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Basta con la paralisi della viabilità! Basta con le sperimentazioni sulla pelle dei cittadini!

La storia di Castel Sismondo sepolta sotto una colata di cemento armato!

Sottoposto alla attenzione della Corte dei Conti il Lungomare Tintori: fatto e rifatto in pochi mesi!!
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Incrocio Corso Giovanni XXIII-Via Roma impraticabile e pericoloso per i disabili.
   

 14.2.2020

La “rotatoria” all’incrocio tra Corso Giovanni XXIII°-Via Dei Mille-Via Roma, realizzata nel 2014 in modo  sperimentale e temporaneo  con una spesa di 21.000 euro, in attesa dell’intervento definitivo “a conclusione della sperimentazione”,  si trova da anni in condizioni precarie e pericolose:

•    i marciapiedi in selci agli angoli con la Via Roma  di accesso all’attraversamento pedonale  essendo sconnessi, stretti, tortuosi, sono impraticabili per le “carozzelle” dei disabili, senza rispetto della normativa vigente di abbattimento delle barriere architettoniche;

•    le “catenelle” dei fittoni, all’angolo Via Roma-Corso Giovanni XXIII, sono state addirittura eliminate  per rendere possibile alle carrozzelle l’attraversamento dell’incrocio che avviene in  modo irregolare e pericoloso, senza poter usufruire del previsto passaggio pedonale;   

•    i cordoli in gomma di colore giallo delimitanti l’entrata e uscita della “rotatoria”, riducono gli spazi di manovra degli autoveicoli e soprattutto degli autobus, tant’è che vengono divelti in continuazione;

•    i pali della segnaletica verticale installati sono 22 (!), per l’attraversamento veicolare e pedonale dell’incrocio con relativo “ impatto” sulla stessa sicurezza;

•    gli autoveicoli sull’asse Via Roma-Via Dei Mille nel suddetto incrocio con Corso Giovanni XXIII transitano ad alta velocità.

Ho richiamato, ieri sera in Consiglio Comunale, l’attenzione dell’Amministrazione Comunale, dopo tre precedenti  interrogazioni consigliari del 18.2.2015- 26.10.2017- 17.1.2019, senza alcun risultato , con la richiesta :

1)    di consentire ai disabili con le carrozzelle l’attraversamento  dell’incrocio in sicurezza sul passaggio pedonale, rifacendo i marciapiedi agli angoli di Via Roma-Corso Giovanni XXIII nel rispetto della normativa di abbattimento delle barriere architettoniche;

2)    la riduzione possibile dei 22 pali della segnaletica verticale per    l’attraversamento veicolare e pedonale dell’incrocio;

3)    l’eliminazione nell’incrocio dei cordoli di gomma che hanno ristretto gli spazi di manovra degli autoveicoli in quella che non è una  “rotatoria” ma una semplice coppa rotatoria;

4)    la realizzazione dei “dossi” di rallentamento prima degli attraversamenti pedonali dell’incrocio, sulla Via Roma e Via Dei Mille, per limitare la velocità degli autoveicoli.   

E’ necessario risolvere i problemi evidenziati nel suddetto incrocio considerato che Corso Giovanni XXIII è il principale percorso pedonale centro storico-marina e viceversa e sulla Via Roma transitano 20.000 veicoli al giorno, in aumento.  
L’Ass.Sadegholvaad si è dichiarato d’accordo ed ha promesso di intervenire al più presto.    


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Giorno del Ricordo: l’Amministrazione Comunale continua ad ignorare il Giardino Vittime delle Foibe!
   

 9.2.2020

Lunedi prossimo, 10 Febbraio, si commemora il “Giorno del Ricordo in memoria delle Vittime delle Foibe e dell’esodo giuliano-dalmata”, nell’anniversario del vergognoso Trattato di Pace (10.2.1947) che impose all’Italia di cedere alla Yugoslavia le terre d’Istria, Fiume, e parte della Dalmazia, dalle quali “esodarono” 350.000 italiani.

Il Giorno del Ricordo è stato istituito con la Legge votata dal Parlamento il 30.3.2004 e prevede iniziative da parte delle Istituzioni e delle Scuole per fare conoscere dopo 60 anni di silenzio, di negazionismo, di giustificazionismo, questa pagina tragica della nostra storia nazionale.  

La verità nascosta, sugli eccidi di circa 20.000 persone, tra l’autunno del 1943 e la primavera del 1945, colpevoli solo di essere italiani.

Italiani, torturati dai partigiani comunisti del maresciallo Tito e gettati nelle Foibe, che da naturali inghiottitoi carsici si trasformarono in profonde fosse comuni.

L’Amministrazione Comunale commemora il Giorno del Ricordo alla “Biblioteca di Pietra”, sul Molo di Rimini, ma non ha mai deposto una corona d’alloro sulla targa del Giardino Vittime delle Foibe, così intitolato dal Consiglio Comunale il 25.11.2004 con l’approvazione dell’Ordine del Giorno presentato dal sottoscritto.

Chiedo,pertanto, per rispetto delle Vittime, all’Amministrazione Comunale di deporre nel Giorno del Ricordo almeno un fiore su quella targa “Giardino Vittime delle Foibe”, che non può essere considerata una semplice indicazione della toponomastica.

E’ un dovere morale della Amministrazione Comunale, a nome della Città di Rimini, onorare, senza riserve, le migliaia di Italiani Martiri delle Foibe, per troppo tempo dimenticati.                

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Sostenere l’identità del commercio riminese, i negozi e il mercato ambulante.
   

16.01.2020

Perdurano le difficoltà del commercio al dettaglio evidenziate dalla continua chiusura dei negozi nella Provincia di Rimini, i dati della Camera di Commercio della Romagna evidenziano al 31/10/19 una riduzione di attività del -2,2%, rispetto all’anno precedente, proseguendo il trend negativo dei recenti anni passati (-1,9% nel 2018 rispetto al 2017).


Andando ad osservare i dati di iscrizioni (232) e cessazioni (-435), nel commercio al dettaglio, all’interno della nostra Provincia di Rimini, si   conferma un preoccupante saldo negativo di -203 attività, nel 2018 (fonte Camera di Commercio).


Le cause principali della chiusura di tali attività sono: il peso delle tasse, Irpef, Tari, l’indebolimento della rete di vicinato e prossimità, a fronte della concorrenza della grande distribuzione, i mutati stili di consumo con lo sviluppo e-commerce.

Per quanto concerne il Comune di Rimini, si evidenziano inoltre oggettive difficoltà di accesso al Centro Storico, con parcheggi inadeguati e una viabilità precaria.


Le conseguenze sono la desertificazione commerciale nelle vie del Centro Storico e/o la sostituzione etnica di negozi, ristoranti, call center, gestite da extracomunitari, con una offerta commerciale di basso livello, che spesso non rispetta i Regolamenti.


La concentrazione e l’uniformità di queste attività, gestite da extracomunitari, snaturano zone sempre più estese della città, dal Borgo Marina, ai Viali della Marina, dal centro di Viserba, a Miramare, con la perdità di identità, e di qualità dei prodotti e servizi.


In una città a vocazione turistica, questo si riverbera in un progressivo impoverimento dell’offerta e della conseguente possibilità di accogliere l’interesse di più ampi segmenti di visitatori.


La congiuntura all’interno della nostra Provincia ha interessato direttamente anche il commercio al dettaglio ambulante, con un calo del -4% di imprese in tale ambito nel 2018 (fonte Camera di Commercio).


Anche in tal caso, purtroppo, il Comune di Rimini si distingue negativamente, con numerose (30 nel 2020) rinunce di “posteggi” nel mercato settimanale da parte degli ambulanti, in conseguenza della dispersione del mercato, a scapito dell’unità e della riqualificazione.


Ritengo che la Regione abbia il dovere di salvaguardare con provvedimenti legislativi l’identità dei nostri negozi, regolamentare il commercio locale, tutelare la qualità dei prodotti italiani, difendere i posti di lavoro.  


Evidenziamo che all’interno della provincia di Rimini, nel 2019, il tasso di disoccupazione (15 anni e più) si attesta al 7,8%, più alto della media regionale del 5,5%; la disoccupazione giovanile (15-24 anni) raggiunge addirittura il 21,5%, maggiore di quello dell’Emilia Romagna (17,1%) (fonte dati I.Stat).


La promozione della specificità commerciale del nostro territorio richiede provvedimenti concreti a sostegno delle attività commerciali, con interventi mirati alla riduzione della tassazione, la realizzazione di parcheggi e la garanzia di un’adeguata accessibilità.


Ma richiede anche l’attuazione di regolamenti, controlli e sanzioni per quelle attività avviate da extra comunitari che continuano ad operare senza rispettare le regole; ad esempio nel Borgo Marina, dove è presente una concentrazione di tali attività, l’evasione della Tari è sistematica e raggiunge addirittura il 90%, continueremo a opporci a tale forma di concorrenza sleale, le regole devono essere uguali per tutti.


La tutela dell’identità della nostra offerta commerciale si persegue con la riduzione della pressione fiscale, la salvaguardia della qualità e la legalità.   

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Case popolari : prima ai riminesi con anzianità di residenza.
   

 10.1.2020

Il problema sociale della casa è dimostrato dalla graduatoria delle 1.730 domande di alloggi dell’Edilizia Residenziale Pubblica (ERP) e dalla graduatoria di 378 domande degli alloggi a “ Canone calmierato”.

La  ragione dei richiedenti è quella di non essere in grado di pagare canoni di locazione medi che si aggirano tra i 500-600 euro mensili, rispetto ai canoni  medi ERP di 136 euro e a “canone calmierato” di 331 euro.

Da rilevare che in testa alla graduatoria ERP, nelle prime 100 domande, i richiedenti stranieri sono il 40% , mentre nella graduatoria a “ canone calmierato”, nelle le prime 100 domande, i richiedenti stranieri sono il 50%.    

Gli alloggi ERP assegnati negli utimi tre anni sono 154, di cui 39 alloggi, pari al 25%, ai richiedenti stranieri.

Gli alloggi “a canone calmierato” assegnati negli ultimi tre anni sono 45, di cui 18 alloggi, pari al 40%, assegnati ai richiedenti stranieri.

Dinnanzi ai suddetti dati è evidente che i “penalizzati” sono i riminesi che da tempo vivono e lavorano nel nostro Comune, pagano le tasse, contribuiscono allo sviluppo del territorio e anche al patrimonio immobiliare dell’edilizia residenziale pubblica.  

Per questo continuo a chiedere nelle graduatorie il riconoscimento dell’anzianità di residenza  dei richiedenti, tramite l’attribuzione di un punteggio per i giorni di residenza, per salvaguardare i residenti da lungo periodo sul terrritorio comunale.

 

Il riconoscimento dell’anzianità di residenza significa salvaguardare  “un dato culturale “,  il senso di appartenenza alla nostra Comunità, alla nostra città, alla vita vissuta in questo luogo, mentre la permanenza in graduatoria  esprime solo un bisogno temporale, una richiesta.

La Regione Emilia Romagna, invece nel 2015, ha previsto solo la condizione  della “ residenza anagrafica o attività lavorativa nel territorio regionale da almeno 3 anni”  per inoltrare le  domande degli alloggi ERP, senza alcun riconoscimento nelle graduatorie della anzianità di residenza.

D’altra parte va sottolineato che dinnanzi all’emergenza abitativa, la Regione oltre a non tutelare i residenti da lungo periodo rispetto a coloro appena arrivati, non ha neanche destinato risorse per un programma di realizzazione di alloggi pubblici per il presente e il futuro delle nostre Comunità.

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La chiusura assurda del Parcheggio Tiberio !
   

 18.12.2019

Domenica scorsa 15 Dicembre si è tenuto un mercatino natalizio nel Borgo San Giuliano con le bancarelle lungo Viale Tiberio chiuso al traffico veicolare da Via Bissolati fino al Ponte di Tiberio.,

Contestualmente è stato vietato l’accesso degli autoveicoli al Parcheggio Tiberio con una capienza di circa 300 posti auto, rimasto vuoto.

E’ stata una idea assurda vietare l’utilizzo del Parcheggio Tiberio, addirittura durante le festività natalizie con migliaia di autoveicoli alla ricerca di posti per la sosta.

Un provvedimento incompatibile con l’accessibilità al Centro Storico e con la “vita” delle attività economiche che “aspettano” le festività natalizie per “rigenerarsi”.

Consideriamo i 450 posti auto già eliminati per i lavori di riqualificazione attorno a Castel Sismondo e in Piazza Malatesta e che non sono ancora “decollati”  ad opera dei privati il Parcheggio Scarpetti  multipiano di 433 posti auto ( + 146 rispetto ai 287 attuali) e il Parcheggio ex Area Fox multipiano di 350 posti auto ( rispetto ai 70 attuali).

Ho chiesto, ieri sera, con l’interrogazione consigliare al Sindaco,  spiegazioni  sulla “folle” chiusura del Parcheggio Tiberio di domenica scorsa,  da non riproporre per le festività natalizie, in vista della pressione del traffico veicolare proveniente da Rimini Nord e diretto al Centro Storico.

Ha risposto l’Ass. Sadegholvaad  sostenendo che “l’interdizione del parcheggio storico Tiberio è dovuta all’iniziativa  dell’Associazione Borgo San Giuliano per  le  bancarelle in viale Tiberio, che per ragioni di sicurezza ha dovuto individuare un’area di evacuazione in caso di emergenza”.

Anche se spetta all’Amministrazione Comunale l’autorizzazione per l’occupazione del suolo pubblico e la valutazione sull’opportunità degli eventi.

Ribadisco, infatti,  che l’utilizzo del Parcheggio Tiberio non può riguardare   solo gli esercenti dell’Associazione Borgo San Giuliano ma è di interesse generale della città e per tutti coloro che da Rimini Nord accedono al Centro Storico e alle sue attività.

Proprio per sostenere l’accessibilità al Centro Storico e per la sopravvivenza delle sue attività economiche, ho chiesto  all’Amministrazione Comunale le date inizio lavori del Parcheggio Scarpetti e dell’ex Area Fox , senza avere ancora una precisa risposta

Non bastano più i reiterati annunci della A.C., da 7 anni per lo “Scarpetti” e da due anni per l’Area Fox, quando  sono urgenti i nuovi posti auto per recuperare quelli perduti.

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Borgo Marina: il decoro commerciale che non c’è!
   

 3.12.2019

L’Amministrazione Comunale a seguito della mia interrogazione consigliare di giovedi scorso sul “mancato rispetto nel Borgo Martina del Regolamento  Comunale per la riqualificazione commerciale”, ha emesso un comunicato stampa, reticente proprio sulla situazione denunciata.

Il Regolamento approvato nell’aprile 2018 ha recepito le nostre ripetute interrogazioni e richieste avanzate per anni partendo in particolare dall’Osservatorio  del Borgo Marina:  le vetrine dei negozi utilizzate come pareti per l’esposizione delle merci all’interno, gli scatoloni di cartone ripieni di merce all’ingresso e all’esterni dei negozi, la merce appesa alle serrande, i carrelli parcheggiati sui marciapiedi riservati ai pedoni.

L’art. 3 comma 3 del suddetto Regolamento prevede testualmente : “le vetrine devono essere utilizzate esclusivamente per l’esposizione delle merci e per la presentazione dell’impresa e dei suoi prodotti”.   

Ebbene, la suddetta disposizione non è rispettata da diversi negozi “ bengalesi” nel Borgo Marina, dove le vetrine continuano ad essere “ pareti” cariche di merci rivolte all’interno.  

Non sono “vetrine” ma “muri” che impediscono la stessa visibilità interna dei negozi,  riempiti all’inverosimile,  con scatoloni  e merce  sul pavimento, che sembrano più  magazzini o depositi,  a discapito anche della sicurezza.

Ho richiamato l’attenzione del Sindaco sul perpetuarsi  di queste condizioni che sono incompatibili con la riqualificazione dell’offerta commerciale e urbana del Borgo Marina.

Ho detto che è necessario fare rispettare da tutti i negozianti del Borgo Marina il Regolamento con gli opportuni controlli della Polizia Municipale.

Ho chiesto di conoscere i controlli effettuati nel Borgo Marina dalla Polizia Municipale, le sanzioni applicate e i provvedimenti adottati in caso di recidiva.

Purtroppo, è stata disarmante la risposta dell’Ass. Sadegholvaad: ho fatto un sopralluogo e va tutto bene!    

Ha una visione “bengalese” del decoro commerciale?

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Teatro Galli: ho chiesto il recupero di alcune ” dotazioni” storiche.
   

 29.11.2019

Ad un anno dall’inaugurazione del ricostruito Teatro Poletti, nel Consiglio Comunale di ieri sera, con una interrogazione consigliare, ho chiesto  il recupero di alcune “dotazioni storiche” del nostro Teatro.

1)    A che punto si trova il restauro dello storico Sipario del Teatro raffigurante “Cesare al passaggio del Rubicone”, opera (tempera su tela di metri 17,70 x 11,30)  di Francesco Coghetti, visto che erano  stati stanziati 500.000 euro nel Bilancio triennale 2019-2021.

Tra i sipari storici è ”uno dei più pregiati e preziosi“, di alto valore artistico e spettacolare,  ammirato dal pubblico in sala fino all’ultimo istante prima dell’opera.

Fu salvato dalle distruzioni della guerra per merito del custode del Teatro, Aldo Martinini, che lo trasportò precauzionalmente a San Marino, nel dopoguerra, rimase abbandonato per decenni, arrotolato e cosparso di borotalco, nel salone del Palazzo dell’Arengo, infine nei depositi comunali di via della Gazzella.

2)    Dove è “finito” il busto di marmo del  Poletti che all’epoca era collocato sulla porta d’ingresso della platea, opera dello scultore carrarese Pietro Tenerani, molto famoso a Roma come il pittore Coghetti, che  Poletti chiamò entrambi per il suo Teatro riminese;

3)    se non sia opportuno, come già chiesto il  4/7/2000, sostituire lungo gli scaloni monumentali del Teatro le ringhiere formate con corde di acciaio, più adatte alle scalette di un “peschereccio”, ripristinando le balaustre con colonnine in ghisa di cui si dispongono disegni, stampe e campioni presso la Soprintendenza di Ravenna, presenti nel Teatro Ottocentesco, per rispettare i canoni del restauro e il vincolo stabilito dalla Legge 1089/93.

4)    Se non sia “raccomandabile l’acquisto del pianoforte storico utilizzato da Giuseppe Verdi per le prove e la prima assoluta dell’opera, l’Aroldo, presentata il 16 Agosto 1857 per l’inaugurazione del Teatro, di un noto collezionista e commerciante di Misano Adriatico.

Ha risposto l’Ass. alla Cultura, Piscaglia, dicendosi completamente d’accordo su tutto:.

  • “ma, ci sono delle priorità tecniche riguardanti le apparecchiature  della macchina scenica, gli allestimenti delle sale superiori (Ressi, danza, musica), il risparmio energetico con la porta di vetro prevista al posto delle  tende all’ingresso;
  •  il busto del Poletti, attualmente in una cassa, verrà ricollocato a terra nel foyer, dopo l’installazione della porta di vetro;.  
  • per il restauro del sipario è stata individuata una ditta di Bologna ma non è possibile, ora, la spesa di 500.000 euro;
  • il rifacimento delle ringhiere in ghisa lungo gli scaloni costa 350.000/400.000 euro;
  • per l’acquisto del pianoforte, un “gioiello sentimentale”, utilizzato da Verdi occorrono 170.000 euro “.

Auspico, pertanto, anche con il contributo dei riminesi,  la realizzazione più prossima di questi “interventi” per l’arricchimento del nostro Teatro.  


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Un muro di cemento armato che mortifica la riscoperta e valorizzazione di Porta Galliana.
   

 22.11.2019

E’ in corso di realizzazione l’intervento della riscoperta di Porta Galliana che ha visto lo scavo archeologico delle opere murarie storiche interrate, lo spostamento dei sottoservizi, l’esecuzione di una paratia di pali in cemento armato per il sostegno della sede stradale di Via Bastioni Settentrionali.

Purtroppo, la paratia di pali rivestita da una parete in cemento armato e la soletta di cemento armato, in superficie, sovrastanti lo scavo, realizzate a neanche un metro di distanza  dai muri di Porta Galliana,  risultano, sotto gli occhi di tutti, invasive e mortificanti l’intera opera di scoperta e valorizzazione della Porta, per la quale si spendono 1 milione di euro

Non si è mantenuta,  come si doveva ed era possibile, una minima fascia di rispetto neanche limitatamente alla  stessa Porta, per salvaguardarla da un confinante e soffocante muro di cemento armato.

La gettata di cemento armato e l’asfaltatura di Via Bastioni Settentrionali, inoltre, hanno eliminato ogni possibile “segno” evocativo a terra di continuità tra la Porta Galliana e le “sue” Mura Federiciane.

Alla fine, l’unica Porta sopravvissuta della città, resterà isolata dal suo contesto storico-urbano con l’aggiunta del carico di  traffico a doppio senso di marcia, mare monte e viceversa, della Circonvallazione di Via Bastioni Settentrionali.

Per la valorizzazione complessiva del contesto storico di Porta Galliana, non mi è rimasto che richiedere, con l’interrogazione di ieri sera in Consiglio Comunale:

il consolidamento e restauro delle Mura Federiciane di Via Bastioni Settentrionali ;

la realizzazione di una fascia di rispetto a verde per le suddette mura assediate dalle auto;

il rifacimento e “abbassamento” della pavimentazione di Via Bastioni Settentrionali in armonia con le antiche Mura della città  e in sostituzione  dell’asfalto attuale ricoperto di buche e rattoppi ;


l’eliminazione della dismessa cabina elettrica di via Bastioni Settentrionali per migliorare l’immagine della strada e dell’ambiente circostante;

la sostituzione dei pali della illuminazione pubblica, “modello circonvallazione”, con lampioni in sintonia con la storicità del luogo.
          

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Il Sindaco annuncia di intitolare il “Campone” di Castel Sismondo ad Ezra Pound, accogliendo la mia proposta.
   

 31.10.2019

Ringrazio il Sindaco Gnassi per aver annunciato pubblicamente l’intitolazione del “Campone” di Castel Sismondo a Ezra Pound, durante il suo intervento, venerdì scorso, nella Biblioteca Gambalunga, alla inaugurazione della Mostra “Per documento e meraviglia. Una storia lunga 400 anni”.  

E’ stato conseguente con la risposta del 27 settembre scorso alla mia   interrogazione consigliare  “Intitoliamo il Campone di Castel Sismondo al Poeta Ezra Pound”:  “la proposta di Renzi credo debba essere presa in considerazione nell’ambito del progetto di riqualificazione che riguarda anche la memoria storica e che ha già visto una piazza intitolata a Francesca da Rimini” .

Esprimo grande soddisfazione per la felice conclusione di un “iter”, sostenuto costantemente per oltre 4 anni:
•    dalla prima interrogazione consigliare del 23.4.2015, a cui rispose l’Ass. Imola “si aspetta la riqualificazione dell’area attorno al Castello”;
•    alla Mozione Consigliare discussa in Commissione l’11.11.2015;
•    alle “sollecitazioni” ripetute nella Commissione Toponomastica;  
•    fino alla seconda interrogazione del Settembre scorso, con la contestuale e soddisfacente risposta dell’Ass. Montini  sulle “importanti connessioni storiche di Pound con la nostra città “ e del  passaggio della  proposta di intitolazione nella prossima Commissione Toponomastica.

L’intitolazione al Poeta Ezra Pound è un atto di intelligenza e di riconoscenza della nostra città e un valore culturale aggiunto per Rimini.

Il luogo scelto, il riqualificato “Campone” di Castel Sismondo, è congeniale e significativo  per ricordare il profondo rapporto culturale ed affettivo di Pound con Rimini quale ammiratore e studioso di Sigismondo Malatesta.

Pound nasce nel 1985 negli Stati Uniti, viene a Rimini, la prima volta, nel maggio 1922, per approfondire la conoscenza storica di Sigismondo Malatesta, signore, condottiero e mecenate che chiamò a Rimini i migliori artisti del Rinascimento.

Ritorna a Rimini il 23 Marzo 1923, per ulteriori ricerche bibliografiche su Sigismondo Malatesta, le imprese militari, la vita di corte, gli amori, i complotti, i trionfi, le sconfitte, che diventeranno i riferimenti per i quattro Canti Malatestiani, l’VIII°, il IX°, il X°, l’XI °dedicati al condottiero riminese.

Le ricerche storiche nelle Biblioteche di Rimini, Cesena e le visite nell’entroterra di Ezra Pound hanno reso possibile la conoscenza internazionale di Sigismondo Malatesta, del Tempio Malatestiano, del Castello, delle Terre Malatestiane.  

Questa diffusa informazione, nella Rimini distrutta al 90% dai bombardamenti, ha consentito di ricostruire, subito, pietra su pietra, il Tempio Malatestiano con i 65.000 dollari della Fondazione americana Samuel Kress e il fattivo interessamento dello storico e critico d’arte Bernard Berenson.  

Ezra Pound ritorna a Rimini nel “suo” Tempio ricostruito, “ letto arcano della divina Ixotta”, l’11 Settembre 1963, accompagnato dalla musicologa Olga Rudge per assistere alla inaugurazione della 14ma Sagra Malatestiana, salutato dal concittadino Luigi Pasquini, pittore e scrittore, con cui intratteneva una corrispondenza dal 1938.

Pound è il grande Poeta del 900 con i Cantos, la “Divina Commedia” del nostro tempo, sostenitore dell’economia fondata sul lavoro e non sulla speculazione finanziaria, per il suo ruolo svolto nella letteratura con la scoperta di Eliot, Joyce, Hemingway, e con le correnti culturali dell’Imagismo e Vorticismo.

L’intitolazione a Pound del “rigenerato” Campone di Castel Sismondo è una grande opportunità per richiamare l’attenzione della cultura mondiale su Rimini e sul rapporto del grande Poeta del Novecento con Sigismondo Malatesta.  

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No alla trasformazione di Via Ducale, Via Cavalieri, Via Clodia, Corso Giovanni XXIII nella nuova Circonvallazione monte-mare!
   

5.10.2019

Dal prossimo 20 Ottobre, l’Amministrazione Comunale ha deciso:

  • l’inversione del traffico veicolare mare-monte sulla Via Bastioni Settentrionali adiacente il Porto Canale;
  • la deviazione del traffico monte-mare da Via Marecchiese-Via Valturio-Circonvallazione Occidentale su Corso d’Augusto, Via Ducale, Via Cavalieri, Via Clodia, Corso Giovanni XXIII, con inversione del senso di marcia fino a Viale Cesare Battisti.

Non è bastato vedere o non si ricorda, come quel carico di traffico, durante i lavori per la pavimentazione di Via Bastioni Settentrionali e di Porta Galliana, abbia:

  • dissestato la pavimentazione all’inizio di Corso d’Augusto (adiacente a Ponte di Tiberio); 
  • intasato le strette Vie Ducale, Clodia, Cavalieri; 
  • inquinato con i gas di scarico le abitazioni al piano terra dei residenti, con il rischio dei pedoni di uscire dai portoni di casa;
  • causato molteplici incidenti, vista la limitata visibilità in corrispondenza delle intersezioni Via Clodia-Corso Giovanni XXIII e Via Cavalieri-Corso Giovanni XXIII.

Visto che questo provvedimento è stato adottato da Sindaco e Assessori che vivono a Rimini, si può dire che “perseverare è diabolico”! 

Costoro, come possono sostenere che tale provvedimento è “per agevolare i residenti del Quartiere Fiorani”? Senza pensare alle ripercussioni sulla vivibilità di altri cittadini, residenti nell’antica “Castellaccia”?

Dalle Vie Cavalieri e Via Clodia gli autoveicoli si immetteranno su Corso Giovanni XXIII con inversione di senso di marcia monte-mare, con un notevole aumento del carico di traffico e inquinamento; snaturando quella che oggi è la principale via di accesso pedonale al Centro Storico. 

Dopo le delibere di riqualificazione ambientale approvate in Consiglio Comunale, ci vuole un po' di coerenza!

Ricordiamo che il traffico su Corso Giovanni XXIII incrocia anche l'infelice e pericolosa rotatoria di Via Dei Mille-Via Roma, sulla quale grava il traffico che arriva da Rimini Nord (da Via XXIII Settembre, Via Matteotti, Via Dei Mille) e da Rimini sud (da Via Roma).

Alla luce delle suddette ragioni, quindi non c’è proprio bisogno di sperimentare, questa “Nuova Circonvallazione”: Via Ducale-Cavalieri-Via Clodia-Corso Giovanni XXIII.

L’Amministrazione può risparmiare costi e proteste.

Il Borgo Marina oltre ad essere ridotto a “ghetto afro-asiatico”, non dovrà sopportare il maggiore carico del traffico di attraversamento della città.

 

Naturalmente ci faremo sentire nel prossimo Consiglio Comunale. 

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