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Salvaguardare il Presepe natalizio in tutte le scuole elementari comunali di Rimini.
   

16/12/2016

Abbiamo appreso che per la Festa di Natale in qualche Scuola Elementare del Comune di Rimini vi sarebbero state alcune insegnanti che ritenevano  inopportuno allestire il Presepe natalizio per non urtare la sensibilità degli immigrati che professano altre religioni.

Poichè riteniamo che il Presepe faccia parte della nostra tradizione storica e culturale e della identità del popolo italiano che va salvaguardata, abbiamo chiesto  ieri sera con una interrogazione consigliare al Sindaco:

1) Se vi siano state Scuole Elementari del Comune di Rimini dove il Presepe non sia stato allestito o vi siano stati “problemi”  a realizzarlo da parte degli insegnanti per la presenza di immigrati con altre fedi religiose;

2) Se l’Amministrazione Comunale condivida che il Presepe faccia parte della tradizione storica e culturale del nostro popolo e che vada salvaguardata.

3) Se in tutte le strutture del Comune, Asili Nido, Scuole dell’Infanzia, Scuole Elementari, non sia educativa e da sostenere la presenza del Presepe.

Ha risposto l’Ass. Morolli sottolineando l’autonomia didattica delle Scuole Elementari, ma che si informerà in merito, con rassicurazioni per gli Asili Nido e per le Scuole d’Infanzia del Comune.    


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Piano degli investimenti del Comune di Rimini: si continuano ad approvare progetti costosi e sbagliati.
   

13/12/2016

Durante l’esame del Piano Triennale 2017-2019 degli Investimenti nella Commissione Consigliare di questa mattina abbiamo sottolineato la scarsa concretezza e la problematicità del Parco del Mare anche sotto l’aspetto economico finanziario.

Dinnanzi alla spesa complessiva a carico del Comune di 40 milioni di euro, che rappresenta la minima parte del costo dell’intero Parco del Mare ( la restante parte, più dei 2/3, rimane a carico dei soggetti privati interessati) l’Amministrazione Comunale prevede di reperire 17.743.000 euro sia nel 2018 che nel 2019, per un totale di 35 milioni di euro, confidando per almeno il 50% sui Fondi Europei che non sono assolutamente certi e senza neppure avere ancora presentato alla Regione, la formale richiesta con il relativo progetto.

Oltre alle criticità già denunciate ( mancanza della vista della spiaggia e del mare, insufficienza dei parcheggi, nessuna difesa dalle mareggiate ) non vi sono quindi neppure le disponibilità di risorse finanziarie certe sia  pubbliche che dei soggetti privati, di cui non si conoscono le proposte.

Un altro intervento previsto nel 2018 del Piano degli Investimenti al quale siamo nettamente contrari è il progetto “ Un mare lungo un miglio”  opera di un Dottore in Scienze Ambientali e Artista che comporta una spesa di 800.000  euro.  

Consiste nella realizzazione di un canale sinuoso dal Ponte di Tiberio al Deviatore Marecchia con l’acqua proveniente dal mare che non consentirà una adeguata movimentazione delle acque ma piuttosto peggiorerà l’attuale situazione di acque melmose e maleodoranti nel bacino del Ponte e del Porto Canale.

Un progetto totalmente opposto a quello approvato dal Consiglio Comunale il 13.9.2012 con la Mozione del Sottoscritto che prevedeva il ripristino di un afflusso d’acqua dal Deviatore del Marecchia fino al Ponte di Tiberio che avrebbe garantito un effettivo ricambio idrico delle acque nell’invaso del Ponte di Tiberio e del Porto Canale.

Non è bastato lo smantellamento della “diga mobile” nel 2009, per quale ci siamo battuti per 10 anni, un fallimento progettuale costato circa 10 miliardi di lire, eppure si continuano ad approvare e a spendere i soldi pubblici in progetti insostenibili.

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Con le tre costose (17 milioni di euro) condotte sottomarine di Piazzale Kennedy continuano gli scarichi fognari in mare!
   

07/12/2016

In Piazzale Kenndy sono in corso i lavori del progetto “Vasche di laminazione” nell’ambito del Piano di salvaguardia della Balneazione che comporta una spesa di 30 milioni di euro, finanziata dallo Stato per 8.800.000 euro e dal Comune per 18.200.000 euro, riguardanti la realizzazione di una vasca di prima pioggia di 13.000 mc per inviare al depuratore le acque di prima pioggia e di una vasca di laminazione di 22.000 mc. alimentata dalla vasca di prima pioggia per portare le acque meteoriche al depuratore e/o allo scarico in mare.

E’ prevista, inoltre, la realizzazione di un “torrino di carico” alto 8,30 m. alimentato dalla vasca di laminazione che scarica in mare le acque tramite tre condotte sottomarine della lunghezza di 1 km. che comportano una spesa di 17 milioni di euro, senza vericare se le acque reflue e meteoriche scaricate in mare,  sono   trasportate dalle correnti verso la spiaggia con pericolo per la  balneazione.

Per porre fine a questa reticenza, con una mozione presentata ieri sera in Consiglio Comunale, ho chiesto che  l’Amministrazione Comunale fornisca i necessari chiarimenti e le dovute  giustificazioni tecniche sulla realizzazione del “ torrino di carico” e delle “ tre condotte sottomarine” che oltre alla spesa ingente non risolvono il problema degli scarichi a mare.

Sostengo che è doverosa e necessaria la valutazione di impatto ambientale per gli scarichi delle tre condotte sottomarine ad 1 km dalla costa sulla balneazione.

La stessa spesa di 17 milioni di euro
per la realizzazione delle tre condotte sottomarine risulterebbe ancora senza copertura finanziaria.

Aggiungo, se non era opportuno posticipare il “tombinamento” dell’Ausa tratto spiaggia, visto che le attività di scavo e la demolizione del Ponte Ausa sul lungomare hanno distrutto anche parte della passeggiata pedonale realizzata appena sei mesi orsono, in occasione delle elezioni comunali, con la spesa di 1.720.000 euro, al fine di evitare lo spreco di denaro pubblico.  

Infine, considerato che con l’insediamento del cantiere di Piazzale Kennedy è stata modificata la viabilità veicolare da Piazza Tripoli verso Marina Centro , con difficoltà per i pedoni sul lungomare, se non sia opportuno predisporre subito un camminamento pedonale agevole  e sicuro a mare del cantiere, rimuovendo gli ostacoli della attuale baraccopoli, per consentire ai riminesi e ai turisti, di camminare senza problemi sul lungomare.   


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Proposto il Regolamento per la Tutela e la Promozione dell'Identità di Rimini contro l'apertura dei negozi etnici. Recuperiamo l'identità riminese del Borgo Marina.
   

30/11/2016

La continua chiusura dei negozi e botteghe storiche ( 199 dal 1 Gennaio al 30.11.2016 e un migliaio negli ultimi tre anni )  sotto il peso delle numerose e pesanti tasse (Irpef, Imu, Tari ) e degli alti costi di gestione ( affitti, personale) è seguita frequentemente dall’apertura di negozi etnici di basso livello che squalificano l’offerta commerciale e spesso non rispettano le regole.

A Rimini, il “subentro” e la “concentrazione” di queste attività ha causato lo snaturamento del Borgo Marina e sta degradando sempre più Marina Centro,  il centro di Viserba e di Miramare.

Non si può continuare a concepire la regolamentazione del commercio solo in base alla libertà della concorrenza e del mercato in base alla Legge Bersani ma è necessario considerare oltre al degrado,  la perdita della identità culturale delle vie e quartieri della nostra città.

Dinnanzi alla deregulation di Bersani che ha spalancato le porte ad un commercio dozzinale e squalificato, alcuni Comuni italiani come Firenze, Verona, Pistoia hanno reagito con l’approvazione di Regolamenti e Ordinanze per impedire l’apertura di Kerbab, mini market, bazar, phoner center, money transfer, per tutelare le attività tradizionali e l’identità delle città italiane.

Ora c’è anche il “Decreto Madia”  che concede ai Comuni maggiori poteri per tutelare e valorizzare le aree urbane aventi valore storico, archeologico, artistico, paesaggistico.

Per questo, con una interrogazione trasformata in mozione presentata ieri sera in Consiglio Comunale, ho proposto  che il Comune di Rimini approvi urgentemente il Regolamento per la Tutela e Promozione della Identità di Rimini vietando l’apertura di negozi etnici, quali Kebab, mini market, bazar, money transfer, phone center, nel Centro Storico, nei quattro Borghi storici di Rimini, Borgo Marina, Borgo San Giuliano, Borgo San Giovanni, Borgo Sant’Andrea, a Marina Centro, nel centro di Viserba e di Miramare.

Bisogna, inoltre, recuperare l’identità riminese del Borgo Marina, il più antico Borgo di Rimini, distribuendo la concentrazione delle attività economiche degli extra comunitari  (attualmente  54 su un totale di 61!) sul territorio cittadino con agevolazioni mirate per ridurre l’effetto “ ghetto afro asiatico”.

Naturalmente, devono  essere intensificati i controlli e le sanzioni a quelle numerose attività gestite soprattutto da extra comunitari molte delle quali non rispettano le regole come ad esempio il pagamento della Tari, la Cosap, la Addizionale Irpef.


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Il Sindaco Gnassi avalla il declassamento della Chirurgia Senologica di Santarcangelo, eccellenza del territorio riminese.
   

25/11/2016

La riorganizzazione ospedaliera della Ausl Romagna indebolirà l’attuale Chirurgia Senologica dell’Ospedale Franchini di Santarcangelo di Romagna.

Infatti prevede, come scritto testualmente, al di là delle chiacchiere, l’esistenza di una unica Unità operativa ed unica equipe, trasversale, concentrata a Forli, dotata di tre articolazioni  presso gli Ospedali di Santarcangelo di Romagna, Forli, Ravenna.

Nessuna salvaguardia della vocazione del territorio e della Chirurgia Senologica dell’Ospedale di Santarcangelo che risale al 1994 quando a
Forli non esisteva nulla e molte pazienti della Romagna venivano ad operarsi nel reparto diretto dal Dott. Barbanti.

Nessuna considerazione dei risultati raggiunti in questi 22 anni di attività del Franchini nella cura del tumore al seno : il maggior numero di pazienti operate, la minore lista di attesa, la qualità della chirurgia plastica (lipostruttura), la  radioterapia intraoperatoria (unica in Romagna), la   
metodica di localizzare il linfonodo sentinella nei tumori alla mammella mediante  il verde indocianina, che ha fatto della senologia di Santarcangelo, un Teaching Centre per chirurghi di altre parti di Italia, la qualità della Breast Unit (l’attività multidisciplinare pre e post operatoria)  certificata  da Eusoma della Comunità Europea.

Il nuovo piano di riorganizzazione dell’attività chirurgica senologica in Romagna  con la concentrazione dello staff e  dell’attività chirurgica a Forli , declassa  formalmente e depotenzia di fatto, non solo per la riduzione dei posti letto,  l’eccellenza dell’Ospedale di Santarcangelo.

E’ una operazione avallata dal Sindaco Gnassi e dalla sua maggioranza
che ieri sera in Consiglio Comunale si sono allineati nella gestione politica della sanità, invece di ascoltare e rappresentare con un  ODG unitario, da noi auspicato,   le ragioni di migliaia di donne  e di pazienti a difesa di una eccellenza della sanità sul territorio riminese.   


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Il Progetto "Parco del Mare" compromette la realizzazione e riqualificazione necessaria del nostro Lungomare.
   

17/11/2016

Ritorniamo sul progetto del Parco del Mare dopo le dichiarazioni devianti e contraddittorie dell’Ass. Frisoni e le reticenze del Sindaco Gnassi che continuano a sfuggire alle nostre osservazioni.

Dinnanzi alla richiesta di trasparenza sui progetti presentati dai privati è preoccupante che l’Assessore, prima ci inviti pubblicamente a chiedere “l’Accesso agli Atti ” salvo  poi sottolineare  che l’Amministrazione Comunale è obbligata alla riservatezza dell’istruttoria non ancora conclusa, nonostante sia trascorso un anno dalla presentazione delle “manifestazioni di interesse”  nel Dicembre 2015.

E’ paradossale come l’Assessore possa accusare il sottoscritto di essere andato “fuori bersaglio”, mettendo  incredibilmente sullo stesso piano la vendita ai privati di migliaia di mq. di superficie di suolo pubblico del Lungomare  con la semplice occupazione di  pochi mq. di piazza Cavour  da due edicole in cambio di un canone annuo di concessione.

Teniamo presente che da un lato si modifica permanentemente con edificazioni e volumi il Lungomare della città mentre dall’altro le due edicole di Piazza Cavour sono installazioni facilmente amovibili.  

Resta il problema vero che l’Amministrazione Gnassi, al di là delle dichiarazioni propagandistiche, dopo un anno,  non è ancora in grado di valutare, approvare, rendere note, neanche le 25 proposte progettuali dei privati  sul tratto di lungomare dalla rotonda del Grand Hotel a Piazzale Kennedy e dei 13 progetti sul lungomare Spadazzi di Miramare, gli unici due tratti di lungomare previsti da realizzare nei prossimi 5 anni, senza sapere se e quando vedranno la luce i restanti 117 progetti presentati dagli investitori privati sul restante Lungomare dal Porto a Miramare.   

A sostegno di quanto affermiamo è arrivato proprio in questi giorni l’Appello interno del Direttore del Personale
a tutti i dipendenti comunali alla ricerca di personale qualificato per incarichi di supporto al gruppo di lavoro relativo alla realizzazione del Parco del mare.      

Anche nella  presentazione e discussione  della Delibera sul “ Pacchetto Impresa”
, nella Commissione di Martedi scorso, che mette al primo punto tra gli obiettivi, la realizzazione del  Progetto Parco del Mare, l’Ass . Frisoni non ha dato risposte alle criticità da noi avanzate riguardanti il complesso processo di selezione e approvazione  delle proposte progettuali dei privati, la loro incompatibilità e l’improbabilità di realizzazione, con ricadute conseguenti sulle lunghe tempistiche e difficoltà di attuazione del lungomare.

In conclusione, gli errori concettuali (mancanza della vista del mare)  e procedurali   (la complicazione dei progetti privati) del Progetto Parco del Mare compromettono la riqualificazione necessaria ed urgente del nostro Lungomare e della immagine della città : “Rimini è il Lungomare , il Lungomare è Rimini”.


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Parco del Mare e Manifestazioni di interesse: un lungomare per la città o per i privati? Gnassi non risponde!
   

11/11/2016

Dopo aver aspettato l’arrivo del Sindaco per presentare alla sua presenza l’interrogazione consigliare di ieri sera sul “Parco del Mare e le 155 manifestazioni di interesse”, il Sindaco Gnassi non ha risposto!

Ha delegato l’Ass. Roberta Frisoni che, però, non ha assolutamente risposto a nessuno dei quesiti sottoposti, che per trasparenza verso i cittadini riporto, con cui chiedevo:

1) Di conoscere le 155 manifestazioni di interesse o proposte progettuali presentate dagli investitori privati per la riqualificazione del Lungomare, fondate esclusivamente su interessi privati, per consentire la valutazione a tutta la città, preoccupata per la salvaguardia dell’interesse pubblico e il futuro della sua Marina: “ Rimini è il Lungomare” e il “ Lungomare è Rimini”;

2) Se fra le tante problematicità, in che modo è stata affrontata la realizzazione dei parcheggi per agevolare l’accessibilità e la viabilità;

3) Se sia fattibile ancora discutere con gli operatori se il Lungomare sarà privo di auto o no, dopo l’approvazione dei finanziamenti europei subordinati al progetto presentato di pedonalizzazione del Lungomare, come ha dichiarato l’Ass. Jamil Sadegholvaad alla stampa il 23 ottobre scorso;

4)  Se non sia limitante prevedere le funzioni del Parco del Mare legate soprattutto al sea welness
, e al commercio, alla ristorazione, senza prevedere le funzioni culturali;

5)   Se la passeggiata del Parco del Mare collocata a monte di un complesso sistema di dune artificiali non consenta la vista del mare da un lato e della spiaggia dall’altro per la presenza delle strutture balneari e degli ombrelloni;

6) Se il “nuovo” Lungomare abbassato a “ livello” del piano spiaggia non sia difendibile, come ora, dalle mareggiate;

7)  Se per non compromettere il futuro turistico della nostra città, invece di imporre soluzioni con un sistema decisionale strettamente personalistico, non sia necessario un confronto aperto con i cittadini su soluzioni progettuali alternative, come è stato attuato nel 2004 a Monaco di Baviera addirittura con un referendum cittadino sulla altezza dei grattacieli.


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Contributi economici per le calamità naturali: niente per la bomba d'acqua del 24 Giugno 2013 e per le centinaia di auto alluvionate (Borgo dei Ciliegi di Vergiano) del 6 febbraio 2015.
   

11/10/2016

La tempesta d’acqua di domenica notte e lunedi che ha causato allagamenti e danni nelle case e alberghi di Marina Centro e San Giuliano, richiama i danni ancora più estesi e gravi causati dalla bomba d’acqua del 24 giugno 2013 subiti dai privati e dalle attività economiche, rimasti senza alcun contributo economico e che sono stati costretti ad installare le paratie stagne (vedi negozi di Corso d’Augusto) non fidandosi della rete fognaria..

In questi giorni sono in corso di istruttoria dal Comune di Rimini  le domande presentate entro il 29 Settembre scorso per i contributi economici richiesti in origine da 119 soggetti privati per i danni alle abitazioni private e da 29 attività economiche produttive , limitatamente agli  eventi calamitosi del 4-7 febbraio 2015, segnalate e quantificate al Comune  entro il 6.6.2015.

Le procedure di rimborso dei danni approvate dal Governo il 28 luglio scorso  sulla base della intesa  Regione Emilia  Romagna-Protezione Civile, oltre a costringere alla riduzione delle richieste difronte ai costosi adempimenti burocratici, hanno infatti escluso tra gli eventi calamitosi la “ bomba d’acqua” che il 24 Giugno 2013 colpi il territorio riminese, in quanto “ non venne riconosciuto lo stato di emergenza  per  la limitatezza territoriale della portata dell’evento”, come testualmente ha scritto l’Ass. Montini nella risposta alla interrogazione consigliare di settembre del sottoscritto. 

Una motivazione incomprensibile per la bomba d’acqua del 24 giugno 2013 che non ha considerato  i dati del pluviometro, l’estensione territoriale colpita del Comune di Rimini e dei Comuni vicini, gli  allagamenti nel centro storico di Rimini dei negozi di Corso d’Augusto, con mezzo metro d’acqua, di Via Castelfidardo, delle case e garage di Via Santa Chiara, e nella marina degli alberghi e garage in via Fiume, nella zona di Piazzale Kennedy, l’area delle industrie Valentini alla confluenza del Mavone nell’Ausa, la fiumana di acqua e fango in Via Santa Cristina sul Colle di Covignano, davanti al carcere di Rimini che causo’ addirittura la morte di una donna anziana , le strade e infrastrutture pubbliche allagate.

Un inaccettabile mancato riconoscimento dello stato di emergenza
nell’ambito della intesa  Regione- Protezione Civile che il Comune di Rimini doveva e dovrebbe  impugnare per sostenere con prove documentali le proprie ragioni di ammissione dell’evento tra le calamità naturali che si sono verificate tra il 2013 e il 2015 sul terrritorio dell’Emilia-Romagna, per consentire l’istruttoria finalizzata alla concessione di contributi ai soggetti danneggiati.     

Per quanto riguarda gli allagamenti “riconosciuti”  del 6 Febbraio 2015 è una “beffa” parlare di rimborso dei beni mobili distrutti o danneggiati purchè ubicati nei vani alluvionati della abitazione principale, cucina, camera da letto, sala, nella misura massima di 300 euro per ciascun vano e comunque nel limite massimo di 1.500 euro, escludendo inoltre  tassativamente quei beni mobili registrati quali le centinaia di auto e moto sommerse con l’alluvione da due metri d’acqua e fango nei 150 garage della frazione di Vergiano e del Borgo dei Ciliegi che abbiamo visto con i nostri occhi.


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Dopo 20 giorni un altro scontro auto/moto sulla pericolosa rotatoria Via Roma/Via dei Mille-Corso Giovanni XXIII°.
   

04/10/2016

Dopo lo scontro violento di un’auto contro una ragazza in bicicletta all’incrocio tra Corso Giovanni XXIII° e Via dei Mille  verso la mezzanotte del 14 settembre scorso, oggi verso le ore 13 è stata la volta di un’auto contro una   ragazza in motorino.

Richiamo l’attenzione sulla pericolosità di questo incrocio aumentata con l’abolizione del semaforo e la realizzazione di una “sedicente” rotatoria che altro non è che una coppa rotatoria di appena un  metro di raggio.

La causa è la maggiore velocità rispetto a prima con cui auto e moto affrontano l’incrocio, invece di rallentare, considerata anche la limitata visuale di questo incrocio.

Gli autoveicoli all’insegna del “fila dritto” transitano velocemente sull’asse Via Roma-Via Dei Mille erroneamente convinti di avere la precedenza a dispetto di chi in bici, moto, auto, è in rotatoria proveniente da Corso Giovanni XXIII°.

Dopo l’eliminazione del semaforo, invece è necessario “andare piano “, per questo, ritengo urgente, almeno, di risistemare l’incrocio, rialzandolo con un dosso di rallentamento e realizzando i dossi anche sugli attraversamenti pedonali.

Sono, inoltre, da eliminare tutti quei cordoli di gomma assurdi che hanno ristretto ancora di più l’area dell’incrocio aumentando le difficoltà di manovra degli autoveicoli e degli autobus in particolare.

Cosi i 22 pali della segnaletica verticale sono troppi e pericolosi nell’attraversamento dell’incrocio. 

Con l’occasione bisogna rifare e allargare i marciapiedi agli angoli di Via Roma-Corso Giovanni XXIII°, sconnessi da decenni, stretti, tortuosi, per i pedoni e impraticabili per i disabili.

Soprattutto, ripeto, è urgente mettere in sicurezza l’incrocio Corso Giovanni XXIII° con  l’asse Via dei Mille/Via Roma su cui  transitano 20.000 veicoli al giorno, per evitare altri incidenti.

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Il Borgo San Giovanni reso difficilmente accessibile ai ciclisti .
   

26/08/2016

L’ isola rialzata con selci all’inizio di via XX Settembre, realizzata nelle settimane scorse, si sta dimostrando un vero e proprio impedimento ai moltissimi ciclisti  che dal Centro Storico e  dall’Arco di Augusto sono diretti al Borgo San Giovanni.

Infatti i ciclisti si trovano di fronte un ostacolo che cercano di aggirare per immettersi sulla Via XX Settembre, ridotta ad una corsia riservata al traffico veicolare proveniente in senso contrario, talmente ristretta da costituire per loro  rischio e pericolo.

Sarebbe stato meglio realizzare uno scivolo di accesso al marciapiede lato monte del Borgo San Giovanni visto che per i ciclisti  è innaturale utilizzare i due attraversamenti pedonali su Via Bastioni Meridionali e Parco Olga Bondi.

Teniamo presente che il Borgo San Giovanni, nonostante sia attraversato in continuazione dai ciclisti , ha già le piste ciclabili più “infelici” e più insicure della città.

Lungomare a Marina Centro:  attraversamenti pedonali inaccessibili alle carrozzelle dei disabili
.

Richiamo l’attenzione dell’Amministrazione Comunale anche sulla mancanza degli scivoli sui i marciapiedi dinnanzi agli attraversamenti pedonali, a cominciare da quelli lato monte e mare sui marciapiedi del lungomare nella centrale Marina Centro di fronte al Mc Donald e a ridosso della rotonda del Grand Hotel e del Parco Fellini.

Sarebbe ora di rimuovere queste situazioni che costituiscono degli ostacoli innanzitutto alle carrozzelle di disabili ma anche ai ciclisti che utilizzano la ciclabile sul lungomare

Interventi che richiedono più diligenza che costi
.


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