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Vietare il consumo di bevande alcoliche sul suolo pubblico. Un passo in avanti !
   

 12.09.2018

Questa mattina, la Prima Commissione Consiliare ha esaminato la mia Mozione “Modifiche al Regolamento di Polizia Urbana: divieto di consumo sul suolo pubblico di bevande di qualsiasi gradazione alcolica”.

Il divieto di consumo delle bevande alcoliche di qualsiasi gradazione sul suolo pubblico, è ormai la regola nei Paesi del Nord Europa ed è sempre più adottato nelle città italiane.

Il Regolamento di Polizia Urbana del Comune di Rimini ora vieta di “assumere bevande con contenuto alcolico superiore ai 21 gradi alcolici effettuata in luogo pubblico”, pertanto, si limita a vietare solo il consumo dei superalcolici (oltre i 21 gradi) sul suolo pubblico.

La mia proposta è di modificare il Regolamento di Polizia Urbana con i seguenti emendamenti:

1)    E’ vietato consumare bevande di qualsiasi gradazione alcolica sul suolo pubblico, se non nelle pertinenze di bar, locali, luoghi di somministrazione, o aree pubbliche autorizzate da parte della Amministrazione Comunale( Sanzione da euro 100 a euro 600);

2)    Il consumo di bevande alcoliche sul suolo pubblico potrà essere autorizzato, in deroga, solo in occasione di iniziative e manifestazioni particolari di interesse collettivo, individuate dalla Giunta Comunale, sempre nel rispetto della vivibilità degli spazi pubblici e del consumo responsabile.

Si tratta di adeguare e aggiornare  il Regolamento per contrastare i  comportamenti, sempre più diffusi, di consumare le  bevande alcoliche di qualsiasi gradazione sul suolo pubblico di vie, piazze, marciapiedi, nei pressi di minimarket, o esercizi pubblici che vendono e somministrano tali bevande.   

Le occupazioni del suolo pubblico da parte di persone “col bicchiere o la bottiglia in mano” o che “bivaccano” alimentano una immagine diseducativa, nuocciono al decoro e alla vivibilità urbana, creano disagio ai cittadini che attraversano gli spazi pubblici, causano problemi di ordine pubblico e sicurezza, disturbo della quiete pubblica, danneggiamenti e imbrattamenti, l’abbandono a terra dei contenitori di vetro, latta o plastica.

Bisogna poter intervenire sulle situazioni “fuori controllo” nei luoghi pubblici,  sempre più “stabilizzate” sotto gli occhi di tutti, come di fianco al Mercato Centrale Coperto, al parcheggio della Stazione ( Bike park), nei Giardini della Stazione, all’angolo di  Via dei Mille-Corso Giovanni 23°, sulle “gradinate” della Piazza Cavour, in Via Sigismondo ecc.   

L’Ass. Sadegholvaad si è dichiarato disponibile e “studierà”  un  provvedimento adeguato.

Basta vedere quello che hanno già fatto molti Comuni italiani.


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Giardini della Stazione : La Porta di ingresso di Rimini in uno stato di degrado, illegalità, insicurezza.
   

 31.08.2018

L’area dei Giardini della Stazione, “porta di ingresso” della città, si presenta a chi transita lungo viale C.Battisti in uno stato di degrado, di illegalità, di insicurezza.  

L’ex “kebab” a metà del Viale è il “rifugio multiculturale”, soprattutto la  notte, di extra comunitari, per la maggior parte africani, spacciatori di droga, ladri, ecc., ed è  cosparso da rifiuti di ogni genere.

La “vasca d’acqua rettangolare” realizzata assurdamente 15 anni orsono, funziona da servizio igienico ( lavandino, pediluvio, bidè, lavapanni ) e punto d’incontro per la “irregolare” clientela stanziale e di passaggio.

Il “sottopassaggio del grattacielo” l’unico attraversamento, Stazione -Centro Storico- Marina Centro e viceversa, è insicuro nelle ore notturne ma anche di giorno per le persone sole.

L’illegalità e insicurezza sono in sintonia con il degrado dell’arredo urbano.

Il “Marciapiede lato mare”, partendo dalla stazione, è in condizioni penose con un asfalto “rattoppato” e datato.

Le “aiuole” a fianco del marciapiede, di fatto,  sono sassi e terra battuta, il prato del giardino è trascurato.

La risposta scritta della Amministrazione Comunale alla mia Interrogazione Consigliare del 9 Agosto scorso che denunciava tutto ciò, è  superficiale,  non recepisce le necessità degli interventi proposti per migliorare la situazione.        

Invece di rimuovere i rifiuti  attorno all’ex Kebab,  sotto gli occhi dei “passanti”, la giustificazione è che ”Hera effettua regolarmente la pulizia della zona adiacente a tale area ma non entra nella proprietà data in concessione a terzi” .     

Una risposta incredibile, alla faccia del Regolamento Comunale di Polizia Urbana per la custodia responsabile degli immobili commerciali non utilizzati, senza la minima attenzione ai problemi di ordine pubblico,  igiene, sicurezza, degrado, causati dall’ ex  kebab” a 50 metri dall’ingresso della Stazione.

Mentre l’Amministrazione Comunale, dovrebbe essere la prima interessata a “fare pulizia” in tutti i sensi, accelerando la demolizione dell’ex kebab, dopo le  revoche  della concessione da parte della proprietà della Ferrovie al gestore, e della autorizzazione comunale all’esercizio della somministrazione alimenti e bevande per  abusi edilizi.

Sulla eliminazione della vasca d’acqua rettangolare, utilizzata come servizio igienico e punto di incontro per “gli irregolari”, la risposta è   burocratica “non è prevista  l’eventuale rimozione nei programmi attuali della Amministrazione Comunale”.   

C’è voluta l’interrogazione consigliare per riattivare in Agosto,  la Fontana storica dei Giardini della Stazione, risalente al 1927, rimasta  senz’acqua in tutti gli altri mesi dell’anno, ridotta a contenitore di rifiuti e fogliame.

Ho chiesto, non da oggi, l’installazione delle “telecamere con occhio fisso” nel sottopassaggio del Grattacielo per la maggiore sicurezza del suo attraversamento, soprattutto notturno, considerato il mancato funzionamento della video sorveglianza ad opera della Polfer da oltre 10 anni.   

Così va potenziata la video sorveglianza sull’intera area dei Giardini della Stazione, che si avvale di una sola telecamera “brandeggiante “ per consentire un controllo continuo e più ampio .

Chiaramente la vivibilità del luogo non può prescindere dalla ordinaria manutenzione.

Il marciapiede lato mare, partendo dalla stazione, è sgretolato e pieno di rattoppi, ma per l’Amministrazione Comunale “si presenta in uno stato conservativo accettabile”.  

La cura del verde dei cosiddetti “ Giardini” le aiuole, il prato, gli alberi, sarebbe “naturale” ma rimane senza risposta.

Davanti al “muro” della sosta prolungata e invasiva degli autobus di Start Romagna e di linea, lungo viale C. Battisti, lato Giardini, “la programmazione della sosta è compito del gestore del TPL, ed è difficile trovare alternative”.

La  conclusione è che l’Amministrazione Comunale non ha la volontà di trasformare l’attuale situazione di illegalità, di insicurezza,   di degrado, in un biglietto da visita e di benvenuto nella nostra città..


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La “passerella galleggiante” un ostacolo alla circolazione delle acque e senza rispetto per il paesaggio e il Ponte di Tiberio.
   

 8.8.2018

La passerella galleggiante del Progetto Tiberio 4 dopo essere stata posizionata tra le banchine di destra e sinistra del Porto Canale, dinnanzi al Ponte di Tiberio, è “ancorata” da oltre 2 settimane parallelamente alla banchina di sinistra.  

Era stata annunciata la sua inaugurazione sabato 21 luglio ma non ha   ancora superato i necessari collaudi, come ha risposto l’Assessore Sadegholvaad alla mia interrogazione consigliare di giovedi scorso.

L’”attraversamento galleggiante” del Porto Canale costituisce infatti un pericoloso “sbarramento” al deflusso delle piene del fiume Marecchia che secondo gli studi idraulici registrano i massimi incrementi di livello proprio nel bacino del Ponte di Tiberio dove si è registrato un  sovralzo di m.2,7 sul livello medio mare e perciò obbliga ad una attenta vigilanza e ad una serie di “ manovre” in condizioni meteo avverse.

Infatti, per consentire l’apertura del canale in stato di necessità è previsto lo “sgancio” della passerella galleggiante dal 1°palo adiacente alla banchina di destra, la “rotazione” sul 2° palo della banchina di sinistra e l’”ancoraggio” ad un 3° palo parallelamente alla banchina di sinistra.  

Oltre alle verifiche sul regolare “ funzionamento” o “spostamento” della passerella galleggiante, devono anche essere predisposti e approvati :

A)    Il Disciplinare Operativo che prevede lo sgancio dell’”attraversamento galleggiante” con la dichiarazione di criticità di preallarme ( codice arancione) da parte di Arpa Emilia Romagna per evitare l’aggravio del rischio idraulico;

B)    La “Sezione specifica del Piano di Protezione civile del Comune di Rimini “ che indichi le modalità di attivazione, le misure informative e di sicurezza, i dispositivi di segnalazione, i ruoli e le responsabilità in caso di evento di piena.

Ricordo che Il problema della sicurezza idraulica, sottolineato dalla Prefettura, aveva costretto l’Amministrazione Comunale a smantellare nel 2009 la preesistente “diga mobile” dell’arch. Viganò, un’opera fallimentare costata una decina di miliardi di lire, non funzionante , che non aveva superato i collaudi, e che perfino aveva visto la Sentenza di condanna della Procura Regionale della Corte dei Conti.  

Nonostante quell’esperienza disastrosa, 
sotto tutti gli aspetti, progettuali, ambientali, finanziari, oggi, l’Amministrazione Comunale “ritorna” sul  sedime dell’ex “diga mobile” a  costruire un “attraversamento galleggiante”, da “spostare” dinnanzi alle possibili “piene” del Marecchia e che comunque “ostacola” la già debole circolazione delle acque, stagnanti e melmose, nel bacino del Ponte e del Porto-Canale, a cui poco possono gli andamenti delle maree .

Mentre, come sostengo da 20 anni, l’intervento più necessario e naturale era  il ripristino di un flusso d’acqua dal Deviatore del Marecchia che avrebbe consentito il ricambio idrico e di ridare vita al Parco, al Ponte, al Porto-Canale.

Come la ex “diga mobile” la passerella galleggiante è inutile, poco rispettosa della vicinanza del Ponte di Tiberio, snatura l’ambiente, la visuale del paesaggio e del contesto storico.

Era più proficuo utilizzare i soldi pubblici spesi per rialzare e riqualificare le banchine allagate da decenni e degradate e restaurare le mura storiche del Porto Canale.

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Borgo Marina: regolamentare urgentemente l’apertura delle Moschee con la variante al RUE (Regolamento Urbanistico Edilizio).
   

 1.08.2018

Dopo l’Ordinanza comunale del 29.9.2017 dal Comune di immediata sospensione  dei lavori in corso al piano terra dell’immobile sito in Via San Nicolo 11 8 con cambio di destinazione d’uso da officina ( categoria D) a Moschea ( luogo di culto- categoria C), non essendo idoneo come titolo abilitativo la semplice Comunicazione di Inizio Lavori (CIL), è arrivata l’Ordinanza comunale di demolizione delle opere abusive realizzate e di ripristino dello stato dei luoghi.

Come sostenevo allora, Il cambiamento della destinazione d’uso con l’aumento del carico urbanistico è subordinato al reperimento degli standard urbanistici (es.parcheggi) come previsto dal Regolamento Urbanistico Edilizio.

Non essendo possibile nella zona del Borgo Marina il reperimento  degli standard urbanistici ( parcheggi) la possibilità della loro  monetizzazione è una facoltà della Amministrazione Comunale che può non essere concessa in relazione alla ampia superficie della ex officina di 226 mq., rendendo inattuabile il cambio di destinazione d’uso.

Comunque, va considerato l’impatto della Moschea, sottostante un condominio, all’incrocio di due strade strette con marciapiedi minimi, per accogliere 300-400 persone, senza possibilità di parcheggi per auto, moto, cicli, sulla vita dei residenti e del quartiere.

Per queste ragioni non è perseguibile il cambio di destinazione d’uso da officina a luogo di culto e Moschea in via San Nicolo’ con lo spostamento di poche decine di metri da quella esistente in Corso Giovanni XXIII°-

Permane il problema del trasferimento della Moschea sita dal 2004 in una casetta di poco più di 100 Mq. ad uso ufficio di Corso Giovanni 23° in un’altra zona più idonea della città, come a Ravenna, e in un immobile compatibile per eliminare l’impatto delle centinaia di Mussulmani che vi accedono sul Borgo Marina.

Per questo chiedo di approvare urgentemente, alla luce dell’esperienza nel Borgo Marina, la Variante al RUE per regolamentare l’apertura dei luoghi di culto o Moschee, stabilendo gli standard urbanistici, indici di affollamento, classificazione acustica, requisito della visitabilità, norme igienico sanitarie e della sicurezza, parcheggi e indicare possibili localizzazioni per evitare l’impatto sui residenti.

Come già chiedevo con la Mozione consigliare, per la salvaguardia della  vivibilità e identità dei luoghi nella nostra città, ma respinta dalla maggioranza appena due settimane fa.  

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Eliminare la Deviazione del traffico di Via Montefeltro su Viale Valturio, diretto sulla Via Marecchiese, con la realizzazione di una piccola rotatoria.
   

 27.07.2018

Il traffico di cicli, moto, autoveicoli, provenienti dalla Via Montefeltro  e diretti sulla Via Marecchiese, è costretto da uno spartitraffico a deviare sul Viale Valturio da percorrere fino alla rotatoria con la Via Bastioni Occidentali, da aggirare, e ripercorrere in senso inverso fino ad immettersi sulla Via Marecchiese.

I residenti e titolari di attività della Via Montefeltro ritengono innaturale questa deviazione tant’è che spesso cicli, moto  si immettono direttamente sulla Via Marecchiese sorpassando irregolarmente e pericolosamente lo spartitraffico, per evitare l’allungamento notevole del percorso.

Gli autoveicoli provenienti dalla Via Montefeltro e diretti sulla Via Marecchiese, invece, per evitare  la suddetta deviazione su Viale Valturio preferiscono la svolta sulla Via Bilancioni, poi sulla Via Di Mezzo, fino alla  Via Caduti di Marzabotto, o alle vie laterali per immettersi sulla Via Marecchiese.

Per eliminare la suddetta Deviazione sul Viale Valturio del traffico di  Via Montefeltro diretto sulla Via Marecchiese, ho proposto, ieri sera con una interrogazione consigliare, di realizzare una “rotondina” all’incrocio tra Via Montefeltro, Viale Valturio e Via Marecchiese con la rimozione dell’attuale spartitraffico.

Così non correranno più rischi e pericoli i ciclisti e motociclisti che superano irregolarmente l’attuale spartitraffico per evitare la Deviazione ed immettersi direttamente sulla Via Marecchiese.

L’eliminazione dello spartitraffico e della Deviazione su Viale Valturio   eviterà l’allungamento e i tempi del percorso, ma anche l’intasamento del traffico sul Viale Valturio e sulla rotatoria di Via Bastioni Occidentali;

Con la soluzione proposta si previene pure il dirottamento del traffico sulla Via Bilancioni e sulla Via Di Mezzo dove tra l’altro si trovano la Residenza Anziani “Valloni” e un Asilo Comunale.

Ho preso atto con piacere dalla risposta dell’Ass. Frisoni che l’Amministrazione Comunale è ben disposta a valutare la suddetta soluzione e realizzazione.  

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Alla faccia del Consiglio Comunale, per realizzare la condotta della Dorsale Sud all’interno e non all’esterno dei Parchi Cervi e Fabbri si abbattono 95 alberi !
   

 19.07.2018

Il Piano di Salvaguardia della Balneazione (PSBO) con la realizzazione del progetto Dorsale Sud elaborato dal gestore HERA Spa ha lo scopo di collettare al Depuratore Marecchiese le portate di acque nere provenienti da tutto il bacino sud del territorio comunale ;

Il progetto Dorsale Sud è suddiviso in tre stralci funzionali e il Consiglio Comunale ha approvato il 9.2.2017 il terzo stralcio che comprende le seguenti opere:

•    la realizzazione di un collettore con un diametro interno di 80 cm.  in adiacenza ed esterno ai Parchi Cervi, Bondi e Fabbri;

•    il collettore proseguirà su via Bramante, via Melozzo da Forli, via Saffi, via Covignano, via dell’Allodola, via di Mezzo, via Aldo Moro, il deviatore Ausa, la Strada Statale 16 Adriatica, il quartiere Padulli , la Marecchiese, fino al collegamento nell’area del Depuratore;

Sottolineo che il  Consiglio Comunale il 9.2.2017 ha espresso il parere favorevole al progetto definitivo che prevedeva di realizzare il tracciato del collettore sul sedime delle adiacenti Via Bastioni Orientali, Via Bastioni Meridionali e Via Bramante e non all’interno dei Parchi Cervi, Bondi e Fabbri ;

La Conferenza dei Servizi di cui fanno parte i soggetti pubblici interessati (Comune, Provincia, Atersir ecc.), invece, ha approvato l’11.4.2017 un progetto definitivo, elaborato sempre da Hera, che prevede di realizzare la condotta all’interno dei tre Parchi.

Rilevo che la stessa Provincia, nel parere scritto emesso il 7.4.2017 su quest’ultimo progetto sottoposto all’esame della Conferenza dei Servizi,  ha evidenziato :

•    “l’importante impatto della posa della condotta, con scavo a cielo aperto e nel tracciato proposto, con l’abbattimento di 95 alberi, di cui 70 nel Parco Cervi e 25 nel Parco Fabbri,  quasi tutti di prima grandezza, molti di diametro superiore ai cm.40, anche di pregio e meritevoli di salvaguardia, con riferimento alla Relazione Agronomica ”.

•    “la necessità di modificare il tracciato, utilizzando il sedime  delle strade adiacenti ai Parchi o del percorso ciclo pedonale di  attraversamento per eliminare o ridurre gli abbattimenti delle alberature esistenti “.  

Ma la Conferenza dei Servizi nella seduta del 11.4.2017 non ha accolto le suddette osservazioni della Provincia.

Ho rivolto ieri sera al Sindaco una interrogazione di estrema urgenza con risposta scritta entro 5 giorni  per chiedere spiegazioni su quanto incredibilmente avvenuto.

1)    il parere favorevole del Consiglio Comunale di Rimini che ha approvato il progetto definitivo del tracciato della condotta della Dorsale Sud sul sedime delle adiacenti Vie Bastioni Orientali, Bastioni Meridionali e Via Bramante non è stato minimamente rispettato.

2)      La Conferenza dei Servizi ha approvato un diverso e successivo  progetto che prevede il passaggio della condotta all’interno dei Parchi che non è  stato mai visto e approvato dal Consiglio Comunale.  

3)    Ritengo irregolare e priva di effetti  l’approvazione da parte della Conferenza dei Servizi di un progetto definitivo che non è quello approvato dal Consiglio Comunale di Rimini ;

4)    Non conosco le ragioni  in base alle quali la Conferenza dei Servizi non ha accolto le proposte della Provincia di delocalizzare la condotta sulla sede stradale adiacente ai Parchi o sul sedime del percorso ciclo pedonale   per limitare i danni alle alberature.

5)    Non sappiamo  chi ha rappresentato il Comune di Rimini nella Conferenza dei Servizi e se si è fatto portavoce del progetto definitivo approvato dal  Consiglio Comunale.

6)   
Ho chiesto al riguardo di conoscere  il verbale della seduta della Conferenza dei Servizi del 11.4.2017, il tracciato della condotta approvato in quella sede,   e la Relazione Agronomica.

7)    ATERSIR ( l’Agenzia territoriale dell’Emilia Romagna per i servizi idrici a cui partecipa il Comune di Rimini e la Provincia )con la Determina n.93 del 19.6.2017 ha approvato il Terzo stralcio della Dorsale Sud su un tracciato approvato dalla Conferenza dei Servizi diverso da quello approvato dal Consiglio Comunale.

8)    Le opere sono previste nel Piano degli Investimenti di ATERSIR e finanziati sulla Tariffa del Servizio Idrico Integrato pagata dai cittadini utenti.

9)    Per l’abbattimento di ben 95 alberature esistenti, quasi tutte piantumate 50 anni orsono, il Comune dovrebbe di conseguenza rilasciare le autorizzazioni nel rispetto del Regolamento Comunale del Verde;

10)    Ritengo necessario che l’Amministrazione Comunale  riporti in Consiglio Comunale il diverso tracciato della condotta all’interno dei Parchi per ristabilire l’autorevolezza del Consiglio .  

12 ) Viene realizzata una importante opera pubblica nel Comune di Rimini non conforme alla approvazione del Consiglio Comunale, eletto dai cittadini .

Per il Sindaco Gnassi, campione della salvaguardia dell’ambiente  e del territorio, va tutto bene  ?  


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Via Garibaldi: dalle “transenne” permanenti alla rimozione del degrado!
   

 17.07.2018

Il mese scorso avevo chiesto con una interrogazione consigliare al Sindaco di rimuovere la situazione di degrado e pericolosità dei due edifici di Via Garibaldi, ai numeri civici 59 e 50-52, con il rischio di caduta sulla strada pubblica di cornicioni, davanzali, intonaci, e inabitabili per le condizioni  fatiscenti,  diventati l’habitat di colonie di ratti e piccioni.

La risposta scritta dell’Amministrazione Comunale è stata quella di avere effettuato alcuni interventi nel  2013 e 2014 di bonifica e messa in sicurezza interna dell’edificio al numero 59 con una spesa di 14.694 euro per la quale si è proceduto inutilmente alla riscossione coattiva.

Nei quattro anni successivi, dal 2014 ad oggi, l’intervento del Comune si è ridotto alle sei transenne, a salvaguardia dei passanti, collocate davanti agli edifici ai  civici 59 e 50-52 di Via Garibaldi angolo Via Bertola,  con il restringimento della Via Garibaldi e le difficoltà al transito di pedoni, biciclette, moto, auto.  

Il problema è che le transenne come risposta all’emergenza e il conseguente restringimento della Via Garibaldi non possono diventare  permanenti, a  danno alle attività degli esercizi pubblici, dei negozi circostanti, dei residenti in zona, dei cittadini e di tutti coloro che percorrono la Via Garibaldi per lavoro e per entrare nel Centro Storico.  

Né ci si può limitare ad una Ordinanza Sindacale Contingibile e Urgente di sei anni fa, rimasta inottemperata dal proprietario,  e ai minimi interventi di pulizia ordinati dal Comune ad  Anthea all’interno dell’immobile al n. 59 di Via Garibaldi.

Il dovere del Comune è di eliminare questo degrado in una via commerciale e frequentata del Centro Storico, come Via Garibaldi, a poche decine di metri da Piazza Tre Martiri, attuando  il Regolamento Urbanistico Edilizio (RUE) che testualmente recita:” Qualora i proprietari non provvedano, l’Amministrazione Comunale ordinerà l’esecuzione delle opere necessarie al fine del mantenimento delle condizioni di sicurezza e di decoro delle costruzioni”.

Nel caso specifico, proprio per le ragioni del pubblico interesse,  l’Amministrazione Comunale dovrebbe almeno restaurare le facciate esterne degli edifici (nell’edificio al civico 52 si trova, fra l’altro, l’unica bottega medievale superstite a Rimini!), mettere in sicurezza i cornicioni infestati dalle erbacce per ripristinare l’immagine di normalità  e il transito in questo tratto di Via Garibaldi.

Per il recupero delle spese con le sanzioni previste si potrebbe procedere al pignoramento degli immobili appartenenti al proprietario.

Senza aspettare le soluzioni dal Cielo !

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Dopo 5 anni dalla mia Mozione, il Consiglio Comunale approva i Nuclei Cinofili della Polizia Municipale.
   

22.6.2018

Il Consiglio Comunale approva all’unanimità i due ODG dei Consiglieri  Renzi ed Erbetta per l’istituzione dei Nuclei Cinofili della Polizia Municipale.

Sono passati 5 anni dalla presentazione il 17.10.2013 della  Mozione  con cui chiedevo di istituire 4 Unità Cinofile della  Polizia Municipale per potenziare i servizi di sicurezza urbana, di legalità e controllo del territorio.

La Giunta Comunale aveva deliberato, dopo 4 mesi, il 4.2.2014, la costituzione del Reparto Cinofilo, con tanta pubblicità sui giornali, ma senza alcun seguito.

La Mozione del sottoscritto, discussa dopo 9 mesi, il 24.7.2014, in Consiglio Comunale, veniva comunque respinta dalla maggioranza.   

Con la successiva interrogazione consigliare del 28.4.2015 chiedevo ragione sulla mancata attuazione della Delibera e del Nucleo Cinofilo, a cui l’ass. Sadegholvaad rispondeva che la somma di 90.000 euro prevista nel Bilancio 2014 per l’acquisto dei cani era stata tagliata per altre necessità.

La verità è che mancava  la chiara e determinata volontà politica della  Amministrazione Comunale.

Altrimenti non trascorrevano invano altri 4 anni, fino alla sollecitazione  del Consigliere Erbetta, capo gruppo di Patto Civico, e del sottoscritto con la presentazione degli ODG .

Ora, grazie alla volontà condivisa del Consiglio Comunale,  l’Amministrazione Comunale deve recuperare il tempo perduto attuando la Delibera del 2014, reperendo al più presto i finanziamenti per l’acquisto dei cani, l’addestramento e la formazione dei nuclei cinofili, visto che per renderli operativi ci vuole almeno un anno.

Le modalità di impiego delle unità cinofile sono molteplici e così i vantaggi nella vigilanza dei parcheggi, parchi, giardini pubblici, nei posti di controllo stradale, nel presidio e vigilanza del nostro Centro Storico per il rispetto del Regolamento di Polizia Urbana, della sicurezza di giorno e in particolare di notte.

Inoltre, l’istituzione dei nuclei cinofili qualifica l’immagine della nostra Polizia Municipale e della nostra Città che dimostra di avere a cuore i problemi della legalità e della sicurezza.

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Basta di spendere i soldi dei cittadini per i trattamenti preferenziali ai nomadi !
   

 15.6.2018

Alla mia interrogazione di ieri sera in Consiglio Comunale sui costi del “programma “ nomadi, vista la reticenza nella Delibera di Giunta, l’Ass. Lisi ha  ritenuto di rispondere alle domande.

Le casette di legno di circa 25 mq. l’una,  disponibili sul mercato, secondo le indagini della Amministrazione Comunale, rispondenti alle norme vigenti in materia di igiene e sicurezza e dotati di completi servizi igienici interni ( lavabo, wc, doccia) costano da 14 a 16.000 euro.
La spesa delle 12 casette per i sei nuclei famigliari Sinti ( 2 casette per ciascuno dei sei nuclei famigliari)  si aggira sui 190.000 euro .

I costi per l’urbanizzazione delle cinque aree, comprendenti gli allacciamenti luce, acqua, gas, fognatura, recinzione della microarea con rete e siepe continua, dotazione di area a parcheggio e area cortilizia a verde per residenti e bambini, rampe di accesso per eliminare le barriere architettoniche si aggirano dai 25.000 ai 35.000 euro l’una, da precisare successivamente, con una spesa complessiva di circa 175.000 euro .

Le estese superfici territoriali delle cinque aree previste, in Via Montepulciano di mq. 9727, via Cupa di mq. 8015, via Feleto di 2814 mq, via della Lontra mq.3341, via Orsioleto mq. 6662 , non comporterebbero l’aumento dei costi di urbanizzazione in quanto sarebbero utilizzati  solo dai 400 ai 600 mq. per nucleo nomade.

Il canone di locazione delle casette e dei terreni di proprietà comunale , con destinazione urbanistica a verde o agricola, è di 90 euro mensili, equiparato agli alloggi Edilizia Residenziale Pubblica, il cui mancato pagamento comporterà la risoluzione del contratto.

I costi previsti per l’assegnazione ai 5 Nuclei degli Alloggi di Emergenza Abitativa è di 500 euro mensili x canoni di locazione ad ACER e pagati ai privati.
Il Costo presunto dell’intervento per4/5 alloggi è di 42.000 euro.
Tutti i nuclei devono presentare  domanda di alloggio di Edilizia Residenziale Pubblica.    

E’ prevista l’erogazione di contributo economico fino ad un massimo di 4.000 euro a nucleo famigliare per il reperimento di una soluzione abitativa.

 Si presuppone che a tale misura accederanno i 9 nuclei famigliari di nazionalità rumena per lasciare il campo di Via Islanda con una spesa pari a 36.000 euro.

Poi ci sono i diversi costi, previsti sui 40.000 euro  di accompagnamento del personale impiegato per sostenere la scolarizzazione, la formazione professionale, l’inserimento lavorativo, la prevenzione e tutela della salute, la promozione di stili di vita sani.

Al momento, per la chiusura del Campo di Via Islanda, il Comune di Rimini prevede di sostenere una spesa pubblica di 500.000 euro .

Dopo i 500 milioni di lire spesi nel 2000 per la chiusura del Campo di Via Portogallo con il versamento di 22 milioni di lire ad ognuna delle 23 famiglie di nomadi Rom per lasciare il campo di Via Portogallo.

Dopo le centinaia di milioni spesi ( 634 milioni di lire solo nel 1999 :190 milioni Via per Via Islanda e  444 milioni per Via Portogallo) nei decenni per acqua, luce, rifiuti, volontariato, assistenti sociali, personale del Comune, ecc.

Fino agli ultimi 33.000 euro spesi nel Marzo 2016 dal Comune  per i lavori di messa in sicurezza del Campo di Via Islanda, di competenza dei   nomadi,  ma rimasti senza rimborso e con la procedura in corso di recupero coattivo a loro carico.

Il campo illegale di Via Islanda rappresenta il fallimento del permissivismo,  dell’assistenzialismo, da parte delle  Amministrazioni Comunali  e della irresponsabilità dei nomadi !

Basta di spendere soldi pubblici per i trattamenti preferenziali ai nomadi che  nati o vissuti a Rimini dovrebbero conoscere e rispettare le regole della convivenza se vogliono integrarsi.

L’Amministrazione Comunale deve ascoltare i cittadini che protestano unanimemente contro il progetto degli insediamenti dei nomadi nella citta, preoccupati per la sicurezza e il degrado, e revocare la delibera approvata .


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Il ⤽fallimento⤝ della Casa dei Matrimoni di Piazzale Boscovich !
   

11.06.2018

Ad un anno dalla inaugurazione della “Casa dei Matrimoni” in Piazzale Boscovich,  alla luce della “sperimentazione” posso ribadire che le ragioni espresse contro  la sua realizzazione avevano fondamento.

Ricordo che l’Amministrazione Comunale ha speso 200.000 euro per il  manufatto  di circa 30 mq. con servizio igienico al suo interno  e la pedana  in legno di circa 220 mq. sulla duna adiacente e altri 18.000 euro per la tensostruttura a vela per la copertura della pedana.

La struttura con un “design” più simile ad una “biglietteria” si è dimostrata poco funzionale e  accogliente per celebrare il matrimonio , tant’è che nonostante la propaganda e la promozione turistica  pochissime coppie di sposi l’hanno utilizzata.

Infatti, nella tanto denominata “Casa dei Matrimoni” non c’è neppure   lo spazio per i matrimoni, che si tengono sulla pedana della  duna  compatibilmente con le condizioni meteo e  la copertura precaria della tensostruttura, la cui tenuta dipende dal vento e dalle continue riparazioni.

In alternativa  al progetto “infelice” di Piazzale Boscovich e per risparmiare i 220.000 euro, avevo avanzato in Consiglio Comunale  la proposta di celebrare i matrimoni nel Giardino del Grand Hotel, con una immagine più qualificante per Rimini.

La Giunta Comunale, come al solito, ha respinto la mia proposta, dicendo che era impossibile, salvo poi realizzarla due anni dopo, nell’Ottobre 2017.

Resta, quindi, un nuovo “chiosco” nel Piazzale del Molo che danneggia l’intera visuale della spiaggia e del mare, ripristinata dopo la rimozione del “tendone dei libri” che mi ha impegnato per 12 anni.

Per questo, ho chiesto al Sindaco in Consiglio Comunale, se dopo il trasferimento dei “furgoni” da Piazzale Boscovich, anche l’inutile e incompatibile chiosco della Casa dei Matrimoni non debba essere collocato altrove con destinazioni ambientali più rispettose  e con funzioni più utili.


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