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Rispettare i tempi previsi dal Patto della Sicurezza per il trasferimento temporaneo e definitivo della Questura.
23.11.2018
Il Patto per la Sicurezza sottoscritto il 15 dicembre 2017 dal Ministro Minnitti insieme al Prefetto, Questore e i Sindaci della Provincia, per il trasferimento temporaneo della Questura in Piazzale Bornaccini, a cominciare dall’Ufficio Immigrazione entro il 28 Febbraio 2018 e poi di tutti gli altri uffici entro l’Autunno in corso, deve ancora essere attuato.
Anche l’impegno successivo del Sindaco Gnassi dinnanzi ai Sindacati di Polizia di consentire almeno il trasferimento prioritario dell’Ufficio Immigrazione da Via Bonsi a Piazzale Bornaccini entro il Maggio scorso, non ha avuto seguito.
Il trasferimento nell’immobile di Piazzale Bornaccini sarà possibile dopo averlo liberato dall’Ufficio del Centro per l’Impiego da collocare nel Palazzo Palloni in Corso d’Augusto.
Sui mancati trasferimenti previsti ha risposto l’Ass. Sadegholvaad alla mia interrogazione consigliare di ieri sera.
Il trasloco del Centro dell’impiego nel Palazzo Palloni avverrà nella terza settimana di Gennaio 2019, dopo la conclusione dei lavori di ristrutturazione entro Natale, affidati in ritardo nel mese di luglio causa due offerte anomale nella gara di appalto e per la necessità del consolidamento di due solai.
Comunque ciò “non ha inciso sul trasferimento”, in quanto manca la disponibilità dell’immobile di Piazzale Bornaccini, in attesa della Dichiarazione di Congruità del prezzo di locazione da parte della Agenzia del Demanio.
Solo dopo il suo rilascio e la sottoscrizione del contratto tra la proprietà e il Ministero dell’Interno, l’Amministrazione Comunale porterà in Consiglio Comunale il permesso di deroga per i lavori di adeguamento del Palazzo di Piazzale Bornaccini.
Riguardo all’immobile di Via Ugo Bassi, ( sede della Nuova Questura) l’Ass. ha risposto che l’INAIL ha presentato la proposta di acquisto al Curatore fallimentare, per ristrutturarlo ed affittarlo alla Polizia di Stato e Guardia di Finanza.
Chiediamo al Sindaco, in sinergia con il Prefetto e il Questore, di fare rispettare i tempi previsti dal Patto della Sicurezza e realizzare finalmente la Cittadella della Sicurezza entro il 2020, nell’immobile ultimato 15 anni orsono (2003) per porre fine ai disagi sopportati dagli uomini in divisa e dai cittadini.
Case Popolari: prima i Riminesi con l’anzianità di residenza !
9.11.2018
La modifica del Regolamento per l’assegnazione degli alloggi di proprietà comunale in locazione a “canone calmierato” ha rimesso al centro del dibattito il riconoscimento dell’anzianità di residenza per il quale mi batto da 10 anni.
Mi fa piacere che sia stato recepito il criterio dell’anzianità di residenza, come già avvenuto nel Regolamento ERP, anche se in modo non del tutto soddisfacente,per tutelare i cittadini residenti da lungo periodo nel nostro Comune rispetto coloro appena arrivati.
E’ un minimo di riconoscenza a coloro che sono nati, hanno vissuto e lavorato in questa città, pagato le tasse, contribuito al suo sviluppo e a costituire proprio il patrimonio pubblico delle case popolari.
E non è giusto che vengano scavalcati nelle graduatorie ERP o in quella degli alloggi a Canone Calmierato che parlano da sole.
Graduatorie ERP (edilizia Residenziale Pubblica)
1.315 domande nel 2008 composte da 1.136 italiani (86%) e 179 stranieri (14%);
1.553 domande nel 2018 composte da 971 italiani (63%) e 562 stranieri (37%)
Alloggi a canone calmierato :
145 domande nel 2015 composte da 107 italiani (76%) e 33 stranieri (24%).
414 domande nel 2018 composte da 269 italiani (65%) e 145 stranieri (35%)
Gli alloggi a Canone Calmierato assegnati a tutt’oggi vedono questa composizione :
216 a italiani (65%) 115 a stranieri (35%)
L’ultima assegnazione dei 27 nuovi alloggi a “canone calmierato” di Via Toni (ex Macello) ha visto come beneficiari 19 richiedenti stranieri (70%) e solo 8 italiani.
Sottolineo che i richiedenti stranieri rappresentano il 12% della popolazione residente ma attualmente dispongono delle case dell’edilizia popolare pubblica nella misura del 35% con tendenza in forte aumento.
Per questo era necessario recepire il criterio dell’anzianità di residenza, approvato dalla Regione nel 2015 e già nel Regolamento ERP.
Anche se ho sostenuto l’attribuzione di un punteggio maggiore a quello stabilito di 7.300 punti, corrispondenti a 2 punti per ogni giorno di anzianità di residenza a partire dal 5° anno di iscrizione anagrafica nel Comune, per non limitare il riconoscimento della residenza al massimo di 10 anni.
Certo dinnanzi al problema dell’emergenza abitativa non bastano le modifiche di buon senso al Regolamento per la gestione del patrimonio residenziale pubblico che va ampliato e potenziato rispetto ai 1.195 alloggi ERP con un turnover annuo di circa 50/60 alloggi e ai 318 alloggi a Canone Calmierato con un turnover annuo di circa 10 alloggi.
L’Amministrazione Gnassi, dal suo insediamento nel 2011 ad oggi, si è limitata a “tagliare i nastri” per la consegna degli alloggi di Via Toni e Tomba Nuova, gli ultimi del programma edilizia residenziale “ 20.000 abitazioni in affitto” deliberato dalla Regione nel lontano 2003.
E nei Bilanci del Comune non si è visto un soldo né un progetto di alloggi pubblici per il presente ed il futuro.
La condotta fognaria con il “microtunnelling”,invece dello “scavo a cielo aperto”, per salvare gli alberi dei Parchi Cervi, Bondi, Fabbri.
6.11.2018
Ho sottolineato nella Commissione Consigliare di lunedi scorso il comportamento sbrigativo della Amministrazione Comunale che mentre si discuteva la mia Mozione per realizzare la condotta fognaria con il “microtunnelling” all’interno dei Parchi Cervi, Bondi, Fabbri, per salvare 100 alberi dall’abbattimento, aveva già consegnato il cantiere per l’inizio lavori il 15 Ottobre scorso alla Cooperativa Braccianti Riminese.
L’Assessore ha risposto che Il “procedimento va avanti”, senza neanche un minimo rispetto per il Consiglio Comunale.
Del resto, il Comune di Rimini nella Conferenza dei Servizi del 11.4.2017 aveva approvato il progetto definitivo di Hera, respingendo le proposte della Provincia di modifica del tracciato, giustificandosi con le ripercussioni sul traffico delle strade adiacenti, sulla fruibilità del percorso ciclo pedonale, sui significativi aumenti di costo per la presenza dei sottoservizi.
Sempre il Comune, tramite l’Ufficio Verde, il 26.3.2018, aveva approvato il progetto dell’abbattimento sicuro di 74 alberi, le verifiche di stabilità per altri 57 alberi, e 90 ripiantumazioni.
Dopo la presentazione da luglio ad oggi di due interrogazioni consigliari e di una mozione consigliare da parte del sottoscritto, le petizioni con migliaia di firme delle Associazioni ambientaliste nelle ultime settimane, l’Assessore, adesso, annuncia lo “spostamento marginale di pochi metri della condotta” e dichiara, alla nostra domanda che non è necessario approvare ufficialmente la “ variante “ del nuovo tracciato sulle planimetrie .
Basta la Variante Orale “per bocca” dell’Assessore del tracciato della condotta per limitare l’abbattimento sicuro di 74 alberi, lasciando al tecnico Agronomo di valutare caso per caso la sopravvivenza degli altri 57 alberi a rischio durante i lavori di scavo vicino alle radici.
Il “microtunnelling” è “ bocciato” anche se fino a ieri è stato propagandato per due anni dalla Amministrazione Comunale con grandi striscioni appesi sul cantiere della Via Roma, con il “pozzo di spinta “ profondo 20 m., il diametro del “tubone” di 180 cm., la lunghezza di 1.300 m.
Ora non è possibile utilizzare il “ Microtunnelling” per 400 m. sotto i parchi Cervi, Bondi, Fabbri con un pozzo di spinta di 10 m. scavato nell’attuale parcheggio, sottostante il ponte pedonale e spingere la condotta ad una quota di 6 metri di profondità..
L’Assessore cerca di mascherare la contraddizione, dopo i “microtunnelling” sotto il Deviatore del Marecchia, la Via Roma, prossimamente sotto l’Ausa e la Statale 16, con gli “incerti” o minimi rischi “ dei “fanghi bentonitici”, a suo dire, sugli apparati radicali.
E’ stato pure riferito ai giornali anonimamente e senza fondamento che “ci sarebbero costi più alti di due milioni di euro optando per la tecnica del “microtunnelling” invece dello scavo a cielo aperto”.
Una cosa è certa: lo scavo a cielo aperto, largo m.2,50, ad opera di un escavatore con un fronte di 4 m., comporterà sicuramente gli abbattimenti di molti alberi sovrastanti e nelle zone adiacenti, snaturando la fisionomia dei Parchi.
Mentre la soluzione proposta con ragione del “microtunneling” consentiva la realizzazione della condotta, compatibile con la salvaguardia di tutte le alberature esistenti e rispettava l’integrità dei Parchi.
Procedere con l’eliminazione dell’ex kebab dei Giardini della Stazione
31.10.2018
La Polizia di Stato ha effettuato, la scorsa settimana, un “ blitz” nell’ex kebab dei Giardini della Stazione in Viale Cesare Battisti, diventato la centrale dello spaccio di cocaina ed eroina da parte di immigrati irregolari nordafricani e un locale degradato in condizioni igienico sanitarie preoccupanti, cosparso da rifiuti di ogni genere.
Il suddetto Kebab, base logistica degli spacciatori di droga, di malavitosi, rappresenta un problema di ordine pubblico, di sicurezza, di igiene pubblica a 50 metri dall’ingresso della Stazione e all’ingresso della città, pericoloso, non solo nelle ore notturne, per il passaggio antistante dei cittadini e turisti e con una brutta immagine per la città.
Ricordo che il suddetto locale è stato costruito abusivamente negli anni ‘60 su un’area di proprietà delle Ferrovie dello Stato e in minima parte del Comune, in quanto l’unica concessione edilizia era stata rilasciata nel 1948 per l’installazione di un chiosco ”frutta” in posizione totalmente diversa antistante l’entrata della Stazione Ferroviaria.
Le Ferrovie dello Stato hanno revocato il 13.2.2017 la concessione al gestore con scadenza al 30.6.2018 per inadempienze contrattuali e il Comune di Rimini ha revocato il 17.7.2017 l’autorizzazione comunale alla somministrazione di alimenti e bevande per abusi edilizi.
Il ricorso della proprietaria del locale per l’annullamento dei provvedimenti emessi dal Comune di Rimini è stato respinto dal TAR dell’Emilia Romagna il 31.5.2018.
Alla luce di queste irregolarità edilizie ma soprattutto per eliminare questa preoccupante situazione di illegalità, ho sollecitato, ieri sera, con una interrogazione consigliare l’intervento del Sindaco.
Il Sindaco deve chiedere al Prefetto la convocazione del Comitato per l’Ordine Pubblico e la Sicurezza per attivare urgentemente la demolizione dell’ex Kebab sulla base delle ragioni di ordine pubblico, sicurezza, igiene pubblica, evidenziate dalla Questura di Rimini.
La suddetta demolizione è fondamentale per liberare i Giardini della Stazione dallo stato di illegalità, insicurezza, degrado, che si estende nelle vicine aree urbane. Per le stesse ragioni è da rimuovere anche la vasca d’acqua rettangolare punto di incontro degli “irregolari” e utilizzata per i loro servizi igienici (lavandino, pediluvio, bidè, lavapanni);
Contestualmente deve essere potenziata la video sorveglianza sull’intera area dei Giardini della Stazione per consentire un controllo continuo e più ampio.
Alla porta di ingresso di Rimini non è più tollerabile il kebab con lo spaccio della droga, l’insicurezza e il degrado.
Il Triangolone SI …Ma ai soldi delle Concessioni, Non al Parco del Mare !
28.10.2018
Il Comune di Rimini in data 18.5.2017 è entrato pienamente nel possesso giuridico dell’area “ Marina Centro”, il cosiddetto “Triangolone”, compresa tra Il Viale Cristoforo Colombo, Lungomare Tintori, Largo Boscovich, Piazzale Fellini.
Dopo un anno e mezzo dal trasferimento della proprietà dallo Stato al Comune, tanto sollecitata dal Sindaco Gnassi, però, l ’Amministrazione Comunale si è limitata alla determinazione dei canoni per 395.568 euro annui e al rinnovo delle Concessioni demaniali per tre anni sino al 31.12.2020.
La tanta propagandata riqualificazione è stata completamente dimenticata anche se riguarda lo storico e principale tratto del Lungomare dalla rotonda del Grand Hote al Piazzale Boscovich.
Non è stata indetto neanche il Bando per la presentazione delle “manifestazioni di Interesse” da parte degli operatori assecondando il cosiddetto Progetto Parco del Mare.
La riqualificazione dell’area è rinviata, dopo la scadenza delle Concessioni, al 2021.
Con questi ritardi, come ho fatto presente con l’interrogazione consigliare di ieri sera, dopo tre anni dal trasferimento dell’area dallo Stato, senza utilizzo del Comune, vi è il rischio che la stessa area rientri nella proprietà dello Stato.
Non si può perdere più altro tempo e visto il paralizzante progetto del Parco del Mare, è meglio indire subito un Concorso internazionale di idee per un progetto di riqualificazione urbana e architettonica dell’area di Marina Centro” che valorizzi la vista del mare e della spiaggia.
Il Nuovo Parco del Mare: una “sardina” da 193.000 euro !
18.10.2018
Visto che l’inizio lavori è stato rinviato alla primavera 2019, con l’interrogazione consigliare di ieri sera ho chiesto notizie sullo stato di attuazione del Parco del Mare.
Sono trascorsi un anno dall’assegnazione dell’incarico e 10 mesi dai tempi di consegna ma non è stato ancora reso pubblico il progetto Parco del Mare dello Studio Miralles Tagliabue.
Ho chiesto, l’altro ieri, al Dirigente Responsabile dell’Ufficio di Pianificazione Urbanistica del Comune di Rimini di conoscere il progetto consegnato ma non mi è stato consentito la visione e l’Accesso agli Atti nonostante la spesa pubblica di 193.000 euro dalla Amministrazione Comunale per la sua redazione.
Nessuna risposta sul perché il progetto viene tenuto nascosto e alla domanda di renderlo pubblico con un nuovo “ rendering” in Piazza Cavour come avvenuto per due anni nel 2016-2017 con il precedente progetto del Sindaco Gnassi.
Riguardo i lavori dei tre lotti da avviare con la prossima primavera “ Parco Fellini”, “Lungomare Fellini-Kennedy”,”Lungomare Spadazzi”, considerate le tempistiche tecniche “ per la redazione del progetto esecutivo 6 mesi, per la gara d’appalto e contratto 6-8 mesi, per l’esecuzione dei lavori 10-12 mesi, non saranno realisticamente ultimati entro il 31.12.2019 con il pericolo di perdere il finanziamento regionale di 2.850.000 euro. ”
Sono ancora da ultimare le ”negoziazioni” per la vendita del suolo pubblico del lungomare ai privati e manca la trasparenza sui progetti che verranno da loro realizzati ( negozi, bar, ristoranti, appartamenti, ecc.).
Non valeva la pena spendere 193.000 per il progetto Miralles Tagliabue che riproporrebbe quasi totalmente l’iniziale progetto del Parco del Mare con le solite dune artificiali di cemento armato, caratterizzate ora dalla forma a “ sardina “ che continuano ad impedire la vista del mare.
Le modalità di realizzazione, porteranno ad un “mezzo lungomare”, spettando al Comune l’opera pubblica con il verde e lasciando ai privati i campi di intervento per i loro progetti e opere.
La riqualifichiamo del Lungomare di Rimini Sud ( i 9 tratti) non la vedremo neanche in questo mandato del Sindaco.
La Soprintendenza revochi l’autorizzazione all’obelisco sull’Arco di Augusto!
12.10.2018
Sono ritornato con l’interrogazione al Sindaco nel Consiglio Comunale di ieri sera sullo spostamento dell’obelisco sovrastante l’Arco di Augusto.
L’A.C. chieda alla Soprintendenza ai Beni Culturali e Paesaggistici la revoca dell’autorizzazione provvisoria di 1 anno rilasciata a Wind il 21 Marzo 2018, concessa in via sperimentale, per valutare gli effetti visivi dell’enorme “cilindro” che ha mascherato il preesistente antennone e peggiorato l’impatto sull’Arco di Augusto, sostenendo lo spostamento dell’antenna come unica soluzione.
Viste le risposte alle mie interrogazioni del 2001 e 2004, l’Amministrazione Comunale solleciti il gestore a dare seguito alla lettera nel Febbraio 2001 dell’allora Assessore all’Ambiente Ing. Ariano Mantuano di “spostare l’antenna entro tre anni dal sito Arco d’Augusto per opportunità paesaggistiche”.
Ricordi a Wind la disponibilità espressa all’Ass. Mantuano nell’Aprile 2004 di “essere alla ricerca di nuovi siti per eliminare l’antenna sopra le Poste e in vicinanza dell’Arco”.
Ribadisca la richiesta dello spostamento dell’antenna nel contesto delle autorizzazioni richieste da Wind per nuove installazioni.
Infine, il Regolamento Comunale per il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti per la telefonia mobile” approvato dal Consiglio Comunale il 18.3.2010 sia adeguato e aggiornato con la sopravvenuta legislazione nazionale e regionale per salvaguardare i siti della città di interesse storico, ambientale, paesaggistico.
E’ stato installato sul tetto dell’edificio delle Poste Centrali di Rimini un vistoso “obelisco” per la telefonia cellulare, che ha “mascherato” il precedente “antennone”, peggiorando ancora di più l’impatto visivo sull’Arco d’Augusto.
L’immagine dell’Arco d’Augusto, simbolo monumentale di Rimini, è condizionata dalla presenza di questa invadente mega antenna.
Avevo già sollevato con una interrogazione consigliare il 25 Gennaio 2001, poi ripresa nel 2004, il problema di questo ripetitore, senza rispetto per uno dei principali Beni Culturali che caratterizza la Storia della nostra Città.
Non essendoci la “minimizzazione dell’impatto visivo”, è incomprensibile come la Soprintendenza ai Beni Culturali e Paesaggistici abbia potuto dare il parere favorevole a questa forma e dimensione dell’impianto in questo contesto monumentale.
Il “Regolamento Comunale per il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti per la telefonia Mobile” approvato nel 2010, sarebbe superato da una Legge successiva e permissiva.
Per lo spostamento opportuno della antenna da sopra l’edificio delle Poste, purtroppo, non bastano le ragioni di interesse storico, ambientale, paesaggistico.
Comunque, il Comune deve sollecitare al Gestore questa soluzione nel contesto delle autorizzazioni richieste per nuove installazioni.
Condotta fognaria con il “Microtunneling” per salvare 100 alberi e l’identità dei Parchi Cervi, Bondi, Fabbri.
27.09.2018
Il sottoscritto Consigliere Comunale Gioenzo Renzi,
preso atto
che la realizzazione del collettore fognario PSBO Dorsale Sud 3°Stralcio prevede la posa di una condotta di 80 cm. con lo “scavo a cielo aperto” all’interno e lungo i parchi Cervi, Bondi e Fabbri;
che la Relazione Agronomica evidenzia il pesante impatto di questo intervento, secondo il tracciato approvato, sulle essenze arboree dei tre Parchi con l’abbattimento sicuro di 74 piante e il rischio per altre 57 piante che dovrà essere valutato, caso per caso, con il metodo VTA da un tecnico agronomo, durante l’esecuzione dei lavori in prossimità degli apparati radicali. Rilevato
che la Conferenza dei Servizi a cui hanno partecipato i soggetti pubblici interessati ( Atersir, Provincia, Comune di Rimini ecc.) ha approvato l’11.4.2017 il suddetto progetto definitivo elaborato da Hera;
che la Provincia nel parere scritto emesso il 7.4.2017 su questo progetto aveva espresso “ la necessità di modificare il tracciato, utilizzando il sedime delle strade adiacenti ai Parchi o del percorso ciclo pedonale del loro attraversamento per eliminare o ridurre gli abbattimenti degli alberi esistenti, molti dei quali di diametro superiore ai 40 cm. anche di pregio e meritevoli di salvaguardia “
che la Conferenza dei Servizi non ha accolto le suddette proposte della Provincia per le ripercussioni sul traffico, sulla fruibilità del percorso ciclo-pedonale, la presenza dei sottoservizi con significativi aumenti di costo;
che l’Ufficio Verde del Comune ha rilasciato il 26.3.2018 l’autorizzazione ad Hera di abbattere 74 alberature, mentre altre 57 alberature saranno soggette a verifiche di stabilità, con la previsione di 90 ripiantumazioni;
ricordato
che le opere sono previste nel Piano degli Investimenti di Atersir e sono finanziate sulla Tariffa del Servizio Idrico Integrato pagata dai cittadini utenti; ribadita
la contrarietà del sottoscritto con l’interrogazione consigliare del 19 Luglio scorso alle suddette modalità di realizzazione della condotta che comporta l’abbattimento di un centinaio di alberi, da un minimo di 74 ad un massimo di 131 e visto anche l’appello di questi giorni al Sindaco dalle Associazioni Ambientaliste contro la “strage di alberi” ;
chiede
se la condotta fognaria lungo i Parchi Cervi, Bondi, Fabbri, invece del devastante scavo a cielo aperto, non debba essere realizzata con la tecnica specialistica di perforazione del “ microtunnelling” ad una profondità di sicurezza per non interferire minimamente con l’apparato radicale delle alberature esistenti;
per le seguenti ragioni:
1. la soluzione del “microtunnelling” salvaguarda le alberature sovrastanti e nelle aree adiacenti e rispetta l’integrità dei Parchi;
2. la modalità tecnica del “microtunneling” evita di snaturare l’immagine esistente dei Parchi con gli abbattimenti e le ripiantumazioni delle nuove alberature peraltro “condizionate” nelle ridotte aree di pertinenza;
3. la tecnica del “microtunnelling”, fra l’altro, è stata approvata per consentire alla condotta di superare il Deviatore Ausa e la Strada Statale 16 ed è già stata utilizzata per collocare “ il tubone” per un tratto di circa 1.200 metri sotto la Via Roma, dall’Ospedale al nuovo Sovrapasso pedonale del Parco Cervi( mentre la lunghezza di attraversamento dei tre Parchi è di 1/3, circa 400 metri).