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Dopo 20 anni di inadempienze, realizzare al più presto la sede definitiva della Questura e la “Cittadella della Sicurezza” nell’ex Caserma Giulio Cesare.
9/11/2022.
Mercoledì mattina, con la presenza annunciata del Capo della Polizia, è stata inaugurata la sede provvisoria della Questura in Piazzale Bornaccini (insediata dal 2020).
L’immobile è stato preso in affitto dal Ministero dell’Interno, con la stipula, il 15 Marzo 2019, di un contratto di locazione della durata di 9 anni, rinnovabile ulteriori 9 anni, ad un canone annuo di euro 622.925,90 (IVA inclusa).
Tale soluzione provvisoria della Questura era collegata alle esigenze immediate di trasferimento dalla sede inadeguata di Corso d’Augusto e al periodo necessario per la sistemazione del complesso immobiliare di Via Ugo Bassi.
Infatti,il Patto della Sicurezza, proposto nel 2016 dal Prefetto e Capo di Gabinetto Lamorgese, sottoscritto nel 2017 dal Ministro dell’Interno Minnitti e dai Sindaci della Provincia, prevedeva la realizzazione entro il 2019-2020 della Cittadella della Sicurezza in Via Ugo Bassi, comprendente la Questura, la Polizia Stradale, la Guardia di Finanza.
Il Patto, però, non è mai stato attuato, per il mancato acquisto e ristrutturazione dell’immobile di via Ugo Bassi; né l’INAIL, coinvolta in prima istanza, né il Ministero dell’Interno, tramite il NUVAL-Nucleo Investimenti Pubblici, realizzarono l’acquisto programmato di tale immobile.
Trascorsi 5 anni invano, il 9 Febbraio 2022, con il Ministro dell’Interno Lamorgese, è stato aggiornato e sottoscritto “Il Patto per la Sicurezza avanzata di Rimini”, che prevede la Cittadella della Sicurezza non più nell’immobile di via Ugo Bassi, ultimato nel 2003 e abbandonato al degrado, ma nell’ex Caserma Giulio Cesare da ristrutturare.
Dopo 20 anni di impegni e annunci non mantenuti, in merito al trasferimento della Questura nell’immobile di via Ugo Bassi, confidiamo che il NUOVO GOVERNO, a differenza dei precedenti, segni la svolta, vengano definiti tempi certi e reperiti i finanziamenti per la realizzazione della “Cittadella della Sicurezza“ nell’ex Caserma Giulio Cesare.
La Questura nell’immobile in locazione di Piazzale Bornaccini, può essere solo emergenziale e provvisoria, per il tempo necessario alla ristrutturazione dell’ex Caserma Giulio Cesare.
L’insediamento nella sede definitiva della “Cittadella della Sicurezza”, consentirà allo Stato di risparmiare decine di milioni di euro negli affitti passivi delle sedi di Prefettura, Questura, Guardia di Finanza, Polizia Stradale.
A trent’anni dall’istituzione della Provincia di Rimini, che registra oltre 20 milioni di presenze turistiche all’anno e una crescita demografica costante, sarebbe inoltre importante, l’accoglimento della richiesta di elevazione della nostra Questura dalla fascia C alla Fascia B: con l’adeguamento permanente e non temporaneo dell’organico delle Forze di Polizia, per il presidio del territorio e la prevenzione dei reati.
Tali proposte sono tese a migliorare legalità e sicurezza, Rimini e Provincia non devono più essere in testa nella classifica nazionale dei reati.
Sicurezza e vivibilità nel Centro Storico: chi ha visto gli Street Tutor ?
1/11/2022
A seguito delle risse di sabato notte tra giovanissimi in Piazza Cavour e dintorni, ben venga il presidio potenziato delle Forze dell’Ordine nel cuore del Centro Storico, annunciato dal Questore, con il supporto della Polizia Locale.
Ricordo che l’Amministrazione Comunale aveva annunciato e pubblicizzato nell’aprile scorso l’introduzione di 25 Street Tutor, proprio per migliorare la vivibilità e sicurezza nel Centro Storico, con una specifica attenzione a Piazza Cavour, alla zona della Vecchia Pescheria, Piazza Tre Martiri, Arco D’Augusto, Marina Centro e di altri punti sensibili del territorio.
L’impiego degli Street Tutor sul fronte della sicurezza, riconoscibili da una pettorina, doveva avvenire nei luoghi di aggregazione, della movida, e nelle aree o spazi pubblici, con una azione di mediazione per risolvere le conflittualità ed evitare, nel caso, l’intervento della Polizia Locale. .
Il progetto degli Street Tutor, che dovevano essere operativi dal giugno scorso, è stato approvato con la spesa prevista di 207.000 euro, finanziata dalla Regione con 165.000 euro e dal Comune per 42.000 euro.
Poiché, gli Street Tutor non si sono visti nel Centro Storico, l’Amministrazione Comunale dovrebbe motivare le ragioni della loro mancata presenza, rendere conto dove, quando sono stati utilizzati e l’ammontare del denaro pubblico speso.
La sicurezza e la vivibilità a Rimini, nel Centro Storico e altrove , richiedono interventi concreti, non solo annunci.
Chiedo la sospensione della Legge Regionale che vieta l’uso di camini, stufe a legna o pellet.
7/10/2022
La Legge Regionale prevede le seguenti misure aggiuntive al “Piano Aria Integrato Regionale (PAIR 2020)”.
Dal 1 Ottobre al 31 Marzo di ogni anno, a seguito del superamento continuativo del valore limite giornaliero PM10, i Comuni adottano con ordinanza contingibile e urgente, le seguenti misure emergenziali di 1°livello :
a) Divieto di utilizzo di generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa (stufe a legna o pellet), aventi prestazioni energetiche ed emissive, che non sono in grado di rispettare i valori previsti almeno per la classe “3 stelle”;
b) Se si verifica l’avvenuto superamento continuativo alle misure emergenziali di 1°livello, si aggiunge il divieto di utilizzo, di generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa aventi prestazioni energetiche ed emissive che non son in grado di rispettare i valori previsti almeno per la classe “4 stelle”.
I suddetti divieti della Legge Regionale di utilizzare stufe a legna o pellet, sono incompatibili con l’attuale situazione di emergenza energetica.
A causa del caro bollette gas e luce le famiglie sono costrette a ricorrere a sistemi di riscaldamento meno onerosi, come le stufe alimentate a legna o pellet.
Con l’interrogazione consigliare di ieri sera, 6 ottobre, ho chiesto al Sindaco di sollecitare la sospensione urgente della Legge Regionale sovraordinata, riguardante i divieti sull’uso di camini e stufe a legna o pellet, per evitare, un’eventuale procedura di infrazione della direttiva europea a carico del Comune di Rimini, sulla qualità dell’aria, recepita secondo il PAIR 2020.
Dinnanzi alle richieste dei Sindaci, la Regione Emilia Romagna deve sospendere ragionevolmente e urgentemente la Legge in oggetto, per consentire alla popolazione di provvedere, nonostante le difficoltà economiche, al riscaldamento delle abitazioni, con caminetti e stufe in alternativa a gas e luce.
Inoltre, ho chiesto quali provvedimenti l’Amministrazione Comunale intende adottare per sostenere dal punto di vista economico le famiglie, i pensionati, le imprese a rischio di sopravvivenza, che non sono in grado di pagare le bollette a causa dei rincari energetici.
L’insicurezza sociale con i coltelli in tasca: chiediamo urgenti controlli inter-forze! Che fine hanno fatto gli Street Tutor?
27/8/2022
Giovedì sera, verso le 20, all’angolo di Via Gambalunga con Via Roma, un uomo, di origini africane, è stato accoltellato a braccia e gambe, da un altro connazionale, per il furto di un cellulare.
Un altro grave fatto che evidenzia ancora la precaria situazione di legalità e sicurezza nel Borgo Marina, dove giorno e notte, gli spacciatori di droga e gli “irregolari”, hanno i loro luoghi di spaccio, di incontro, di ritrovo.
Da oltre 10 anni,i problemi di ordine pubblico, di degrado, sotto gli occhi di tutti, invece di essere risolti, si sono sempre più estesi e aggravati.
Si è diffuso un clima di paura, non solo per i residenti del Borgo Marina, ma anche di preoccupazione per i cittadini e i turisti che percorrono i marciapiedi dal mare al Centro Storico e viceversa.
C’è insicurezza sociale per tutti, creata da individui, multietnici, che bivaccano, “scorrazzano” per le strade, con la droga e i coltelli in tasca.
Per ragioni di ordine pubblico e di vivibilità urbana, chiediamo alle Istituzioni, Prefetto, Questore, Sindaco di disporre la chiusura delle attività e il presidio dei luoghi d’incontro dei malavitosi.
Per le ragioni di deterrenza chiediamo controlli inter-forze in presenza (Forze dell’Ordine-Polizia Locale) supportate da unità cinofile e dalla video-sorveglianza per individuare gli spacciatori, trovare le sostanze stupefacenti e i possessori di coltelli.
In merito al miglioramento della vivibilità e a supporto della sicurezza in alcune zone sensibili della città: Centro Storico, Borgo Marina, Parco del Mare, Marina Centro, era stata annunciata e pubblicizzata dall’Assessore Magrini l’introduzione sperimentale di 25 Street Tutor, che dovevano essere operativi dal giugno scorso, con la spesa prevista di 207.000 euro (finanziata dalla Regione con 165.000 euro e dal Comune per 42.000 euro).
In realtà gli Street Tutor nessuno li ha mai visti nel Borgo Marina, come in altre zone della città, nei mesi di Giugno, Luglio, Agosto!
Pertanto, l’Amministrazione Comunale dovrebbe rendere conto se, dove e quando, sono stati utilizzati gli Street Tutor questa estate, e l’ammontare del denaro pubblico speso.
Per la sicurezza e la vivibilità a Rimini, abbiamo bisogno interventi concreti, non solo annunci!
L’insediamento della sede dell’Agenzia delle Dogane è compatibile nel Palazzo Lettimi e nel Centro Storico?
20/08/2022
Continua il calvario del Palazzo Lettimi, uno dei palazzi più belli di epoca rinascimentale, risalente al 1508, donato al Comune di Rimini dal Conte Giovanni Lettimi: “Voglio che il mio Palazzo resti sempre di proprietà Comunale, né mai si spogli dei suoi pregi artistici”.
Dopo essere stato distrutto dai bombardamenti anglo-americani del 28-29-30 Dicembre 1943, Palazzo Lettimi è stato trattato come un rudere da eliminare, con le successive spogliazioni e demolizioni, assecondando lo stato di degrado e incuria nel cuore della città.
Poi, ci sono stati i progetti di ricostruzione, mancati o incompatibili, con il restauro e l’utilizzo del Palazzo.
Nel 2000, il protocollo d’intesa tra l’Università degli Studi di Bologna e il Comune di Rimini, prospettò la ricostruzione del Palazzo Lettimi per istituirvi la sede di rappresentanza e presidenza dell’Università di Rimini, ipotesi poi incomprensibilmente accantonata.
Nel 2017, la cessione del diritto d’uso gratuito e perpetuo del Palazzo Lettimi all’Università di Bologna, per la sua ristrutturazione in alloggi universitari, è stata “bocciata” dal Ministero dei Beni Culturali, perché incompatibile con la storia e il recupero architettonico del Palazzo.
Ora, apprendiamo dalla stampa, di un accordo del Comune con l’Agenzia delle Dogane di Rimini, per la ricostruzione di Palazzo Lettimi, da destinare a nuova Sede dell’Agenzia delle Dogane di Rimini.
E’ un decennio che in Consiglio Comunale chiedo la ricostruzione filologica del Palazzo Lettimi dimenticato: con il recupero del piano nobile, della fastosa sala di rappresentanza per i concerti e del grandioso soffitto di otto metri per quindici (affrescato da Marco Marchetti nel 1570 con scene delle imprese di Scipione l’Africano).
Sollecito, ancor oggi, la restituzione di Palazzo Lettimi al suo prestigio architettonico, e la valorizzazione contestuale dei resti del preesistente Antico Teatro Romano.
Esprimo al contempo perplessità sulla destinazione della Sede dell’Agenzia delle Dogane di Rimini, poco compatibile con la storia del Palazzo Lettimi, che secondo la volontà di Giovanni Lettimi, insigne pianista, doveva diventare la sede delle Scuole Musicali del nostro Comune.
Considerato che l’attuale Istituto Superiore di studi musicali Giovanni Lettimi, è stato trasferito definitivamente nel palazzo degli Agostiniani; la destinazione che riteniamo più coerente e compatibile con la storia di Palazzo Lettimi sarebbe quella di insediarvi la Sede di rappresentanza e Presidenza dell’Università, con spazi per le attività culturali pubbliche.
Cogliamo occasione di ricordare che il precedente trasferimento dell’Agenzia delle Dogane, da Via Destra del Porto, al Centro Agroalimentare, era finalizzata a eliminare/ridurre, l’impatto sulle strade di autoarticolati/TIR.
Sinceramente ubicare la Sede dell’Agenzia delle Dogane, nel Palazzo Lettimi, nel cuore del Centro Storico, in una zona ZTL, appare poco compatibile e ritengo anche poco sostenibile, in quanto andrebbe ad appesantire, la già compromessa, mobilità locale e l’accessibilità al Centro Storico.
Progetto nuovo Mercato Centrale Coperto: a rischio la sopravvivenza economica degli operatori e la riqualificazione del contesto storico.
05/08/2022
Il progetto di realizzazione del nuovo Mercato Centrale Coperto mette in discussione la sopravvivenza economica e la continuità delle attività degli operatori del Mercato Centrale Coperto.
Il percorso approvato dall’Amministrazione Comunale di procedere con la demolizione e ricostruzione del Mercato Centrale Coperto, nel sito attuale e con il progetto di finanza proposto da un soggetto privato, comporta pesanti conseguenze sugli operatori.
Innanzitutto il trasferimento provvisorio del Mercato, per due anni, nell’area, non definita, del Cinema Settebello, sulla Via Roma, in un’incerta struttura, comporterà per tutti gli operatori l’aumento irragionevole del 39% delle tariffe, con il canone annuo, a banco, che crescerà da 3.673 euro a 5.108 euro.
Invece, sarebbe stata più giustificata la diminuzione dei canoni, tenuto presente i costi logistici “a perdere” per le strutture di vendita “temporanee”, con i prevedibili disagi e le perdite di clienti.
Da considerare che il Mercato Provvisorio si riduce ad una superficie di 2.500mq, rispetto agli attuali 4.300 mq del Mercato Coperto, e l’attraversamento della Via Roma è sicuramente problematico per i circa 10.000 clienti giornalieri.
Il trasferimento temporaneo del Mercato Coperto, penalizzerà, inoltre, commercialmente le attività di Via Castelfidardo e Via Michele Rosa.
Per mitigare i danni, ho proposto il trasferimento provvisorio del Mercato Coperto nell’area di Piazza Gramsci, con una superficie di 7.500 mq, compatibile con il mercato ambulante di mercoledì e sabato mattina e il parcheggio.
Inoltre, gli operatori, nel Futuro Mercato Coperto definitivo, dovranno fare i conti con notevoli aumenti dei canoni:
-produttori, dovranno sostenere un aumento del +66%, con il canone annuo del banco che aumenterà da euro 3.673 a euro 6.098;
-commercianti, dovranno sostenere un aumento del +82%, con il canone annuo del banco che aumenterà da euro 3.673 a euro 6.674;
-negozi, dovranno sostenere un aumento del +82%, con il canone anno del banco che aumenterà da euro 3.673 a 6.674 euro;
-il supermercato, dovrà sostenere un aumento del +29%.
Il totale dei ricavi dai canoni annui incassati dagli operatori, pari a 1.200.000 euro annui, consentirà al soggetto privato realizzatore, la redditività annua del 7%, sull’investimento iniziale di 19 milioni di euro.
E’ stata approvata un’operazione di “privatizzazione” del Mercato Coperto, invece di ricorrere a finanziamenti strutturali pubblici, regionali, nazionali, europei; richiesti per il nuovo Mercato Ittico e per altre opere pubbliche Parco del Mare, Piazza Malatesta ecc..
Non sono state considerate le attuali concrete difficoltà economiche degli operatori, riscontrato che in diversi hanno cessato le attività e lasciato i banchi vuoti, con impoverimento dello stesso Mercato Coperto e dell’offerta commerciale.
La fisionomia del Mercato Centrale Coperto non si può ridurre a quella di un Centro Commerciale, che affitta a prezzi di mercato, gli spazi di vendita alle imprese.
Il Mercato Centrale Coperto è un mercato ambulante pubblico al chiuso, dove il Comune concede a produttori e commercianti, i posteggi, di dimensioni ridotte, a fronte del pagamento di un canone di occupazione di suolo pubblico, per salvaguardare l’offerta commerciale di un servizio pubblico.
Diversamente da quanto sostiene l’Amministrazione, è assai difficile che il Bando Pubblico per la realizzazione del progetto, consenta di ottenere la riduzione delle tariffe agli operatori, né tanto meno consentirà di migliorare la progettazione architettonica, che al momento si prefigura poco compatibile con il contesto storico archeologico dell’ex Convento di San Francesco.
Il Giardino Vittime delle Foibe non può essere invaso dalle auto!
19/7/2022
Il Giardino intitolato alle Vittime delle Foibe (ex Piazzale Carso), nei fine settimana viene costantemente invaso dalle auto ed utilizzato come parcheggio, dagli interessati a raggiungere la spiaggia o Marina Centro.
E’ un’immagine vergognosa, senza alcun rispetto per il verde di un giardino.
La mancanza di parcheggi auto (di cui è responsabile l’Amministrazione Comunale), non può esser giustificazione che legittima a parcheggiare in un giardino pubblico.
L’ingresso delle auto nel Giardino, purtroppo, avviene attraverso i varchi, del cantiere insediato per i lavori di realizzazione del sottopasso a mare della Stazione.
Il giardino vede precarie condizioni igieniche e di sicurezza, per la presenza, giorno e notte, di persone senza dimora ed è già mal ridotto a causa del cantiere, con apertura di varchi nelle siepi circostanti e per effetto dell’attraversamento di autocarri ed escavatori, che hanno ricoperto il prato e le piante da uno strato di polvere.
L’Amministrazione Comunale deve intervenire per consentire la vivibilità del Giardino “Vittime delle Foibe”, che non può essere snaturato a parcheggio di auto ed essere abbandonato al degrado.
Il Ministero per i Beni e le attività Culturali non ha concesso parere favorevole al progetto di realizzazione degli alloggi agli studenti universitari nel Palazzo Lettimi; questa è la risposta del Vice-Sindaco, alla mia interrogazione del 5 Maggio scorso.
L’Amministrazione Comunale aveva approvato, frettolosamente, il 24/03/2017, la cessione del diritto d’uso gratuito e perpetuo del Palazzo Lettimi all’Università di Bologna, per la sua ristrutturazione in alloggi universitari, subordinata alla verifica dell’interesse culturale del Ministero dei Beni Culturali.
Ero stato fortemente contrario a quella proposta deliberativa (rimasta nel silenzio per 5 anni), perchè non prevedeva alcun recupero, restauro, né una destinazione compatibile con la storia e la bellezza architettonica di Palazzo Lettimi e con la preesistenza archeologica dell’antico Teatro Romano…come è stato confermato successivamente dal Ministero.
Il Palazzo Lettimi era uno dei palazzi più belli di epoca rinascimentale, risalente al 1508, di proprietà delle famiglie patrizie, Maschi-Marcheselli-Lettimi, succedutesi nei secoli; fu donato dal Conte Giovanni Lettimi, insigne pianista, nel 1902 al Comune di Rimini, con il vincolo di destinazione a Scuole Musicali. Il palazzo venne distrutto dai bombardamenti anglo-americani del 28-29-30 Dicembre 1943.
Dopo le bombe, per altri 30 anni, fino agli anni 70, le Amministrazioni Comunali, come risulta dalle fotografie storiche, hanno continuato a demolire altri muri del Palazzo, invece di consolidarli, recuperarli, salvarli, a cui sono seguite le spogliazioni, solo alcune finite nei depositi comunali.
Il Palazzo è stato trattato come un rudere da eliminare, senza alcun riguardo al testamento di Giovanni Lettimi: ”Voglio che il mio Palazzo resti sempre di proprietà comunale, nè mai si spogli dei suoi pregi artistici” per sottolineare il lascito non solo materiale ma soprattutto culturale.
Ricordo che fra i ruderi di questa costruzione rinascimentale, nel corso degli anni a seguire, installò lo studio, il noto scultore riminese, Elio Morri, che continuò a lavorare fino alla fine (1992), mentre dalla parte opposta ci fu l’ampliamento dell’allora ristorante Pic Nic.
Solo, grazie ad un protocollo d’intesa tra l’Università degli studi di Bologna e il Comune di Rimini, sottoscritto il 31/10/2000, si prospettò la ricostruzione del Palazzo Lettimi, come sede di rappresentanza e presidenza dell’Università di Rimini; intesa che però non ebbe seguito.
Così è continuato lo stato di degrado e incuria di Palazzo Lettimi, nel cuore della città, come evidenziano le condizioni delle cornici marmoree con pregevoli sculture di delfini, attorno alle finestre, invase dalle erbe infestanti dall’interno, il portale del palazzo con formelle in pietra d’Istria con la rosa quadripetala malatestiana, e la caduta frequente di pezzi murari della facciata esterna del Palazzo sulla via Tempio Malatestiano.
Per questo, negli ultimi dieci anni, sono intervenuto ripetutamente, con interrogazioni(3) e mozioni consigliari, per chiedere un progetto filologico di ricostruzione di Palazzo Lettimi e di valorizzazione dei resti del preesistente Teatro Romano.
E’ possibile il progetto filologico di ricostruzione del Palazzo Lettimi, come avvenuto per il Teatro Poletti; sono infatti disponibili tavole, planimetrie, foto d’epoca, sulla storia di costruzione e distruzione del Palazzo, grazie a 7 anni di ricerca del Prof. Marco Musmeci (attuale Dirigente del Ministero della Cultura), oggetto della propria tesi di laurea in Architettura (libro acquistato dall’Amministrazione Comunale di Rimini il 13/05/1997).
Dopo oltre 75 anni dalle distruzioni della guerra, chiediamo all’Amministrazione Comunale, di avviare urgentemente il recupero dal degrado e dall’abbandono di tale Bene Culturale, proponiamo la ricostruzione filologica, per la restituzione del Palazzo Lettimi al suo antico prestigio architettonico e la valorizzazione contestuale dei resti del Teatro Romano.
Risposta al Sindaco: è possibile, un tunnel sotto il Porto, per collegare Piazzale Boscovich alla Darsena e a San Giuliano Mare.
Il Sindaco, in occasione dell’incontro con il Comitato Turistico per la riqualificazione e promozione di San Giuliano, ha dichiarato: “per il collegamento tra San Giuliano Mare e Marina Centro l’unica cosa possibile è potenziare il servizio del traghetto, svolto attualmente da un privato, affidandone la gestione a Start, la società del trasporto pubblico locale”.
La verità è che sono trascorsi 20 anni dall’inaugurazione della Nuova Darsena, nulla è stato fatto, manca ancora un collegamento pedonale con Piazzale Boscovich.
L’Amministrazione Comunale, ha speso altrove i 3.000.000 di euro, incassati nel 2001 come “oneri di urbanizzazione” dalla “Variante per il complesso residenziale La Prua”, invece di progettare e realizzare nuovi collegamenti con San Giuliano Mare.
Nei due mesi estivi, è rimasto il collegamento ciclo pedonale, con il piccolo traghetto a pagamento dal Faro, al Ristorante Quattro Colonne.
Per il resto San Giuliano Mare è raggiungibile, dalla destra del Porto, solo attraverso il Ponte della Resistenza, che molti turisti non conoscono e che gli stessi riminesi poco praticano.
Così i riminesi e i turisti che si trovano in Piazzale Boscovich e sul Molo, non possono accedere alla passeggiata panoramica della Nuova Darsena, all’ampia piazza di 5.000 mq per spettacoli, ai bar, ai ristoranti, agli alberghi, ai pochi negozi superstiti di San Giuliano Mare.
Per questo, ho presentato ripetutamente, nel 2010, 2015 e nel 2021, in Consiglio Comunale, la proposta di progettare e realizzare un “tunnel” sotto il fondale del Porto Canale, per collegare Piazzale Boscovich alla Darsena.
Il progetto, sentito un esperto di opere marittime, è fattibile con un “tubone” sotto il fondale del porto-canale collegato a due “pozzi” di entrata e uscita, uno sul lato piazzale Boscovich, l’altro della Darsena, realizzati con scale a chiocciole e ascensori.
Il progetto è compatibile con il passaggio naturale delle barche da diporto e dei pescherecci ed è rispettoso del paesaggio e dell’ambiente; non comporta alti costi di realizzazione, di manutenzione, impatto ambientale, orari di entrata e uscita, come un Ponte fisso o mobile sul Porto.
Considerato che nel 1994 è stato inaugurato il tunnel sottomarino di 50 Km sotto il Canale della Manica, con due gallerie ferroviarie e una carrabile, dopo ormai 30 anni, è certamente possibile la realizzazione di un collegamento sottomarino per i pedoni e l’attraversamento dei 50 metri di larghezza del porto -canale di Rimini.
E’ ora di valorizzare la passeggiata sulla Darsena, oggi isolata, in continuità diretta e naturale con il Lungomare, per consentire la promozione turistica di San Giuliano Mare.
Parco del Mare- Marina Centro: finire i lavori in via Paolo e Francesca, e rimuovere il degrado dell’ex McDonald’s abbandonato!
10.6.2022
Ho sollecitato, con l’interrogazione consigliare di eri sera, l’Amministrazione Comunale a concludere i lavori di sistemazione di Via Paolo e Francesca, in corso da due anni, fin dal giugno 2020.
La pavimentazione dell’intera strada è ancora da realizzare nei tratti mancanti, di fronte all’Hotel Ambasciatori e all’incrocio con Via Vitelloni, per potere predisporre la segnaletica, più che mai urgente, per il parcheggio necessario delle moto.
Il primo tratto “Tintori” del Parco del Mare resta da completare con le previste due fontane, i cui lavori sono stati approvati nel marzo 2021, avviati e sospesi nel maggio 2022.
L’area di circa 200 mq, tra l’Hotel Valdorf e il Centro Sportivo “padel”, si presenta non riqualificata, con il divieto di parcheggio di auto e moto, in quanto di proprietà privata, con un contenzioso in essere con il Comune.
Sarebbe possibile allargare la strada spostando la “batteria dei cassonetti rifiuti e la cabina dell’energia elettrica che occupano il sedime centrale di Via Paolo e Francesca, nel tratto tra l’ex Sangiovesa e via Beccadelli.
E’ poco praticabile l’ingresso delle auto in Via Paolo e Francesca da Via Beccadelli, ristretto tra un condominio privato e l’ex Mc Donald, regolato addirittura da un semaforo con l’accesso a senso unico alternato.
Inoltre, evidenzio che la struttura del Mc Donald, angolo Via Beccadelli -Parco del Mare, da diversi anni, si presenta abbandonata, svuotata all’interno delle sue attrezzature, con l’ingresso diventato rifugio dei “senza dimora”.
E’ una immagine di degrado incompatibile con il Lungomare riqualificato e nel cuore della Marina Centro.
Chiedo all’Amministrazione Comunale di interpellare la proprietà per rimuovere, al più presto, responsabilmente e di comune accordo tale situazione, prevedendo anche la demolizione della struttura.