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La "sedicente" rotatoria all'incrocio Via Dei Mille-Corso Giovanni XXIII da sistemare.
29/02/2016
In occasione dei lavori di realizzazione della rotatoria San Nicolò penso sia ora di “sistemare” in maniera definitiva la “sedicente” rotatoria di Corso Giovanni XXIII° - Via dei Mille realizzata un anno e mezzo fa con una spesa di 21.000 euro.
Non si può chiamare “ROTATORIA” quella che è una semplice COPPA ROTATORIA con una corona centrale non transitabile di appena 1 metro di raggio.
L’area dell’incrocio è già limitata, non ha senso restringerla ancora di più con i cordoli in gomma delle corsie di ingresso e di uscita che riducono gli spazi di manovra degli autoveicoli e costringono gli autobus ad infrangere continuamente i cordoli.
La figuraccia del Sindaco Gnassi con il terzo casello autostradale.
29/02/2016
La Commissione Consigliare di questa mattina ha preso atto delle osservazioni finali della Provincia per l’approvazione del P SC .
Tra queste abbiamo preso atto ufficialmente che la Provincia ha eliminato la previsione del terzo casello autostradale sull’ A14 tra il Gros e l’aeroporto Fellini, proposto con un emendamento del Sindaco Gnassi nella seduta consigliare del 4 Novembre scorso durante l’approvazione del PSC.
Mentre quell’emendamento veniva votato col favore della maggioranza e anche con il sostegno di qualche collega della minoranza, esprimevo le ragioni del mio voto contrario facendo presente che quella previsione del terzo casello non era ammissibile dalla Provincia innanzitutto perché non conforme al PTCP e poi alla normativa specifica sulla distanza tra i caselli autostradali essendo nel nostro caso a meno di 1,5 km dal casello di Rimini Sud.
Il Sindaco Gnassi vota contro la riscoperta e la valorizzazione dell'Anfiteatro romano.
25/02/2016
E’ stata respinta nell’ultima seduta del Consiglio Comunale di Giovedi scorso la mozione del sottoscritto del 23.10.2014“ L’Anfiteatro romano : un bene culturale, mortificato, da riscoprire e valorizzare”.
Hanno votato contro il Sindaco Gnassi con 8 Consiglieri del PD e Galvani; a favore i Consiglieri Renzi, Marcello, Zerbini, Allegrini, Tamburini, Fonti; astenuta la Consigliera Franchini.
La mozione chiedeva al Sindaco e alla Giunta Comunale :
1) attuare le previsioni del PRG vigente e recepite nel PSC-RUE, completare gli scavi e valorizzare i resti archeologici di epoca romana attraverso la demolizione degli edifici soprastanti; 2) Individuare un’area adeguata per il trasferimento dell’Asilo Svizzero, a 70 anni dal suo insediamento, che doveva essere “provvisorio” sull’area archeologica dell’anfiteatro romano, programmando i tempi di attuazione e individuando il reperimento delle risorse finanziarie per tale operazione.
La risposta del Sindaco Gnassi è stata il “muro ideologico”, “l’Asilo Svizzero non si tocca”, così siamo ritornati indietro di 16 anni rispetto al 27.7.2000 quando il Consiglio Comunale, approvò all’unanimità la precedente mia Mozione di trasferire l’Asilo Svizzero in un’altra area, per consentire la ripresa degli scavi e riportare alla luce la parte interrata dell’anfiteatro.
Dopo 70 anni, non c’è ancora la volontà di riparare alla insipienza politica di quelle Amministrazioni Comunali “democratiche”, che nel 1946 destinarono l’Anfiteatro a discarica di macerie urbane, dopo che era stato riportato parzialmente alla luce con la campagna di scavi dal 1926 al 1939 e che, nonostante tante aree libere, non trovarono di meglio dell’Anfiteatro romano su cui costruire le 13 capanne “ provvisorie “ di legno dell’Asilo Svizzero .
Non solo, su questa area demaniale e di interesse archeologico, scoperta negli scavi del grande storico riminese Luigi Tonini, tutelata da vincoli fin dal 1913-14, le nostre Amministrazioni Comunali rilasciarono addirittura le licenze edilizie dal 1950 al 1959 per costruire sopra l’Anfiteatro il grande padiglione centrale dell’Asilo Svizzero, in cemento armato di tre piani con una superficie di 350 mq. e la casa della fondatrice Margherita Zoebeli, chiamata “Betulla”, opera dell’arch.Giancarlo De Carlo, sovrastante un torrione romano e le mura medievali.
Fino ai giorni nostri, quando la Giunta Gnassi, ad un anno dal suo insediamento, con la delibera del 13.11.2012 ha destinato l’area dell’Anfiteatro di mq. 6.711 a scopi sociali con affidamento al settore politiche giovanili e servizi sociali.
E’ la conferma che per l’Amministrazione Gnassi conta più la tutela politica del CEIS che il rispetto culturale dell’Anfiteatro romano con i suoi 2000 anni di storia.
Un tunnel sotto il fondale del porto canale di Rimini per collegare p.le Boscovich e il Molo alla passeggiata della Nuova Darsena e a S.Giuliano Mare.
22/02/2016
Questa mattina si è discussa in Commissione la mia mozione “realizzare un tunnel o camminamento sottomarino per collegare P.le Boscovich e il Molo alla passeggiata della Nuova Darsena e a S. Giuliano Mare”.
Sostengo da 5 anni questo progetto di realizzare un tunnel o camminamento sotto marino in cemento o acciaio, con un diametro che potrebbe essere di 3 metri e che attraversi, sotto il fondale, il nostro Porto Canale, collegando Piazzale Boscovich alla Darsena.
Dopo 15 anni dalla inaugurazione della Darsena e i 3.000.000 di euro incassati dal Comune con l’ultima variante “La Prua” che dovevano essere utilizzati per migliorare l’accessibilità a San Giuliano Mare, ritengo questa la soluzione progettuale più semplice ed economica per consentire ai riminesi e ai turisti di prolungare la passeggiata dal piazzale Boscovich alla Nuova Darsena.
E’ un progetto, come mi ha confermato un esperto in opere marittime, fattibilissimo, che consentirebbe il passaggio naturale delle barche da diporto e dei pescherecci, rispettoso del paesaggio e dell’ambiente.
Non perdiamo, perciò, più tempo con le chiacchiere o le sparate, lasciamo stare gli schizzi dei ponti alti 40 metri all’ingresso del porto dai costi di realizzazione improponibili, i ponti mobili, con manutenzioni continue (vedi Cattolica per oltre 100.000 euro l’anno), a parte i problemi di impatto ambientale e gli orari di entrata e uscita in porto.
Se 20 orsono è stato inaugurato il Tunnel sottomarino di 50Km sotto il Canale della Manica, dentro cui scorre una ferrovia, penso che con un pò di innovazione si possano attraversare i 50 m. del porto canale di Rimini , senza rimanere al piccolo traghetto che porta dal Faro al Ristorante Quattro Colonne, funzionante solo nei mesi estivi.
Per questo chiedo all’Amministrazione Comunale di verificare, almeno, l’opportunità progettuale ed economica della soluzione proposta.
Provvedimenti urgenti contro il degrado e per la riqualificazione di Viserba.
19/02/2016
Mille cittadini di Viserba hanno sottoscritto una petizione del Comitato “La Viserba che vorremmo” per chiedere la riqualificazione del lungomare e delle strade del quartiere dopo le tante promesse della Amministrazione Comunale a pochi mesi dalle elezioni.
E’ su questi problemi che, ieri sera in Consiglio Comunale, con una interrogazione ho richiamato l’attenzione del Sindaco. I marciapiedi del lungomare di via Dati, che risalgono agli anni ’60, sono da rifare e mettere a norma (senza barriere architettoniche) o da realizzare ex novo al posto di quelli “ virtuali” che riservano lo spazio ai pedoni solo con la linea bianca sull’asfalto della strada.
I vecchi pali della illuminazione pubblica, installati molti anni orsono, vanno sostituiti per migliorare l’arredo e l’immagine della località turistica. La Fontana di Piazza Pascoli deve funzionare tutto l’anno, non solo nei mesi estivi, quanto meno per la fama di Viserba “Regina delle acque”
Il Palazzo, chiamato dello IAT, sul lungomare di via Dati , di proprietà del Comune o della Provincia, occupato al piano terra dal Comitato Turistico e dal Distaccamento della P.M. non può vedere il vasto 1° piano completamente abbandonato da anni ma va utilizzato e valorizzato dall’Associazionismo viserbese.
Il Regolamento di Polizia Urbana non è rispettato e non può essere fatto rispettare con la demagogia e il permissivismo della Amministrazione Comunale.
11/02/2016
Si è discussa questa mattina per tre ore nella V Commissione Consiliare la mozione presentata dal sottoscritto 15 mesi fa “Provvedimenti per contrastare l’accattonaggio, i parcheggiatori abusivi, i lavavetri nella citta” con la presenza dell’Ass. Jamil Sadegholvaad, del Comandante e Vice della Polizia Municipale.
Tre le mie richieste al Sindaco e alla Giunta:
1)Impedire l’accattonaggio nella città e applicare le sanzioni previste dal Regolamento all’art.30 che esplicita i luoghi dove è vietato mendicare: Piazza Tre Martiri, Corso d’Augusto, Piazza Cavour, Via IV Novembre, Via Garibaldi, aree dei mercati ambulanti, intersezioni stradali, Ospedale, Case di Cura, Cimitero.
Sono almeno una decina i soliti africani con il cappello in mano che chiedono ogni giorno l’elemosina ai passanti in queste vie e piazze del Centro Storico.
Il Mercato Centrale Coperto è sempre circondato dai questuanti agli ingressi di Via IV Novembre, Via Castelfidardo, Via Michele Rosa. 2)Adottare una ordinanza urgente che vieti l’attività ai lavavetri che operano agli incroci stradali e degli impianti semaforici con intralcio del traffico e della circolazione che preveda una sanzione amministrativa, il sequestro degli attrezzi del mestiere e la denuncia penale per la inosservanza di un provvedimento dell’Autorità ai sensi dell’Art.650 del Codice Penale.
Giorno del Ricordo: una corona della Città per il Giardino Vittime delle Foibe, dimenticato dalle Amministrazioni Comunali
10/02/2016
Si è tenuta questa mattina la commemorazione del “Giorno del Ricordo“ in memoria delle Vittime delle Foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, con la deposizione di due corone di alloro al monumento “una biblioteca di pietra“ sul molo di Rimini da parte della Amministrazione Comunale e dai rappresentanti degli esuli, alla presenza di autorità civili e militari e di una rappresentanza di studenti delle scuole di Rimini.
Tutto bene, anche se c’è voluta una legge votata dal Parlamento il 30 marzo 2004 che ha istituito il 10 Febbraio Giorno del Ricordo, data del vergognoso trattato di pace (10.2.47) che impose all’Italia di cedere alla Yugoslavia le terre d’Istria, Fiume, e parte della Dalmazia, dalle quali esodarono 350.000 italiani, per chiedere alle istituzioni di ricordare dopo 60 anni di silenzio, di negazionismo, una pagina tragica della nostra storia strappata dai libri.
Una verità da riconoscere senza reticenze, quella degli eccidi di circa 12.000 italiani tra l’autunno del 1943 e la primavera del 1947 attuati dell’’esercito iugoslavo comandato dal maresciallo Tito per eliminare coloro che si potevano opporre al disegno di annessione della Venezia Giulia alla Yugoslavia.
Migliaia furono gettati nelle Foibe che da naturali inghiottitoi carsici si trasformarono in enormi e profonde fosse comuni.
Ci dispiace solo rilevare che a Rimini, ben prima della “Biblioteca di pietra”, esiste il Giardino Vittime delle Foibe, quell’area verde retrostante la stazione lato mare e il grattacielo, ex piazzale Carso, intitolato con l’ODG presentato dal sottoscritto e approvato dal Consiglio Comunale il 25.11.2004, che da 12 anni resta sempre dimenticato nelle cerimonie ufficiali dalle nostre Amministrazioni Comunali.
Sarebbe doverosa una semplice corona di alloro su quella targa a nome della Città di Rimini per rispetto verso quei Martiri a cui è dedicato il Giardino e a quella intitolazione approvata dal Consiglio Comunale che non può continuare ad essere ignorata o considerata un semplice segnale stradale nella toponomastica.
Borgo Sant'Andrea: una pista ciclabile larga a dismisura che mette in crisi le attività economiche.
22/01/2016
La realizzazione della pista ciclabile in Via Saffi, imposta dal Sindaco, ha sollevato comprensibili proteste da parte di chi lavora nel Borgo Sant’Andrea.
La larghezza di m.2,50 è a dismisura, senza peraltro che sia possibile tale continuità verso via Covignano, visto che per il tratto tra Via delle Fosse e Via dell’Usignolo si ipotizza un percorso ristretto e ciclo pedonale.
La carreggiata di via Saffi, è stata ridotta ad una unica e ristretta corsia su cui sono costretti tutti gli autoveicoli privati e pubblici, anche quelli diretti su Via Montefeltro che non possono defluire su corsia autonoma.
Gli autoveicoli provenienti da via Covignano che sostavano brevemente in Via Saffi, diretti poi nelle diverse direzioni, preferiscono anticipare la svolta su Via Titano e Melozzo da Forli per evitare l’intasamento e le difficoltà della sosta nel Borgo.
A parte le ricadute sulla mobilità, la superficie della ciclabile è stata realizzata con “pendenza verso gli ingressi dei negozi, mettendoli a rischio di allagamenti in caso di pioggia e non verso la carreggiata;
Conclusione : la ciclabile di fronte all’ingresso dei negozi, degli esercizi pubblici, degli uffici, condizionerà pesantemente l’accessibilità a queste attività, con conseguenze sul giro di affari, creando problemi di sopravvivenza o di chiusura che si stanno già manifestando.
Inoltre, nei lavori svolti di sistemazione della Piazza del Borgo Sant’Andrea, di fronte alla Chiesa, oltre alle siepi al centro, non sono stati eliminati, come avevo chiesto con una interrogazione-mozione del maggio 2012, i troppi cordoli realizzati a discapito della mobilità di pedoni e ciclisti, risultato di quell’intervento insulso nel 2003 in cui si buttarono 230.000 euro.
Così non si è fatto ancora nulla per agevolare l’attraversamento della Circonvallazione Meridionale da Via Garibaldi al Borgo Sant’Andrea e viceversa , ai pedoni e ciclisti che avviene in condizioni caotiche per la esiguità degli spazi destinati a marciapiedi e corsie per cicli, oltre ai tempi “lunghi” del semaforo.
L'amministrazione Gnassi aumenta per il 2016 le multe di 2,5milioni di euro per "fare cassa". Attenzione ai nuovi autovelox di Via Settembrini e Via Euterpe.
09/01/2016
L’avvio del 2016 è stato costoso per gli automobilisti riminesi colpiti nei 3 giorni di questa prima settimana di gennaio da 600 multe di cui 480 in Via Settembrini (Ospedale) e 120 multe in via Euterpe (Garden) per il superamento dei 50 km orari.
L’ass. Sadegholvaad ha dichiarato che “ l’intenzione del Comune non è certo di fare cassa”, senza ricordare che la Giunta Gnassi di cui fa parte e la sua maggioranza in Consiglio Comunale hanno votato a favore del Bilancio di Previsione 2016 che prevede proprio una maggiore entrata nelle casse del Comune di 2.500.000 euro da 7.000.000 a 9.500.000 euro derivante dalle multe per violazioni del Codice della Strada grazie anche ai nuovi autovelox ( costo 92.000) e alla annunciata strategia delle multe sistematiche in tutta la città.
Come ho già detto in Consiglio Comunale ritengo “immorale” che il Comune per “quadrare” il proprio bilancio debba contare sull’aumento delle “multe” invece che confidare sulla responsabilità dei cittadini per la loro diminuzione con adeguate campagne di informazione, educazione stradale e vigilanza, e con l’auspicato adeguamento dell’organico della nostra Polizia Municipale.
Per questo, a differenza del nostro Assessore, con coerenza invito gli automobilisti riminesi a rispettare i limiti di velocità nell’interesse di tutti ma anche per evitare alla Amministrazione Gnassi il “dispiacere” di fare cassa.
In quanto al traffico di 40.000 veicoli di ogni giorno sulla via Roma, destinato a crescere paurosamente, con la prospettata chiusura del Ponte di Tiberio, ma che per Gnassi deve diventare la nuova circonvallazione di attraversamento all’interno della città, con un forte carico di inquinamento ambientale a ridosso del centro storico, dell’Ospedale, della marina, sarebbe meglio installare qualche centralina per misurare le polveri sottili che hanno raggiunto i valori massimi nei giorni di Capodanno, proprio a Rimini, rispetto a tutta la regione.
Le ricche retribuzioni dei Dirigenti del Comune nonostante la spending review e la recessione economica.
18/12/2015
La Giunta Comunale ha approvato due settimane fa il Fondo di 826.258 euro per la Retribuzione di Posizione e Risultato ai 20 Dirigenti del Comune di Rimini per l’anno 2015.
La retribuzione dei Dirigenti comprende infatti una parte fissa ( tabellare ) ed una variabile (accessoria) legata al livello di responsabilità ed ai risultati conseguiti.
In base al Contratto Nazionale dei Dirigenti del 3.8.2010 la retribuzione tabellare è di 43.310 euro annui mentre la retribuzione di posizione varia da un minimo di 11.533 ad un massino di 45.102 e la retribuzione di risultato da un minimo di 3.459 euro ad un massimo di 13.530 euro.
L’ indennità di posizione e risultato ai 20 Dirigenti comunali, approvata dal Sindaco e dalla Giunta per l’anno 2015, è mediamente di circa 40.000 euro, che va ad aggiungersi alla paga base di 43.310 euro.
Vediamo che grazie alla corresponsione del trattamento accessorio gli stipendi dei nostri Dirigenti comunali vanno dagli 80.000 euro ad oltre 100.000 euro l’anno, non hanno certo risentito della crisi economica e della disoccupazione di questi anni ,anzi sono sempre stati in aumento, e risultano superiori alle retribuzioni dei dirigenti occupati nel settore privato .
Sono ragioni di opportunità e compatibilità con la politica di riduzione della spesa del personale del Comune che permane sempre a 46 milioni di euro e che è sostenuta con le tasse dei cittadini.
Certamente, non abbiamo bisogno di riconoscimenti generalizzati ai dirigenti ma di una valorizzazione del merito e della qualità della prestazione lavorativa, senza condizionamenti di alcun genere.
Per questo, nel Consiglio Comunale di ieri sera, ho chiesto di conoscere le valutazioni delle performance dei singoli dirigenti e i risultati da loro ottenuti nelle prestazioni dei servizi pubblici ai riminesi .