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Esasperati i residenti del Rione Clodio soffocati dal traffico!
4/11/2023
Il Ministero delle Infrastrutture, su istanza del sottoscritto, ha rilasciato, a inizio ottobre 2023, l’autorizzazione all’attivazione del sistema di telecamere di controllo, a tutela della Zona a Traffico Limitato, del Centro Storico di Rimini.
Tuttavia, apprendiamo dall’Amministrazione, che l’entrata in funzione della video sorveglianza della ZTL nel Centro Storico, è rinviata a primo semestre 2024; in grave ritardo, di 5 anni, rispetto a quanto annunciato nel 2018 dalla stessa Amministrazione Comunale.
Nonostante l’ampio tempo trascorso, L’Assessore Frisoni ha dichiarato che, devono essere ancora apportate modifiche ad alcuni varchi, alla cartellonistica, e l’accensione dovrà essere contestuale per tutte le telecamere del Centro Storico.
Con interrogazione Consigliare, questa settimana, ho chiesto di attivare urgentemente la telecamera della ZTL di Corso d’Augusto-Via Ducale, per tutelare immediatamente la vivibilità del Rione Clodio e il riposo dei residenti esasperati: non è possibile attendere il primo semestre 2024!
Richiamiamo, a tal proposito, la promessa, non rispettata, del medesimo Assessore Frisoni, che dichiarò il 09/12/21: “la telecamera per la ZTL di Corso d’Augusto-Via Ducale sarà accesa anticipatamente rispetto al resto del Centro Storico, al termine dei lavori sulla rotatoria in Via D’Azeglio” (ultimati a giugno 2022).
Ricordiamo che la chiusura del Ponte di Tiberio, al traffico veicolare, da maggio 2020, ha causato l’intasamento del traffico nel tratto Corso d’Augusto-Via Ducale-Via Clodia, con notevole inquinamento acustico e ambientale, in una zona residenziale del Centro Storico.
E’ presente una relazione tecnica di ARPAE, del 06/12/2021, che attesta il superamento dei valori limite diurno e notturno, di inquinamento acustico in circa 3dBA e suggerisce la riduzione di metà dei veicoli in transito, per assicurare il rispetto dei limiti.
Il Rione Clodio è divenuto uno “spartitraffico” tra due Circonvallazioni mare-monte (Via Bastioni Settentrionali) e monte-mare (Corso d’Augusto-Via Ducale-Via Clodia).
Per tale ragioni e per migliorare la vivibilità dei residenti di quest’area del Centro Storico, che hanno subito le conseguenze di tali decisioni, ho proposto un ampliamento di almeno 4 ore, della ZTL di Corso d’Augusto-Via Ducale; e dispiace che questa mia proposta non abbia ricevuto alcuna risposta dall’Assessore.
Evidenziamo anche mancanza di uniformità e differenza di trattamento, tra la ZTL h24 applicata nel Borgo San Giuliano e la doppia circonvallazione in cui è attanagliato il Rione Clodio.
Ho inoltre cercato di avere informazioni sullo stato di avanzamento dei progetti sul ponte alternativo, al Tiberio, annunciati in campagna elettorale dal Sindaco Sadegholvaad; ma con sconcerto apprendiamo e riteniamo opportuno informare l’intera Città, che non c’è alcuna idea o progetto di ponte alternativo da parte dell’Amministrazione!
Rimini candidata a Capitale Italiana della cultura, non può prescindere dalla riscoperta dell’Anfiteatro Romano!
26/10/2023
In data 28/09/23 avevo realizzato un’interrogazione consigliare sulla valorizzazione dell’Anfiteatro Romano; la recente risposta scritta ricevuta dall’Amministrazione è reticente e discutibile.
Apprendiamo che i sondaggi, annunciati dal Sindaco 7 mesi fa, “per verificare cosa c’è sotto il CEIS”, non sono ancora stati effettuati, e non è noto quando verranno realizzati.
Ricordo che l’Anfiteatro Romano (risalente al II secolo d.C., capace di ospitare sui propri spalti 10.000-12.000 persone) è stato scoperto grazie ai sondaggi del 1843-44 dello storico riminese Luigi Tonini.
Dal 1926 al 1939, sotto la Direzione del Soprintendente alle Antichità, Salvatore Aurigemma, venne quindi svolta la campagna di scavi, che ha riportato parzialmente alla luce l’Anfiteatro.
Sulla base di queste evidenze, in Consiglio Comunale chiedo da anni, di riprendere la campagna di scavi, per riportare alla luce i resti archeologici e la dimensione della struttura originaria dell’Anfiteatro Romano.
E’ fondamentale questo recupero, per consentire la conoscenza e la fruizione pubblica a Riminesi e turisti di questo Monumento d’importanza storica della città.
Gli stessi strumenti urbanistici PRG-PSC-RUE e il Piano Strategico hanno sempre previsto, per l’area dell’Anfiteatro Romano: “il completamento degli scavi e la valorizzazione dei resti archeologici di epoca romana, attraverso la demolizione degli edifici sovrastanti”.
Le 13 capanne provvisorie dell’Asilo Svizzero realizzate nel 1946 sopra l’Anfiteatro Romano e gli edifici in muratura costruiti nei decenni successivi, sono inammissibili e incompatibili con i Vincoli del 1913 e del 1914 di tutela dell’area archeologica e in particolare con il Vincolo monumentale del 1914 che letteralmente prescrive: “è proibito fare qualsiasi costruzione”.
L’Amministrazione Comunale, avrebbe dovuto già individuare, un’area adeguata per consentire il trasferimento del CEIS, recependo i solleciti ripetuti per anni dalle Soprintendenze Archeologiche di Bologna e Ravenna.
La candidatura di Rimini a Capitale Italiana della cultura 2026 è un’occasione mancata per la Valorizzazione dell’Anfiteatro Romano di Rimini, promuovendo il recupero, la conoscenza, la fruibilità pubblica, dell’importante Monumento, secondo gli art.6-7 del decreto legislativo n.42 del 2004.
Nel dossier di candidatura è infatti semplicemente accennata una spesa di 500.000 euro, senza circoscrivere obiettivi e finalità e la messa a disposizione della attuale sede dell’Anfiteatro Romano come sede di appuntamenti del programma.
Anche nella risposta dell’Assessore alla mia interrogazione, non è stato in alcun modo chiarito cosa vuol fare l’Amministrazione in merito all’area dell’Anfiteatro!
Dinnanzi alle suddette reticenze e indecisioni dell’Amministrazione, ribadiamo l’importanza della Riscoperta e Valorizzazione dell’Anfiteatro Romano, quale richiamo internazionale, qualificante per la candidatura di Rimini a Capitale Italiana della cultura 2026.
Ridotto il gettone di presenza dei consiglieri comunali.
15/10/2023
Nel nuovo Regolamento del Consiglio Comunale sono state approvate alcune mie importanti proposte.
Fra queste:
• la riduzione del 50% del gettone di presenza, ai Consiglieri che partecipano per meno della metà della seduta Consigliare.
Il provvedimento vuole ridurre i costi della politica, responsabilizzare i Consiglieri Comunali e contribuire ad una moralizzazione del ruolo ricoperto.
Rendo noto che la spesa pubblica per i gettoni di presenza nel Consiglio Comunale e nelle Commissioni Consigliari è stata di 155.691 euro nel 2022, ed è prevista in aumento a 230.000 euro nel 2023.
• in ogni seduta consigliare è prevista la discussione almeno di una Mozione o Ordine del Giorno, con le proposte dei Consiglieri: cosa impossibile fino ad oggi.
Il Regolamento, disciplina il funzionamento del Consiglio Comunale, Organo rappresentativo dei Riminesi, e tutela i Consiglieri, al di là degli schieramenti, nello svolgimento del mandato conferito dai cittadini.
Chiesti controlli contro i rifiuti abbandonati per terra nel Borgo Marina e nella città.
10/10/2023
Nel Borgo Marina e nel resto della città, sono diventati fuori controllo i rifiuti abbandonati per terra, fuori dai “cassonetti” della raccolta differenziata e addirittura sui marciapiedi, accanto ai “cestelli” del “piccolo rifiuto”, davanti ad abitazioni, uffici, negozi.
In attesa della raccolta di Hera, la conseguenza è una immagine di degrado della città, senza rispetto delle condizioni igieniche pubbliche.
Questa “cattiva pratica”, sempre più diffusa, è diventata un’abitudine di negozianti, gestori di pubblici esercizi, residenti, studenti, altri irregolari, che non hanno l’apposito tesserino magnetico.
Il tesserino magnetico, per la raccolta rifiuti è rilasciato da Hera ai Riminesi che pagano la Tari; secondo le tariffe 2023, per tale tassa, i Riminesi verseranno al Comune 41,6mln di euro. Ricordiamo che i contribuenti pagano ogni anno anche quanto non versato dagli evasori.
Perciò, è doveroso e necessario un maggior controllo della Amministrazione Comunale sull’abbandono dei rifiuti per terra, ovunque nella città, per fare rispettare le regole e il principio di equità.
Poiché il mancato possesso del tesserino magnetico di Hera, è collegato all’evasione della Tari, ho chiesto con l’interrogazione consigliare di giovedi scorso, l’ammontare insoluto Tari 2022, il numero delle utenze insolventi domestiche e non domestiche e i relativi importi.
E in particolare nel Borgo Marina, se continua l’evasione di tale tassa da parte delle attività economiche (accertata negli anni dal 2013 al 2017), nonostante i numerosi e costosi servizi di raccolta di Hera: lo svuotamento dei cassonetti, dei cestelli intasati dagli involucri di plastica della merce, la raccolta apposita del cartone dai negozi.
L’Amministrazione Comunale, oltre a contrastare l’evasione della Tari, sulla base dei controlli incrociati con Hera, deve chiedere il possesso del tesserino magnetico per il regolare conferimento dei rifiuti, che non devono essere abbandonati per terra.
Inoltre, nel Borgo Marina, sia utilizzata la video-sorveglianza anche per controllare e sanzionare l’irregolare conferimento dei rifiuti, sia da parte delle attività economiche che dei residenti.
Ridotto il gettone di presenza e nuove possibilità di proposta per i Consiglieri Comunali
15/10/2023
Nel nuovo Regolamento del Consiglio Comunale sono state approvate alcune mie importanti proposte.
Fra queste:
la riduzione del 50% del gettone di presenza, ai Consiglieri che partecipano per meno della metà della seduta Consigliare.
Il provvedimento vuole ridurre i costi della politica, responsabilizzare i Consiglieri Comunali e contribuire ad una moralizzazione del ruolo ricoperto.
Rendo noto che la spesa pubblica per i gettoni di presenza nel Consiglio Comunale e nelle Commissioni Consigliari è stata di 155.691 euro nel 2022, ed è prevista in aumento a 230.000 euro nel 2023.
in ogni seduta consigliare sia discussa almeno una Mozione o Ordine del Giorno, con le proposte dei Consiglieri: cosa impossibile fino ad oggi.
Il Regolamento, disciplina il funzionamento del Consiglio Comunale, Organo rappresentativo dei Riminesi, e tutela i Consiglieri, al di là degli schieramenti, nello svolgimento del mandato conferito dai cittadini.
Chiesti controlli contro i rifiuti abbandonati per terra nel Borgo Marina e nella città
10/10/2023
Nel Borgo Marina e nel resto della città, sono diventati fuori controllo i rifiuti abbandonati per terra, fuori dai “cassonetti” della raccolta differenziata e addirittura sui marciapiedi, accanto ai “cestelli” del “piccolo rifiuto”, davanti ad abitazioni, uffici, negozi.
In attesa della raccolta di Hera, la conseguenza è una immagine di degrado della città, senza rispetto delle condizioni igieniche pubbliche.
Questa “cattiva pratica”, sempre più diffusa, è diventata un’abitudine di negozianti, gestori di pubblici esercizi, residenti, studenti, altri irregolari, che non hanno l’apposito tesserino magnetico.
Il tesserino magnetico, per la raccolta rifiuti è rilasciato da Hera ai Riminesi che pagano la Tari; secondo le tariffe 2023, per tale tassa, i Riminesi verseranno al Comune 41,6mln di euro. Ricordiamo che i contribuenti pagano ogni anno anche quanto non versato dagli evasori.
Perciò, è doveroso e necessario un maggior controllo della Amministrazione Comunale sull’abbandono dei rifiuti per terra, ovunque nella città, per fare rispettare le regole e il principio di equità.
Poiché il mancato possesso del tesserino magnetico di Hera, è collegato all’evasione della Tari, ho chiesto con l’interrogazione consigliare di giovedi scorso, l’ammontare insoluto Tari 2022, il numero delle utenze insolventi domestiche e non domestiche e i relativi importi.
E in particolare nel Borgo Marina, se continua l’evasione di tale tassa da parte delle attività economiche (accertata negli anni dal 2013 al 2017), nonostante i numerosi e costosi servizi di raccolta di Hera: lo svuotamento dei cassonetti, dei cestelli intasati dagli involucri di plastica della merce, la raccolta apposita del cartone dai negozi.
L’Amministrazione Comunale, oltre a contrastare l’evasione della Tari, sulla base dei controlli incrociati con Hera, deve chiedere il possesso del tesserino magnetico per il regolare conferimento dei rifiuti, che non devono essere abbandonati per terra.
Inoltre, nel Borgo Marina, sia utilizzata la video-sorveglianza anche per controllare e sanzionare l’irregolare conferimento dei rifiuti, sia da parte delle attività economiche che dei residenti.
Rimini Capitale italiana della cultura 2026: creare il Museo del Turismo riminese, nel suo luogo di origine, usufruendo il terzo piano abbandonato della Palazzina Roma
23/09/2023
L’Amministrazione Comunale continua a non esprimersi, nonostante la terza interrogazione di ieri sera, sulla proposta di realizzare il Museo del Turismo riminese utilizzando il 3° piano abbandonato della Palazzina Roma.
La Palazzina Roma è un edificio di interesse storico-culturale, di proprietà comunale, costruito nel 1863, (come l’antistante Palazzina Milano, venduta nel 2003 al Grand Hotel), a uso albergo nell’ ex Parco dell’Indipendenza, ora Parco Fellini, dove sorse nel 1872 il Kursaal, attualmente sede del Palazzo del Turismo.
Nell’ambito della candidatura di Rimini Capitale italiana della cultura 2026, la mia proposta è di creare il Museo del Turismo riminese, (oggi inesistente), nel suo luogo d’origine, dove nacque nel 1843 il primo stabilimento balneare di Rimini.
E’ possibile ristrutturare e rendere usufruibile, dopo 20 anni, il terzo piano allo stato grezzo della Palazzina Roma, con l’ampia superficie di mq. 678, da cui si gode una stupenda vista panoramica sulla spiaggia, sul mare, sulle colline.
Anche il Presidente del Comitato Promotore di Rimini Capitale italiana della cultura 2026, dott. Giorgio Tonelli, durante l’incontro del 2 Agosto scorso con la Commissione Consigliare Cultura, ha espresso il compiacimento per questa proposta del Museo del Turismo riminese, nella Palazzina Roma.
Si può porre fine all’inutilizzo ventennale del 3°piano, con una destinazione importante e attraente e all’incuria generale della Palazzina Roma.
Al piano terra, non sono una bella immagine, i locali dismessi da una banca, le “capottine” annerite dallo “sporco” e “lacerate” sulle vetrine della promozione turistica, di fianco all’ingresso principale del Palazzo del Turismo, agli uffici informazioni di Visit Rimini, ai locali delle conferenze stampa, alla sala congressi o per celebrare i matrimoni.
E’ necessaria la riqualificazione e valorizzazione dell’intera Palazzina Roma, un bene dichiarato dalla Soprintendenza regionale di “interesse particolarmente importante”, il Palazzo del Turismo riminese, con tutti gli uffici della promozione e accoglienza turistica, e la testimonianza della nostra storia balneare.
Le Banchine del Porto, dal Ponte di Tiberio al Ponte dei Mille. ancora ricoperte di fango!
28/07/2023
La piena del fiume Marecchia di metà maggio è stata smaltita non solo nel Deviatore, ma anche, nell’alveo storico del Ponte di Tiberio, che costituisce sempre l’ambito naturale per il deflusso delle piene e nel Porto canale.
La “fiumana“ ha allagato le banchine del Porto, tra il Ponte di Tiberio e il Ponte della Resistenza.
Per non ostacolare il defluire della piena, la “passerella galleggiante”, inaccessibile dalle banchine allagate e pericolosa, è stata sganciata dalla sponda destra del Porto canale e accostata alla sponda sinistra.
Nonostante siano trascorsi oltre due mesi dall’allagamento, le banchine tra il Ponte dei Mille e il Ponte di Tiberio sono ancora inagibili, ricoperte da uno spesso strato di fango e inaccessibili per l’ostruzione di transenne.
Anche la passerella galleggiante, è rimasta agganciata alla sponda sinistra del Porto.
Ho chiesto, con l’interrogazione al Sindaco, per quali ragioni, le banchine tra il Ponte di Tiberio e il Ponte dei Mille non sono ancora state ripulite dal fango, senza ottenere alcuna risposta.
E’ incredibile come l’Amministrazione Comunale ignori da due mesi la situazione delle banchine ricoperte di fango del Ponte di Tiberio, limitandosi alla interdizione con le transenne.
Per consentire le passeggiate dal mare al Ponte di Tiberio, sarebbero necessari attenzione e cura, almeno per non peggiorare l’attuale stato di degrado (pavimentazione-impianti).
Rimaniamo, inoltre, in attesa degli annunciati interventi di riqualificazione: il rialzo delle quotedelle banchine dal Ponte di Tiberio al Ponte della Resistenza, il restauro delle Mura del Porto, con le parti ancora distrutte dalla seconda guerra mondiale.
Riqualifichiamo il terzo piano abbandonato della Palazzina Roma a sede del Museo del Turismo riminese.
22/07/2023
Nel cuore della Marina Centro, nell’ex Parco dell’indipendenza, ora Parco Fellini, dove è nato nel 1843 il primo Stabilimento Balneare di Rimini, sostituito nel 1872 dal Kursaal, sopravvissuto alla guerra, ma distrutto dall’Amministrazione Comunale, esistono le due palazzine Roma e Milano.
Le due palazzine sono state costruite nel 1863 ad uso albergo, trasformate e ampliate nel 1929, in stile classico, identiche tra loro e in posizione simmetrica rispetto alla Fontana dei Quattro Cavalli.
La Palazzina Roma, con provvedimento della Soprintendenza Regionale per i Beni Culturali dell’Emilia Romagna è stata dichiarata bene d’importanza storico-culturale.
L’edificio costituito da 4 piani fuori terra, occupa una superficie di 973 mq, ha una superficie utile complessiva di 3.410 mq ed un volume di 13.000 mc; viene utilizzato attualmente come segue:
Piano terra, sala congressi o matrimoni, ufficio Iat-Visit Rimini, ufficio conferenze stampa della Regione;
Primo piano, metà (302 mq) in affitto a Visit Romagna-Destinazione Turistica ad un canone annuo di 57.031 euro, l’altra metà occupato da ufficio Turismo del Comune di Rimini;
Secondo piano, affittato ad Apt Servizi regione Emilia Romagna ad un canone di 143.981 euro;
Terzo piano di 678 mq, rimasto allo stato grezzo da vent’anni, dopo alcuni interventi edilizi effettuati sull’edificio.
L’Amministrazione Comunale, dopo la mancata valorizzazione ventennale di questo importante bene, ha ricevuto, l’anno scorso, 2022, dall’Agenzia delle Dogane la richiesta di prendere in affitto tale immobile, per la sede temporanea dei propri uffici; insieme all’acquisto e ristrutturazione di Palazzo Lettimi, quale nuova sede dell’ente.
Ricordo, nell’occasione, che l’altra Palazzina Milano e parte del giardino (3.660 mq), sono stati venduti nel 2003, dal Comune alla proprietà del Grand Hotel, nonostante l’opposizione consigliare del sottoscritto, per salvaguardare questi beni unici della nostra storia balneare, preziosi oggi per la riqualificazione del Parco del Mare.
Per queste ragioni, con l’interrogazione consigliare al Sindaco, ho chiesto di:
1) escludere tassativamente la vendita o la cessione in affitto del terzo piano della palazzina Roma, per non snaturare l’integrità e l’immagine di questo bene storico-culturale, che appartiene al patrimonio della città;
2) rendere usufruibile, dopo 20 anni, il terzo piano della Palazzina Roma, destinandolo a Museo del Turismo Riminese (oggi inesistente), nel proprio luogo di origine; valorizzando l’ampia superficie di 678 mq, e la stupenda vista panoramica sulla spiaggia, sul mare, sulle colline. Per la trasformazione dallo stato grezzo potrebbe esser fatto ricorso a un mutuo, da rimborsare tramite i circa 200.000 euro di affitti annui incassati;
3) riqualificare l’intera Palazzina Roma, il Palazzo del Turismo di Rimini, della promozione e accoglienza turistica, riunendo tutti gli uffici addetti alle funzioni turistiche, dagli eventi al demanio, insieme alla testimonianza della nostra storia balneare.
Ricollocare la statua storica di Giulio Cesare nella Piazza dov’era!
17.07.2023
L’Amministrazione Comunale non ha ancora deciso quale sarà il destino della statua di Giulio Cesare, attualmente trasferita, per il restauro, dall’ex Caserma Giulio Cesare a Parma.
Auspichiamo solo che la “damnatio memoriae”, che ha perseguitato la statua da quasi 80 anni, abbia fine, con il suo ritorno nella piazza originaria.
La statua non può essere “colpevole” di esser stata donata da Benito Mussolini, alla Città di Rimini, e inaugurata il 10 settembre 1933. Installata sotto la Torre dell’Orologio, in Piazza Giulio Cesare, lì è rimasta per 12 anni, fino al 20 Giugno 1945, quando, caduto il regime fascista, è stata rimossa e trasportata dai Vigili del Fuoco in un capannone di Via Dario Campana e poi sepolta nel greto del Fiume Marecchia.
Dopo 8 anni, nel 1953, è stata casualmente riesumata, e concessa dal Sindaco Ceccaroni in modo “liberatorio”, essendo patrimonio del Comune, al Reggimento Artiglieria di Rimini e collocata all’ingresso della Caserma.
Dal 1960 al 1985, il Comm. Umberto Bartolani si adoperò instancabilmente per ottenere la restituzione della statua e riportarla dentro le Mura urbane.
Purtroppo, per motivazioni ideologiche, l’Amministrazione Comunale, dal 1987 fino al 2021, ha sempre respinto in Consiglio Comunale le Mozioni consigliari, con le quali chiedevo di ricollocare la Statua nel centro della Città, nella Piazza dov’era, per rispetto della storia.
La Statua era stata originariamente installata al centro di Piazza Giulio Cesare, proprio per rievocare l’eccezionale fatto storico qui avvenuto, nel 49 a.C.: nell’allora Foro romano, Giulio Cesare, tenne il discorso ai legionari, dopo aver varcato il fiume Rubicone e pronunciato la famosa frase ”il dado è tratto – jacta est alea ” ( motto sul Gonfalone di Rimini) per marciare alla conquista di Roma e fondare l’Impero Romano.
Una pagina importante ed unica della Storia di Rimini che non è stata valorizzata nel dopoguerra.
In controtendenza, il Sindaco Chicchi, il 27/02/1996, deliberò di collocare in Piazza Tre Martiri, di fronte all’Unicredit, una copia della statua di Giulio Cesare concessa alla Caserma; realizzata grazie al Rotary Club di Rimini e della Cassa Rurale San Gaudenzo, che sostennero le spese della Fonderia.
Ora, dopo la chiusura della Caserma e la restituzione al Comune di Rimini, chiediamo che la statua di Giulio Cesare sia finalmente ricollocata nella Piazza da dove è stata “sfrattata” e venga valorizzata in un sito centrale, senza lo sfondo di un bancomat con le biciclette di contorno.
Certamente, non si può continuare a sottrarre alla vista dei cittadini la statua storica di Giulio Cesare, dopo che è stata sepolta 8 anni nel fango e segregata per 68 anni nella Caserma.
La riconsegna alla città della statua storica del 1933 di Giulio Cesare deve avvenire in Piazza Tre Martiri, riconoscendo l’importanza del monumento, le radici della storia millenaria di Rimini e la nostra identità.