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L'impatto ambientale della Ruota sul Piazzale del Porto.
10/12/2015
Lo smontaggio della Ruota Panoramica in Piazzale Boscovich per lavori di manutenzione, ha ridotto l’area del Piazzale del Porto, occupata da enormi container per le strutture, in condizioni inaccessibili e di degrado.
Il luogo per la passeggiata dei riminesi e dei turisti, è ridotto, da oltre un mese, in uno stato caoticoe di precarietà, tra “cantiere in corso”, stalli provvisori degli ambulanti, difficoltà di mobilità per i pedoni e gli autoveicoli.
Ricordo che per l’installazione della Ruota siamo passati dalla autorizzazione temporanea per tre mesi nell’estate 2012, al rinnovo oltre i sei mesi nel 2013, al permesso di costruire del 18.2.2014 in deroga agli strumenti urbanistici e in sanatoria, con proroghe successive al 10.10.2014, al 10.10.2015, fino al 10 ottobre del 2016.
La concessione di durata annuale, riguarda una porzione di area demaniale marittima di 500 mq., con il pagamento di un canone demaniale di 1.085, 89 euro.
Dinnanzi a questa perdurante situazione di degrado, nel Consiglio Comunale di ieri sera, con una interrogazione al Sindaco, ho chiesto:
1) Se i tempi di montaggio e smontaggio della Ruota Panoramica e di ripristinodell’area circostante non dovevano essere definiti con una Ordinanza del Sindaco e con l’indicazione delle sanzioni previste garantite da fidejussione per l’inosservanza delle condizioni; 2) Fino a quando l’Amministrazione Comunale intende prorogare i permessi per la permanenza della Ruota Panoramica, la cui durata temporanea di tre mesi nel 2012, è diventata ormai permanente da tre anni, con l’intasamento di Piazzale Boscovich e l’assedio del Molo con poco rispetto per i valori paesaggistici che dovrebbero essere tutelati;
3) Se dopo la “ storia ” del tendone dei libri con uno stand di 343 mq. ad un canone turistico di 700 euro l’anno, e una autorizzazione temporanea per 4 anni dal 1997 al 2001, ma poi “rimasto ” altri 12 anni, nonostante le lotte del sottoscritto per la sua rimozione ottenuta nel 2013, ora si continua con la “ storia “ della Ruota ;
4) Se invece della Ruota con il sottostante “villaggio Vodaphone” che occupano 500 mq. del Piazzale Boscovich con impatto ambientale pesante sull’area del Porto, non sia necessario mettere mano alla riqualificazione del Molo, dei bar, chioschi, bancarelle, marciapiedi, parcheggi , per consentire ai riminesi e ai turisti un passeggio agevole e l’intera vista della spiaggia e del mare.
Ha risposto l’Ass. Sadegholvaad limitandosi a condividere che la zona interessata dalla smontaggio della Ruota “non offre certo un bello spettacolo” per le inadempienze della proprietà, una società cipriota, che avrebbe comunicato alla Soc. concessionaria titolare delle autorizzazioni comunali, la sistemazione dell’area entro una settimana. Silenzio sul resto.
Per una memoria storica della Città, condivisa e non di partito: ricordiamo i nomi dei Sindaci di Rimini dimenticati dal 1861 (Unità d'Italia) al 1944.
04/12/2015
La Mostra Fotografica “ Vivere a Rimini negli anni della Grande Guerra 1914-1918” del Comune di Rimini nel Palazzo del Podestà, fino al 22 novembre scorso, ha presentato alcune immagini della vita di Rimini di cento anni fa, colpita durante i quattro anni di belligeranza dai bombardamenti dal mare e dal cielo, dal terremoto, con migliaia di profughi veneti accolti dopo lo sfondamento di Caporetto.
Certamente furono anni di sofferenza e di sacrifici sopportati dalla popolazione con dignità, senso civico e sentimento di autentico patriottismo.
Peccato che, nell’anniversario del centenario, la Mostra non abbia ricordato minimamente che con la Prima Guerra Mondiale si portò a compimento il Risorgimento con il ricongiungimento all’Italia di Trento e Trieste, e un Popolo intero da nord a sud fu coinvolto e si sentì Nazione, nonostante le sofferenze e i risvolti cruenti.
Non dimentichiamo che furono 688 i Riminesi che morirono nella Grande Guerra, compresi i due civili deceduti in seguito ai bombardamenti austriaci sulla città.
Nel 1925, in occasione del VII Anniversario della Vittoria, il Comune di Rimini dette alle stampe l’Albo d’Oro dei Caduti sui campi di battaglia della Prima Guerra Mondiale, sul Grappa, sul Carso, sul Piave, e nel 1926 fu eretto nei Giardini Ferrari il Monumento ai Caduti per l’Unità e l’Indipendenza d’Italia.
L’iniziativa di ricordare con il monumento in bronzo e marmo i Caduti in Guerra per la Patria fu voluta e concretizzata dal Prof. Dott. Antonio Del Piano, Sindaco di Rimini (1923-1926), docente di pediatria, fondatore e direttore dell’Aiuto Materno, Presidente Provinciale dell’Opera Maternità e Infanzia, cultore di lettere ed arti, onesto e benvoluto dai cittadini, da decenni completamente dimenticato.
Infatti, il nome del Prof. Dott. Antonio Del Piano e di altri Sindaci (o Podestà) , come l’Avv. Pietro Palloni ( 1929-1933), il Conte Ing. Guido Mattioli (1933-1939), al quale si deve, fra le opere pubbliche realizzate, l’Aeroporto di Miramare, inaugurato nel 1938, che fecero grande la nostra Città, non compaiono nella lapide in bella vista nell’atrio di Palazzo Garampi in cui si ricordano solo i Sindaci dal 1944, nonostante la Storia di Rimini non inizi settanta anni fa.
Per questo, nel Consiglio Comunale di martedì scorso con una interrogazione al Sindaco, trasformata in mozione, ho chiesto che venga installata una lapide, a fianco di quella esistente, con i nomi dei Sindaci di Rimini, dal 1861, anno dell’Unità d’Italia, al 1944, per rispetto della memoria storica della Città, condivisa e non di partito.
Nelle Variazioni di Bilancio del Comune più spese per i nuovi lampioni della illuminazione pubblica ma sempre più oscurità.
28/11/2015
Fra le variazioni al Bilancio di Previsione 2015-2017 approvate giovedì scorso in Consiglio Comunale ho evidenziato :
Fra le minori entrate, 530.000 euro di addizionale Irpef Comunale per la crisi che colpisce i redditi in flessione e 400.000 euro di imposta di soggiorno per il calo delle presenze turistiche;
Fra le maggiori spese, 100.000 euro per la riscossione della Tari a fronte di circa 9000 contribuenti inadempienti per circa 10 milioni di euro di insoluti e 98.250 euro per la pubblica illuminazione.
Riguardo all’installazione dei nuovi lampioni, ho fatto presente all’Assessore Brasini con l’aumento delle spese anche quello dell’oscurità sui marciapiedi e sulle strade.
Nelle diverse parti della città dove i nuovi lampioni con luce schiacciata a terra sostituiscono quelli preesistenti a luce diffusa, il risultato conseguente è infatti l’ oscurità, come si può vedere nel Centro Storico, in Viale Dante, Via Anfiteatro, Via Aponia, Via Gambalunga, nelle vie di San Giuliano Mare, e in altre zone della Città.
Ricordo il contratto stipulato dal Comune di Rimini con Enel Sole a partire dal 1° Giugno 2012 per il servizio di pubblica illuminazione ad un canone annuo di 3.255.099 euro, per la durata di 9 anni, più adeguamento ISTAT, per circa 30 milioni di euro.
Enel Sole per aggiudicarsi l’appalto raddoppiò nei nove anni gli interventi di riqualificazione a canone pari a 4.943.711 euro, da concordare con il Comune, stabilendo interventi extra canone par a 4.842,297.
D’accordo sulla sostituzione dei lampioni finalizzata al perseguimento del risparmio energetico ma questo deve essere compatibile con una adeguata illuminazione della città e a tale fine l’Amministrazione Comunale deve controllare e intervenire sull’operato interessato di Enel Sole.
Invece, oltre al silenzio dell’Amministrazione Comunale, vediamo solo l’aumento delle spese senza alcun seguito degli interventi già da noi richiesti con interrogazione e mozione in Consiglio Comunale per eliminare l’oscurità, quali : la riduzione delle distanze tra i lampioni oppure l’installazione di lampioni con luminosità diffusa a terra orizzontalmente per consentire la visibilità sui marciapiedi e sulle strade, anche per salvaguardare, in questo modo e di questi tempi, la sicurezza pubblica.
Centro Commerciale Conad ex Fiera: una Valutazione d'Impatto Ambientale reticente.
23/11/2015
E’ stato approvata questa mattina in Commissione Consigliare dalla maggioranza di sinistra la Valutazione di Impatto Ambientale del Centro Commerciale Conad di 5000 mq, di cui 2.500 mq. destinati alla vendita alimentare ed extra alimentare, 2000 mq. utilizzati a magazzini e 500 mq. dedicati a negozi di vicinato e ad un pubblico esercizio.
Verranno realizzati anche 1.400 mq. a direzionale e di fronte al lago della “ Cava” angolo via Simonini 7000 mq. di residenziale con palazzi di 5 piani comprendenti oltre 100 appartamenti e una altezza massima prevista m. 17,50
Previsti parcheggi pubblici e privati ad uso pubblico per complessivi 254 p.a. di cui 150 ad uso del Palacongressi, 60 della piscina Acquarena, 34 per i residenti.
Purtroppo la Valutazione di Impatto Ambientale ha riguardato solo l’impatto acustico sulla zona residenziale di via Simonini al fine di contenere le rumorosità derivanti dalle attività di cantiere e la richiesta di verifica” post operam” del rispetto dei limiti acustici previsti dalla normativa vigente.
Sono rimasti senza risposta i nostri interrogativi sull’impatto delle costruzioni sull’invaso lacustre, sulla viabilità pubblica di accesso alle residenze e al centro commerciale dalla rotatoria su via Della Fiera, sull’utilizzo promiscuo dei parcheggi da congressisti, utenti del commerciale, direzionale e residenti.
Naturalmente, non una parola dell’impatto sui negozi di vicinato del Borgo Sant’Andrea, del Borgo San Giovanni e del Centro Storico, già in difficoltà con la presenza poco distante dell’IPER, alle Befane e alle prese con il calo dei consumi.
Ancora un Centro Commerciale e altri appartamenti : anche il Sindaco Gnassi non ha invertito il senso di marcia.
Fare più trasparenza sulla gestione della società a partecipazione pubblica Anthea.
20/11/2015
La Società Anthea Srl ( di cui Rimini Holding detiene il 99% del capitale sociale di 7.548.618 euro, il residuo 1% è posseduto paritariamente dai Comuni di Bellaria Igea Marina e di Santarcangelo di Romagna) è una “società strumentale in house” dei tre Comuni ( Rimini, Bellaria, Santarcangelo) per i quali svolge numerose attività, la manutenzione delle strade, degli edifici pubblici, del verde ornamentale, dei cimiteri, la lotta antiparassitaria, ecc.
Il Comune di Rimini, tramite la partecipazione del 100% in Rimini Holding Spa, secondo la normativa, approva i bilanci, nomina il Presidente e il Direttore esercita la direzione e il controllo sull’attività e gestione di Anthea Srl.
Anthea Srl quale società “in house” a totale partecipazione pubblica che gestisce servizi pubblici locali, è quindi sottoposta al controllo dei soci pubblici, in primis del Comune di Rimini.
Il fatturato di Anthea srl nel 2014 è stato di 18.039.769 euro con ricavi dal Comune di Rimini per 14.989.848 euro, dal Comune di Bellaria Per 1.937.459 euro, dal Comune di Santarcangelo per 549.618 euro, da altri Comuni ed Enti locali peer 562.844 euro. Ha conseguito un utile d’esercizio di 332.843 euro
Da evidenziare il notevole e preponderante esborso di quasi 15 milioni di eurodel Comune di Rimini per i servizi prestati da Anthea.
Il personale dipendente, nella Nota Integrativa al Bilancio del 31.12.2014, risulta di 91 unità: 1 Dirigente, 3 Quadri, 24 impiegati e 63 operai. Non sono indicati i Coordinatori dei servizi. Per fare più trasparenza sulla gestione di Anthea, nel Consiglio Comunale di ieri sera ho presentato al Sindaco una interrogazione di estrema urgenza per chiedere :
1) Se le assunzioni dei dipendenti a tempo indeterminato e determinato, dal 30.6.2010 ( data di aumento del cap.sociale di 7.498.618 euro sottoscritto interamente dal Comune di Rimini ) sono avvenute e avvengono in base a bandi pubblici nel rispetto dei principi di trasparenza, pubblicità, imparzialità, previsti dal D.L. 112/2008 art.18 comma 1-2.
La gratitudine e l'opportunità di Rimini con il Poeta Ezra Pound negate in Commissione Consigliare dai soliti compagni del PD.
11/11/2015
La prima Commissione Consigliare ha discusso questa mattina la mozione resentata dal sottoscritto il 23.4.2015 che chiedeva :
1) di intitolare al poeta Ezra Pound, nel 130° anniversario della sua nascita, il Campone di Castel Sismondo, (l’area tra il Castello e la Circonvallazione Occidentale ) per ricordare il suo legame con la Storia di Rimini e per aver fatto conoscere al mondo Sigismondo Malatesta con i “Cantos” ;
2) di promuovere la costituzione del Centro Studi Ezra Pound con la designazione alla Presidenza di Mary De Rachewiltz, figlia del Poeta e autorevole traduttrice delle sue opere, con la partecipazione degli studiosi ed editori specializzati.
Questo per riconoscenza della nostra città verso Ezra Pound, dopo tanto silenzio, visto che il profondo rapporto culturale ed affettivo di Ezra Pound con Sigismondo Malatesta e con Rimini, si riduce sul sito del Comune ad un semplice soggiorno, tra i visitatori della città.
Ezra Pound, il grande poeta del novecento, nasce nel 1885 negli Stati Uniti, intrattiene rapporti culturali con Rimini quale ammiratore e studioso di Sigismondo Malatesta. Si trasferisce a Parigi nel 1921, viene a Rimini, la prima volta il 15 Maggio 1922 per approfondire la conoscenza storica di Sigismondo Malatesta, signore, condottiero, mecenate che chiama a Rimini i migliori artisti dell’epoca.
Rimane folgorato dal Tempio Malatestiano, in cui ammira la compenetrazione tra l’estetica cristiana e pagana, dedicato a San Francesco, ma considerato anche il “ tempio pagano dell’amore “.
Ritorna a Rimini il 23 Marzo del 1923 per ulteriori ricerche bibliografiche su Sigismondo Malatesta, le imprese militari, la vita, la corte, gli amori complotti, i trionfi, le sconfitte, che diventeranno i riferimenti per i quattro Canti Malatestiani, l’VIII°, il IX°, il X°, l’XI°, dedicati al condottiero riminese.
L'approvazione del PSC un adempimento burocratico in ritardo non certo la svolta"futuristica" necessaria per la riqualificazione profonda di Rimini.
06/11/2015
Dopo 4 anni e mezzo dall’adozione, è avvenuta l’approvazione del PSC (Piano Strutturale Comunale) dalla maggioranza consigliare di sinistra costretta a recepire tutte le 68 riserve della Provincia, che hanno ridimensionato il consumo del territorio da 285 a 174 ettari e con l’accoglimento del 10% delle 925 richieste dei cittadini.
Serviranno gli ultimi mesi di fine mandato del Sindaco Gnassi per l’approvazione definitiva del PSC e del RUE (Regolamento Urbanistico Edilizio), e almeno i prossimi due anni 2016 -2017 con la nuova Amministrazione per approvare il POC (Piano Operativo Comunale).
Salvo imprevisti, saranno necessari 10 anni per l’approvazione dei nuovi strumenti urbanistici PSC-RUE e POC , costati tra consulenti e tecnici ben oltre un milione di euro, per mandare in pensione il vecchio Piano Regolatore del 1999. Le cause del trascorrere di tanto tempo sono state indubbiamente le incertezze del Sindaco sull’approvazione o riadozione del PSC, che ha cercato di aggirare gli strumenti urbanistici adottati con l’escamotage grafico pittorico del Masterplan e con la Variante monca ed inutile al vecchio PRG sui Piani Particolareggiati in attesa di approvazione. Le conseguenze sono state il blocco dell’attività edilizia che ha dovuto fare i conti con la doppia conformità al PRG e al PSC in salvaguardia, ma soprattutto il danno alle imprese, agli studi professionali di progettazione, agli artigiani dell’indotto, che sono stati ignorati nonostante la crisi economica e in particolare del settore immobiliare.
Oltre allo spreco di tempo e risorse, alla fine è stato approvato un PSC che mantiene e perpetua il mediocre tessuto edilizio esistente frutto della “riminizzazione” e del sistema di potere “falce e mattone” nel Centro Storico, nella Marina, nella campagna, mentre occorreva un PSC con un imput politico e urbanistico di vero cambiamento per rendere possibile concretamente attraverso incentivi premianti la rigenerazione urbana, la trasformazione, la riqualificazione radicale.
Esemplificando, la riqualificazione della marina non decollerà mai con la delocalizzazione utopistica delle strutture recettive obsolete verso le zone retro costiere, ma con forti incentivi sugli accorpamenti dei volumi e la possibilità di sviluppare le massime altezze per liberare spazi a terra destinati a servizi e a verde.
Così nella città storica, non sono assolutamente sufficienti le riduzioni delle superfici degli attuali appartamenti con l’aumento delle unità abitative, ma occorrono ben altre trasformazioni davanti agli obbrobri edilizi nelle vie e sulle piazze con piani di recupero e di zona per ottenere armonia, bellezza e identità.
L’approvazione di questo PSC, al di la delle favole raccontate, si è risolta in un adempimento burocratico in ritardo, nel solco di un continuismo con alcuni “rimaneggiamenti “, non certo, la svolta “futuristica” che necessitava per mettere in moto la riqualificazione profonda della nostra città, dopo gli scempi compiuti per 70 anni dalle nostre Amministrazioni Comunali.
Stazione di Rimini: ascensori necessari per tutti i binari e prolungamento del sottopassaggio con l'apertura a mare su Piazzale Carso.
28/10/2015
L’Amministratore Delegato di Rete Ferroviaria italiana (RFI) nell’incontro con il Sindaco ha preannunciato lavori entro il 2018 per treni più veloci sulla direttrice Adriatica e interventi nelle stazioni per migliorare i servizi ai passeggeri.
Per la Stazione di Rimini ha previsto il rialzo dei marciapiedi e un ascensore a servizio dei binari 4-5 per i passeggeri diversamente abili.
Riguardo il servizio ascensori non si comprende perché non sia ora di estenderlo a tutti i 7 binari e non si realizzi il completo abbattimento delle barriere architettoniche. Infatti, l’accesso tramite gli ascensori è consentito solo fino al 2° e 3° binario, in quanto il sottopasso realizzato circa 25 anni fino al 7° binario, parallelo a quello principale, lato Ancona, risulta “murato” dopo il terzo binario, mancando ancora degli ascensori per l’accesso ai binari 4°- 5°, 6°-7°.
Così i passeggeri disabili (oltre 2000 l’anno), per mancanza degli ascensori a tutti i binari sono costretti a chiamare il Servizio Assistenza dedicato, ed essere trasportati a mano attraversando i binari, tassativamente vietato ai passeggeri.
Naturalmente gli ascensori, indispensabili ai disabili, servirebbero a tutti i viaggiatori che per diversi motivi ( trasporto bagagli pesanti, biciclette, passeggini, ecc.) volessero farne uso.
Sono 8 anni che sollecito l’installazione degli ascensori per l’accesso a tutti i binari con le interrogazioni in Consiglio Regionale del 16.10.2007 e del 19.10.2009 e in Consiglio Comunale del 4.8.11 e del 12.6.2014.
Dopo tanti ritardi, arriva oggi l’annuncio di realizzare entro il 2017 solo un altro ascensore.
Nella Stazione di Rimini , con i suoi 5 milioni di viaggiatori, la seconda per importanza in Regione dopo Bologna, in quanto ai servizi, quindi, non è ancora risolto il problema degli ascensori di accesso a tutti i binari, mentre le sale d’attesa sono state eliminate in favore dagli spazi commerciali e il servizio deposito bagagli risulta cessato da 5 anni.
Riguardo l’apertura a mare della Stazione, ricordo la mozione del sottoscritto approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale il 19.3.2009 che chiedeva all’Amministrazione Comunale di “intraprendere trattative con Rete Ferroviaria Italiana per prolungare il sottopassaggio della Stazione con l’apertura a mare sul Piazzale Carso che consentirebbe agli utenti ferroviari di raggiungere direttamente la Marina Centro e ai cittadini della zona mare di arrivare nel Centro Storico evitando il sottopassaggio del Grattacielo “
“La soluzione del doppio accesso in stazione è già stata realizzata con successo e da tempo a Bolognae ultimamente a Cesena “.
Con il prolungamento del sottopassaggio dal 7° binario fino a Piazzale Carso, che sarebbe di circa 90 metri, RFI potrebbe realizzare una galleria commerciale e con quest’opera di attraversamento della “barriera” della Stazione che divide il Centro Storico e la Marina Centro rendere più vivibile e funzionale tutta l’area circostante. Per uscire dall’immobilismo, il Comune deve presentare una proposta di riqualificazione dell’intera area della Stazione e giungere ad una soluzione concordata con RFI per attivare nell’interesse reciproco i necessari investimenti per realizzare quelle opere ( l’apertura a mare della Stazione, il Centro intermodale per la mobilità ferro-gomma, i parcheggi, la viabilità ecc.. ) necessarie per valorizzare questa importante area centrale della città.
Palazzo Lettimi: restauro e valorizzazione culturale dei resti, non utilizzo commerciale.
27/10/2015
E’ da un mese e mezzo che sono caduti i pezzi murari della facciata dello storico Palazzo Lettimi sulla Via Tempio Malatestiano che è stata transennata nel tratto antistante. Non conosciamo ancora cosa voglia fare l’Amministrazione Comunale dinnanzi all’ incuria e degrado dei resti dell’antico Palazzo risalente al 1508, distrutto dai bombardamenti anglo-americani del Dicembre 1943, nonostante le nostre proposte inoltrate con la mozione del 9.4.2015, che da sei mesi aspetta di essere discussa, e l’ultima interrogazione del 15 ottobre scorso, rimasta senza risposta.
Quello che sappiamo pubblicamente è che l’Assessore alla Cultura ha “ mostrato a diversi imprenditori privati che gestiscono locali e pub le potenzialità di Palazzo Lettimi e che, a suo dire, riuscirebbero ad ottenere molte soddisfazioni “.
Al riguardo, in Consiglio Comunale, ho sostenuto la valorizzazione culturale dei resti di Palazzo Lettimi e fatto presente l’incompatibilità delle attività commerciali, tenuto conto che l’ultimo discendente e proprietario, Giovanni Lettimi, pianista insigne, nel 1902, donò il Palazzo al Comune con il vincolo di destinazione a Sede delle Scuole Musicali.
Considerato che le Amministrazioni Comunali del dopoguerra, fino agli anni 70 hanno continuato a demolire i muri del Palazzo Lettimi invece di consolidarli e recuperarli, poi negli ultimi anni hanno creato nell’area un cosiddetto “ Giardino degli Aromi”, pretenzioso di nome, ma di fatto un “servizio igienico” per cani e umani, continuo a sollecitare un intervento possibile e rispettoso verso i resti di questo storico Palazzo che preveda : 1) La ripulitura della facciata esterna del Palazzo e dei muri interni dalle erbe selvatiche, dai rifiuti, e la disinfestazione dai topi;
2) Il restauro della facciata con muro a scarpa, delle cornici marmoree delle finestre ( che stanno cadendo a pezzi) con le pregevoli sculture di delfini a code intrecciate, del Portale del Palazzo con formelle in pietra d’Istria che portano la rosa quadripetala malatestiana;
3) Lo scavo archeologico per evidenziare i resti in zona della preesistenza dell’antico Teatro romano;
4) La realizzazione di un luogo museale ( utilizzando anche lo studio-officina dello scultore Elio Morri ricavato all’interno del Palazzo) con pannelli illustrativi e fotografici di come era il Palazzo, con la storia delle famiglie patrizie che l’avevano in proprietà, costruito, conservato, abitato, come veniva utilizzato, e dei personaggi illustri che aveva ospitato.
Altro che Putin, le responsabilità di Gnassi per la perdita delle presenze turistiche.
15/10/2015
I dati dell’’andamento turistico 2015 sono stati annunciati “soddisfacenti” dal Sindaco Gnassi per nascondere i problemi e le proprie responsabilità politico-amministrative.
Ha giustificato la flessione di -2,3% delle presenze turistiche nei primi otto mesi dell’anno con la riduzione dei russi, ma non ha considerato che ci ha favorito l’estate calda rispetto al luglio piovoso dell’anno scorso e il terrorismo in casa altrui (Tunisia ed Egitto).
La verità, purtroppo, è che Rimini continua perdere presenze, l’anno scorso -2,7% e oltre 1 milione dal 2000 ad oggi. .
Mentre le altre destinazioni italiane, a cominciare da quelle vicine, registrano incrementi delle presenze, la nostra tendenza negativa permane a causa dei problemi irrisolti del nostro territorio e per le responsabilità dei nostri amministratori locali.
Gnassi non ha fatto cenno alla limitata accessibilità dal nostro Aeroporto che dopo il fallimento del novembre 2013 ha ripreso l’attività il 1 Aprile 2015 ma procede a scartamento ridotto senza una strategia capace di apportare importanti flussi turistici che un sistema di collaborazione regionale e non di competizione con l’aeroporto di Bologna potrebbe consentire.
Non ha parlato della necessità e possibilità di riqualificare i nostri alberghi con strumenti urbanistici incentivanti, mentre il PSC-RUE adottatati nel 2011 dalla Giunta Ravaioli non sono ancora stati approvati dalla sua Amministrazione, e sono già inadeguati.
Nonostante la sua delega nazionale al turismo in sede ANCI non ha minimamente affrontato il problema degli alberghi gestiti in affitto, come consentire le facilitazioni per il passaggio in proprietà con risorse finanziarie da mettere a disposizione a tassi agevolati.
E’ arrivato al termine del suo mandato di 5 anni con il “ rendering” elettorale sulla riqualificazione del lungomare, di difficile e discutibile attuazione, con cessioni del suolo pubblico agli operatori privati per urbanizzazioni commerciali e ristorative, invece di un progetto unitario, fattibile, che valorizzi la bellezza e l’identità della spiaggia e del mare nel rispetto di un bene pubblico ( il lungomare) e dell’interesse generale.
Ha ignorato completamente la mediocrità urbana dei viali della nostra marina, da Marina Centro fino a Miramare o a Torre Pedrera che riproponiamo agli occhi dei turisti da decenni tra venditori abusivi, addette alle treccine, pallinari.
Sulla spiaggia di notte, ridotta a Bronx, si è limitato ad emettere l’ordinanza balneare :”off limits “.
Non lamentiamoci, allora, perché il segmento della nostra clientela turistica tende sempre più verso il basso come potere di acquisto e perdiamo presenze tristiche .
Gli eventi o le feste del Sindaco serviranno anche a ”non vedere” o a “dimenticare” ma non bastano certamente per migliorare le prospettive del nostro turismo.