata viva in una foiba.
Ricordo che nel 2005, il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, conferì a Norma Cossetto, la Medaglia d’Oro al merito civile, ricordandone la “luminosa testimonianza di coraggio e amor patrio”.
Nel Comune di Rimini, TARI in aumento del +5,88% nel 2025, ma il servizio di raccolta rifiuti è meno efficiente con le isole ecologiche.
19.12.2024
Nel Centro Storico è in corso la sostituzione progressiva dei tradizionali cassonetti e contenitori dei rifiuti con le isole ecologiche interrate, dotate di cinque “torrette” per la raccolta differenziata di vetro, plastica/lattine, carta, organico, e indifferenziato.
Le isole ecologiche interrate realizzate e già operative sono nove( in via Bastioni Meridionali, Bastioni Occidentali, Bastioni Settentrionali, via D’Azeglio, via Mameli, Largo Gramsci-piazzetta Santa Rita, via Oberdan-presso via Dante, via Castracane, via Tonti), e cinque in corso di realizzazione o completamento (in via Bertani, via Cornelia, via Oberdan-presso via Gambalunga, via Montefeltro), per un totale di 14 isole ecologiche interrate previste nel Centro Storico con una spesa di 1.900.000 euro.
Dal 25 Novembre scorso è incominciata la graduale rimozione dei “cassonetti” nelle aree già coperte dalle “isole ecologiche interrate”, e in particolare sono stati rimossi i “cassonetti” in via Santa Chiara, via Fratelli Bandiera, via Molini, via Bastioni Settentrionali.
Il progetto mira a migliorare la raccolta differenziata e la qualità ambientale del Centro Storico, riducendo il numero dei contenitori e dei passaggi degli automezzi di raccolta o svuotamento.
L’intervento è finanziato da Hera, mediante il pagamento dai cittadini utenti della TARI (tariffa per il servizio pubblico di gestione rifiuti), aumentata del 4,15% nel 2024 e prevista in aumento del 5,88% nel 2025.
Rileviamo che a seguito della prima eliminazione dei “cassonetti” in via Santa Chiara e via Fratelli Bandiera, parecchi residenti, in particolare gli anziani, hanno manifestato difficoltà personali di dovere percorrere diverse centinaia di metri per conferire i rifiuti alle distanti “isole ecologiche interrate” di via Castracane e di via Bastioni Meridionali.
Il problema riguarda le migliaia di utenze (5.000) domestiche e non domestiche di altre zone del Centro Storico, distanti dalle isole ecologiche, decentrate.
Secondo i criteri di posizionamento, le isole ecologiche dovrebbero essere “baricentriche” rispetto al bacino di utenza e le distanze dal domicilio dei residenti non dovrebbero superare i 200 metri.
Poiché queste distanze non sono sempre rispettate, per evitare disagi ai residenti, che pagano il servizio, chiediamo il mantenimento di alcuni cassonetti e/o servizi di raccolta sostitutivi-integrativi.
In alternativa, il rischio è di veder abbandonati a terra sacchetti di rifiuti lungo strade e marciapiedi. Tale fenomeno, preoccupante anche da un punto di vista igienico-sanitario, si sta già registrando nelle aree dove le isole ecologiche sono operative!
Al fine del miglioramento del servizio delle isole ecologiche, siamo inoltre a dover evidenziare che l’apertura, nella “torretta” per il conferimento del rifiuto “indifferenziato”, dovrebbe essere più ampia, al fine di consentire l’agevole inserimento dei sacchetti di tali rifiuti, ed evitare che i sacchetti di più grandi dimensioni vengano abbandonati a fianco dell’isola ecologica.
E’ imprescindibile il senso civico di residenti e turisti, ma in considerazione della tassa rifiuti pagata ( aumentata tutti gli anni), è importante che sia garantito un servizio efficiente, accessibile e di prossimità di raccolta rifiuti, prioritario per la riqualificazione ambientale del Centro Storico.