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Basta con la paralisi della viabilità! Basta con le sperimentazioni sulla pelle dei cittadini!

La storia di Castel Sismondo sepolta sotto una colata di cemento armato!

Sottoposto alla attenzione della Corte dei Conti il Lungomare Tintori: fatto e rifatto in pochi mesi!!
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No agli aumenti sproporzionati delle retribuzioni degli Amministratori Comunali.
 
 

 11/01/2024

Con l’anno 2024 entra a regime l’aumento sproporzionato delle indennità di funzione a sindaci, vicesindaci, assessori, e presidenti dei consigli comunali, approvato con la Legge di Bilancio del 30.12.21 dal  Governo Draghi.

A Rimini l’importo annuo della indennità del Sindaco aumenta da  68.717,52 euro a 132.480,00 euro, mensilmente da 5.726,46 euro a 11.040,00 euro.

Così aumentano le altre indennità, in proporzione a quella del Sindaco:

1)    per la Vice Sindaco, nella misura del 75%, dall’importo annuo di 51.538,20 euro a 99.360,00 euro; mensile da 4.294,85 euro a 8.280,00 euro;

2)    per gli Assessori (8) e la Presidente del Consiglio Comunale, nella misura del 60%, dall’importo annuo di 41.230,68 a 79.488,00 euro; mensile da 3.435,89 euro a 6.624,00 euro. 

L’ammontare complessivo (79.488 x 9) è di 685.392,00 euro annui (ex 371.076,12 euro).

La somma totale degli aumenti di Sindaco, Vice-Sindaco, Assessori e Presidente del Consiglio,  registra un significativo incremento da euro 491.331,00 a euro 917.232,00.

Lo Stato, ha stanziato per la copertura finanziaria di questi aumenti delle indennità, 100 milioni di euro nel 2022, 150 milioni di euro nel 2023, e 220 milioni di euro a decorrere dal 2024.

Una spesa pubblica incomprensibile e incompatibile con il  Bilancio dello Stato che poi taglia 200 milioni annui ai Comuni, nel quinquennio 2024-2028, lamentati dai nostri Amministratori Comunali.  

Una legge incomprensibile, fuori dalla realtà, da modificare, che crea privilegi per gli Amministratori comunali  con aumenti sproporzianati delle loro indennità, nonostante il Debito Pubblico di 2.900 miliardi e una pressione fiscale del 43% che grava sui cittadini.


 
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28 Dicembre 1943: ricordiamo le stragi dei Civili di San Bernardino e Via Montefeltro !
 
 

 29-12-2023

Il 28 Dicembre 1943, ottant’anni fa, con due incursioni, alle ore 11.30 e 12.30, Rimini è devastata dai bombardamenti di 225 aerei americani che sganciano sulla città oltre 306 tonnellate di bombe.

Tra le tante distruzioni, viene colpito il rifugio di San Bernardino, con l’uccisione di 56 civili, in maggior parte donne e bambini schiacciati e soffocati dai muri adiacenti.

Nelle stesse ore, un altro rifugio, in Via Montefeltro, è distrutto dai bombardamenti aerei, con l’uccisione di 29 civili.

Tra il primo Novembre del 1943 e il settembre1944, Rimini subisce 396 bombardamenti che provocano tra la popolazione civile almeno 800 vittime, danni gravissimi al patrimonio artistico (il Tempio Malatestiano, il Teatro, il Palazzo Lettimi, l’Ex Convento di San Francesco, il Palazzo Comunale, ecc.), la distruzione di 9.300 abitazioni, pari all’82%, della città.

Fra le incursioni aeree più barbare, come scrisse, allora, il benemerito Commissario Prefettizio Ugo Ughi, vanno ricordate quelle del 28 Dicembre 1943.

Ricordiamo le stragi dei Civili, i Morti sotto i continui e indiscriminati bombardamenti, la nostra Rimini “completamente e bestialmente distrutta”!


 
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Il trasferimento del Mercato Coperto nell’area del Settebello è incompatibile: paralisi del traffico e inquinamento.
 
 

 08/12/2023

Il progetto di trasferire il Mercato Centrale Coperto nell’area del Cinema Settebello, approvato dalla Amministrazione Comunale, per dar seguito alla demolizione e ricostruzione del Mercato nel sito attuale, causa pesanti conseguenze: sulla qualità ambientale del Mercato, sull’attività degli operatori e sulla viabilità, già compromessa, in Via Roma.

Ricordiamo che tale progetto prevede il trasferimento di 120 operatori, per due anni, in una struttura provvisoria, su una superficie ridotta di 2.500 mq, rispetto agli attuali 4.300 mq, e comporta un aumento irragionevole del 39% delle tariffe annue: con il canone a banco, che crescerà da 3.673 euro a 5.108 euro.

In tale contesto sarebbe stata più giustificata la diminuzione dei canoni, tenuto presente i costi logistici “a perdere” per le strutture di vendita “temporanee”, con i prevedibili disagi e il rischio di perdita clienti.

 Opportuno evidenziare che Via Roma, è una strada a grande intensità di traffico, percorsa dagli oltre 20.000 autoveicoli al giorno, particolarmente intasata nei giorni di Mercato Ambulante (mercoledì e sabato mattina), fiere e congressi.

 L’attraversamento pedonale della Via Roma sarà sicuramente problematico per i circa 10.000 clienti dell’attuale Mercato Centrale Coperto, e paralizzerà ulteriormente il traffico veicolare.

 Inoltre il trasferimento sull’area del “Settebello”, penalizzerà gli esercizi commerciali di Via Castelfidardo e Via Michele Rosa e le altre attività del Centro Storico.

Per mitigare i suddetti danni, ho proposto il trasferimento provvisorio del Mercato Centrale Coperto nell’area di Piazza Gramsci, con una superficie di 7.500 mq, che può coesistere con il mercato ambulante di mercoledì e sabato mattina, senza compromettere la viabilità e senza penalizzare le attività commerciali.

Il trasferimento nell’area del Settebello è incompatibile sia per l’attraversamento continuo, di migliaia di pedoni sulla via Roma, che comporterà un ulteriore paralisi del traffico, sia con la salvaguardia ambientale di un Mercato in cui vengono venduti alimenti.  

  Per queste ragioni, con l’interrogazione consigliare di giovedi al Sindaco, ho chiesto di effettuare e conoscere:

-le necessarie rilevazioni preventive di ARPAE sulla compatibilità di un Mercato al dettaglio di generi alimentari, frequentato da migliaia di utenti, in un sito adiacente alla Via Roma, con il traffico paralizzato, l’emissione di polveri sottili e la conseguente incidenza sulla qualità dell’aria e dei prodotti alimentari;

- le necessarie autorizzazioni per il trasferimento del Mercato dell’AUSL-SANITA’PUBBLICA sulle condizioni igieniche da salvaguardare nella vendita di generi alimentari, in un sito, a ridosso del traffico veicolare congestionato e inquinante dell’antistante via Roma.

Per evitare queste problematicità, a tutela della qualità dei prodotti alimentari e della salute pubblica, ribadisco che il trasferimento temporaneo del Mercato Centrale Coperto in Piazza Gramsci è sicuramente la soluzione più compatibile e consigliabile.

Aggiungiamo che è contraddittoria e poco coerente la dichiarazione di quest’oggi del Sindaco Sadegholvaad, che prima approva il Mercato Coperto nell’area del Settebello, sulla Via Roma e poi esprime contrarietà alla proposta presentata, da ASI, di un delivery hub sull’area dell’ex Questura, “…su una strada già trafficata come via Roma”: queste sono le parole del Sindaco!

 
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Chiediamo la ricostruzione filologica di Palazzo Lettimi, non un altro intervento precario!
 
 

 25/11/2023

Nel Consiglio Comunale di giovedì, ho chiesto all’Amministrazione Comunale ”la ricostruzione filologica e una destinazione compatibile di Palazzo Lettimi, dopo 80 anni dalla distruzione”.

L’Amministrazione ha risposto proponendo l’ennesimo intervento precario e inconsistente: confermando di voler solamente sistemare l’attuale area esterna di Palazzo Lettimi, per riaprila al pubblico la prossima estate.

Una sorta di replica del cosiddetto “giardino degli aromi”, fallimento già sperimentato una decina di anni fa, nel contesto di muri pericolanti ed erbe infestanti.

Il Palazzo Lettimi, uno dei palazzi più belli d’epoca rinascimentale, risalente al 1508, donato da Giovanni Lettimi, nel 1902, al Comune di Rimini, dopo le distruzioni dei bombardamenti anglo-americani del Dicembre 1943, le successive spogliazioni e demolizioni, continua ad essere trattato, come un rudere, in uno stato di degrado, nel cuore della città.

Nel 2017, la cessione del diritto d’uso gratuito e perpetuo del Palazzo Lettimi all’Università di Bologna, per la sua ristrutturazione in alloggi universitari, è stata bocciata dal Ministero dei Beni Culturali, perché incompatibile con l’interesse culturale ed archeologico del Palazzo.   L’Università ha quindi rinunciato a compiere l’intervento, considerate le prerogative di tutela del bene.

Successivamente anche l’assai discutibile proposta di accordo con l’Agenzia delle Dogane, per la realizzazione degli uffici dell’Agenzia, annunciato dall’Amministrazione, non ha avuto seguito.

Dinnanzi a 80 anni di interventi precari, incompatibili con la storia e la destinazione del Palazzo Lettimi, ho chiesto la ricostruzione filologica del Palazzo, destinato a: biblioteca universitaria, sale per conferenze, esposizioni, eventi culturali; e la valorizzazione archeologica del pre-esistente Teatro Romano.

Il progetto di ricostruzione filologica di Palazzo Lettimi, “com’era, dov’era”, come avvenuto con il Teatro Galli, è perseguibile, essendo disponibili tavole, planimetrie, foto d’epoca, grazie ad un’approfondita ricerca del Prof. Marco Musmeci (attuale Dirigente del Ministero della Cultura).

Purtroppo l’Amministrazione Comunale, nonostante la candidatura di Rimini a “capitale della cultura Italiana 2026” non ha neppure pensato di chiedere i finanziamenti del PNRR per ridare vita a tale luogo identitario della cultura, con la sua storia bimillenaria dall’epoca romana, al Rinascimento e al Novecento.

 
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Il “dehor” abbandonato che occupa il marciapiede davanti alla Stazione!
 
 

17/11/2023

Constatato che all’angolo di Viale Cesare Battisti-Via Dante, davanti all’ex bar Otto e Mezzo, chiuso da oltre 2 anni per “sequestro giudiziario”, è tutt’ora esistente un’invadente pedana sul marciapiede, un cosiddetto “dehor”.

Tale pedana è sproporzionata per lunghezza, larghezza, superficie e occupa la maggior parte del marciapiede, riducendone l’ampiezza a 1,36 mt, di cui 60 cm di percorso tattile per disabili.

Nonostante la cessata attività del pubblico esercizio (da due anni), la pedana non è stata rimossa, e si presenta in uno stato di abbandono lungo tutta la centralità del marciapiede.

Ieri sera, ho chiesto, con interrogazione consigliare al Sindaco, che l’Amministrazione Comunale rimuova subito la pedana-dehor, per ripristinare l’immagine dignitosa del marciapiede, agevolare il transito delle migliaia di utenti del trasporto pubblico (autobus e treno), dei cittadini e turisti di passaggio, eliminando una “barriera” che può essere ostacolo per i portatori di handicap.

Non si comprende come sia possibile, che il Comune abbia concesso l’autorizzazione per un dehor che penalizza la mobilità pedonale, e non è certo in “armonia” con la riqualificazione dell’antistante Piazzale della Stazione (per la quale sono stati spesi 1.500.000 euro, oltre ai marciapiedi di Viale Cesare Battisti con la spesa di 500.000 euro).

Inoltre dinnanzi al perdurare dell’occupazione di suolo pubblico, nonostante la cessata attività dell’esercizio, l’Amministrazione non ha risposto a quanto ammonta il canone annuo di occupazione, se è stato pagato regolarmente, e in caso contrario, se sono state attivate le azioni di recupero del credito nel procedimento del sequestro giudiziario in corso.

Evidenziamo che tale dehor costituisce anche un ostacolo da dover rimuovere, per procedere con i lavori di riqualificazione del marciapiede, lato monte di Viale Cesare Battisti.

Per questa e altre circostanze sottolineamo all’Amministrazione Comunale che le concessioni di suolo pubblico a pubblici esercizi, devono essere sempre compatibili e rispettose del pubblico interesse, con gli opportuni controlli e verifiche, circa le dimensioni dei dehors e i canoni versati.


 
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